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[Polis Quotidiano]: Parma: scarcerati i tre ragazzi del Mariano Lupo

Alle 21,30 le motivazione degli arresti e la libertà per i due parmigiani e il genovese incarcerati per occupazione di suolo pubblico e danneggiamenti.

È la cronaca di una giornata convulsa, dai tratti decisamente surreali. Di mezzo ci sono tre ragazzi accusati di occupazione abusiva del suolo pubblico e danneggiamenti. Per questo hanno passato quarantotto ore nella casa circondariale di via Burla. Ieri mattina si doveva decidere - o si sarebbe dovuto decidere - l'entità della pena che gli si doveva infl iggere per essersi, in soldoni, aggrappati sul tetto dell'ex macello, sventolando una bandiera. I tre ragazzi - tra i 26 e i 29 anni, due parmigiani e un genovese - hanno conosciuto le patrie galere da domenica. E il loro soggiorno poteva, loro malgrado, prolungarsi, se il Pubblico Ministero Lucia Russo e il giudice Gennaro Mastroberardino non avessero accettato la richiesta avanzata dagli avvocati dei tre occupanti - A. M. e L. T. del foro di Parma, e S. B. del Foro di Genova - di anticipare la direttissima per i tre ragazzi. Questo è il colpo di scena di ieri mattina; il processo era slittato. La conseguenza sarebbe stata un altro giorno dietro le sbarre per i tre dimostranti arrestati. Frasi smozzicate per descrivere l'incredulità degli avvocati e dei ragazzi vicini al circolo "Mariano Lupo" presenti in buon numero dalle parti del Tribunale. "Manca l'aula per celebrare il processo", questo il motivo del rinvio. Poi, nelle prime ore del pomeriggio, lo spiraglio concesso dal Pm e dal Giudice parmigiano. La direttissima per la convalida degli arresti - che avrebbe portato alla scarcerazione dei tre dimostranti - inizia alle 16. Arrivano alla spicciolata i ragazzi del "Lupo", forze dell'ordine, il collegio difensivo. Puntale, come nelle migliori accezioni della legge di Murphy, l'inghippo: manca la strumentazione per la stenotipia. Il processo va verbalizzato a mano. La conclusione di questa equazione fa 5 ore di udienza per una convalida degli arresti: se non è un record poco ci manca. Fuori del Palazzo del Tribunale, qualche screzio verbale tra i militanti del Mariano Lupo e i cameraman. Battibecchi, piccole schermaglie verbali, niente di più. La situazione non degenera, ma la rabbia è tanta. Palpabile, tattile. I tre ragazzi vengono interrogati nell'aula di Assise. Il giudice entra in camera di consiglio alle 19.30. Ne uscirà alle 21 abbondanti per dare lettura delle motivazioni dell'arresto. Alla fi ne, i tre ragazzi sono liberi di tornare alle proprie case. Per i due parmigiani c'è l'obbligo di fi rma presso la caserma dei carabinieri più vicina ai luoghi di residenza; il genovese, non avendo nessun precedente penale, non ha alcun vincolo. Il processo per direttissima verrà celebrato il 6 febbraio alle 11.30 avendo il giudice accettato il termine a difesa richiesto dagli avvocati dei tre dimostranti arrestati domenica. Finisce così tra gli slogan degli amici dei tre occupanti ("Tutti liberi" il leif motif) una giornata nera per la città di Parma. Da qualunque parte si voglia guardare la vicenda. (AlBo)