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[Corriere Mercantile] Le molotov sparite, sfilano i testimoni

01.02.07
E' il momento dei testimoni delle molotov del G8, adeso introvabili dopo che erano state utilizzate per contestare l'accusa di associazione per delinquere ai 93 no global arrestati all'interno della scuola Diaz nell'irruzione della polizia nei gironi del luglio 2001.
il "giallo" di dove siano andate a a finire non si e' risolto con la relazione del questore ai pubblici ministeri del dibattimento in cui sono imputati 28 poliziotti una parte di loro per falso e calunnia per aver attribuito ai ragazzi della diaz il possesso dei due ordigni incendiari.
Che si trovino o meno non importa poi piu' di tanto ai pm Enrico Zucca e Francesco Cardina Albini perche' ci sono i testimoni che hanno riferito di averle rinvenute dopo gli scontri di Corso Italai. E che siano quelle per i pm non lo si puo' piu' negare. E' anche una questione matematica.
Nei tre gironi del vertice di luglio sono state trovate in tutto 5 bottiglie molotov; una di plastica, una in frammento e altre due in corso Italia. E quelle attribuite alla diaz sono simili alla descrizione che e' stata fatta nella relazione e sia poi nelle testimonianze successive. Se non fossero quelle, dicono i pm, ne mancherebbero allora altre due.
Ieri mattina davanti ai giudici presieduti da Gabrio Barone hanno deposto gli agenti Valerio Donini, dirigente superiore della polizia di Roma, e Maurizio Piccolotti, primo dirigente della polizia a Firenze. Entrambi hanno riferito di aver visto le due bottiglie all'interno di un sacchetto di plastica e che si trattava di bottiglie da vino da tre quarti.
Piccolotti era il dirigente che comandava la piazza per l'ordine pubblico e fra i suoi sottoposti vi era Pasquale Guaglione, vicequestore napoletano che gli avrebbe fatto vedere nei pressi del luogo del ritrovamento le due molotov.
Pasquale Guaglione, nell'altro procedimento per il G8, quelo per devastazione e saccheggio di Genova nei confronti di 25 no global, aveva ribadito in udienza a chi aveva consegnato le due bottiglie incendiarie e dove erano state trovate.
"Trovai le due bottiglie in una siepe di Corso Italia - aveva spiegato Guaglione - nella stradina che portava al mare che si chiama via Medaglie d'Oro di Lunga Navigazione.
Ne feci verbale di sequestro e le consegnai al dirigente generale tenuto a redigere il verbale in quanto non ufficiale di polizia giudiziaria".
Ieri mattina Piccolotti ha spiegato di avre fatto una relazione su indicazione dello stesso Guaglione.
Donnini, che aveva compiti di coordiantore sul piano operativo e logistico, ha ricordato che nel pomeriggio del 21 luglio incotnro' alla Foce il vice questore aggiunto dottor Guaglione che gli mostro' una busta di colore celestino contenente due bottiglie che emanavano un forte odore di benzina e che erano state trovate in un cespuglio di corso Italia. "Le guardai da sopra - ha spiegato - e le misi sul sediel posteriore di un "Magnum" del reaprto mobile".Ha aggiunto di aver saputo in seguito che la'utomezzo era guidatao dall'agente Burgio e di non aver saputo piu' nulla dele bottiglie.
I testimoni hanno confermato in sostanza che le bottiglie molotov che avevano visto sono quelle ritratte nelle foto mostrate in aula.