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[Parma] Polis Quotidiano: un'altra notte in carcere per i tre del Mario Lupo

Slitta il processo per direttissima e i ragazzi restano in via Burla. «Una punizione eccessiva» dice l'avvocato dei disobbedienti che hanno occupato sabato l'ex macello

Hanno resistito due giorni e una notte sul tetto dell'ex macello, quando tutti credevano che il freddo della sera sarebbe bastato a indurli a mollare. Si sono fatti una notte in via Burla (quella di domenica), in attesa di essere giudicati per direttissima ieri. Ma il giudizio, non si sa bene né come e né perché, è slittato a questa mattina e loro, due ragazzi e una ragazza del collettivo Mario Lupo, hanno dovuto passare un'altra notte in carcere per l'occupazione della palazzina che ospitava l'ex centro sociale di piazzale Allende. Una cosa è certa: se ne condividano o no le idee, questi tre ventenni meritano un po' di rispetto. Per la convinzione con cui hanno portato avanti la loro protesta, per la dignità dimostrata in questa vicenda. La seconda notte in carcere - sia pure in linea con quanto stabilisce la legge - appare però una "punizione" francamente eccessiva. « Ritengo che rispetto al reato commesso si doveva andare a processo per direttissima questa mattina (ieri ndr.) - ha detto amareggiato l'avvocato Andrea Marvasi che assiste i tre contestatori -. Una notte in carcere era già troppo ». Stando al verbale di polizia, ai tre disobbedienti del Mario Lupo viene contestato il danneggiamento aggravato e l'occupazione abusiva. « Per capire di cosa sono accusati bisogna rifarsi al verbale redatto dalle forze dell'ordine, perché non c'è ancora traccia di capi d'imputazione », ha detto uno dei membri del Mario Lupo. Ieri mattina alcuni «compagni» degli arrestati si sono dati appuntamento in piazzale Corte d'Appello. « Per dare man forte » ai tre saliti sul tetto dell'ex macello nel nome e in rappresentanza degli ideali di tutti. Hanno aspettato invano. Rivedranno i loro amici solo oggi. Intanto, fioccano i commenti sull'occupazione dell'ex macello e sul trattamento "duro" riservato agli occupanti. " A conclusione della illegale occupazione di uno spazio pubblico tentata da pochi violenti a colpi di spranghe e di bombe carta, si devono esprimere solidarietà e contare i danni - si legge in un comunicato diffuso da Civiltà parmigiana, la lista civica del sindaco Elvio Ubaldi -. La nostra piena solidarietà va alle forze dell'ordine e al Questore per l'attenzione e la prontezza con cui hanno saputo gestire la situazione. Al Sindaco Ubaldi e all'Assessore Bigliardi che non si sono fatti intimidire dalle minacce e dagli insulti ed ancora una volta hanno dimostrato che oggi a Parma i diritti dei cittadini vengono garantiti fino in fondo. Il diritto di vivere in una città civile e dove i violenti non trovano comprensione né coperture, il diritto di vedere tutelata la proprietà pubblica sia per il suo valore intrinseco sia per evitare il rischio che un domani venga occupata anche la proprietà privata ". Poi ci sono i danni arrecati alla struttura: 7 mila euro, secondo il Comune. Nella polemica è intervenuto anche don Luciano Scaccaglia, il parroco di Santa Cristina che, domenica scorsa, era salito assieme all'avvocato Marvasi sul tetto della palazzina di piazzale Allende. « Sono andato da loro per farli scendere. Erano intirizziti dal freddo - ha raccontato il sacerdote -. Sono ragazzi che credono in quello che fanno. Anche se gli scontri con la polizia non sono una cosa buona. Due giorni e una notte in quelle condizioni non sono certo facili. Io sto con loro ». Anche se don Luciano è convinto che, attraverso il dialogo, possa essere trovata una soluzione ai problemi del centro sociale Mario Lupo. « Serve una sede - continua don Luciano - . Credo che il Mario Lupo ne abbia diritto. I ragazzi vogliono quella palazzina perché è storicamente legata al movimento. Io sarei d'accordo anche per un altro luogo, purché abitabile. Le alternative offerte finora dal Comune non sembrano adeguate ». (a.o.)