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Dichiarazione di tortura di Rodrigo Lanza Huidobro

DICHIARAZIONE DI TORTURA DI RODRIGO LANZA HUIDOBRO

Rodrigo Lanza Huidobro, detenuto nel carcere Modelo di Barcellona, compare insieme all’ avvocato Eduardo Caliz Robles, colleggiato 29779 di Barcellona, e come meglio procede nel diritto, dice: "mediante il presente scritto formula denuncia dei seguenti fatti:

PRIMO: Il 4 Febbraio il sig. Lanza è stato arrestato dagli agenti della di Barcellona con tip 23483 e tip 22861 appartenenti all’unità operativa notturna. Suddetta detenzione si produsse quando ricevette una manganellata in testa da un agente e, in seguito a una carica di polizia, il sig. Lanza cadde a terra.

SECONDO: Una volta per terra venne colpito, ammanettato e nuovamente colpito da un agente di polizia. Posteriormente venne introdotto in una macchina z della Guardia Urbana di Barcelllona e trasferito al commissariato della Guardia Urbana nel distretto della Ciutat Vella.

TERZO: Una volta all’interiore del commissariato della città vecchia, agenti della Guardia Urbana introdussero il sr. Lanza in una cella dove era solo. Una volta in suddetta cella entro un agente della Guardia Urbana e le dio tre colpi in faccia con il pugno chiuso, provocandogli la lesione che presente nella narice. A causa di questi colpi il sr. Lanza cadde per terra e lo stesso agente di polizia gli propinò vari calci dicendo frasi del tipo ” se il mio compagno che è in coma muore tu sarai il seguente, figlio di puttana, cabron, adesso si che sei forte eh? Figlio di puttana?”.
Posteriormente lo stesso agente prese il manganello e lo colpi varie volte nelle braccia e nella schiena, gli sputò, lo tirò del braccio destro gli diede un paio di colpi nel braccio con il manganello. L’ agente di polizia se ne andò e posteriormente entrò nella cella di Alejandro Carrello.

QUARTO: Quando venne portato all’ ospedale, agenti della Guardia Urbana gli dissero frasi del tipo”se dici che siamo stati noi vedrai quando torniamo”, anche nell’ ospedale u8n agente della Guardia Urbana gli disse riferendosi a lui e a un’ altro detenuto”guarda, due cileni, Pinochet ha fatto male il lavoro, non li ha uccisi tutti”.

QUINTO: Una volta di ritorno dall’ospedale venne trasferito dal commissariato della Guardia Urbana al commissariato dei mossos d’esquadra di Montjuic.

SESTO: Una volta nel commissariato dei Mossos d’esquadra di Montjuic, due agenti lo trasferirono in una stanza dove lo fecero spogliare, rimanendo solo in mutande, e gli chiesero”sai perché sei qui?” al che lui rispose di no. In quel momento venne colpito in faccia con la mano aperta, a causa del colpo cadde a terra e un agente dei Mossos d’esquadra di 1,95 di altezza e abbastanza grosso con una mano gli strinse il collo mentre con il ginocchio gli premette il petto chiedendogli “ti fa male? Ti fa male?”.
Posteriormente lo fecero vestire e lo misero in cella.

SETTIMO: Durante tutto il tempo della detenzione, 48 h, al denunciante dierono da mangiare solo due sandwiches e un bicchiere d’ acqua. Non gli permisero utilizzare carta igienica quindi dovette usare il bicchiere vuoto per pulirsi. Quando distribuirono l’ acqua mentre consegnava al detenuto il suo bicchiere l’ agente lo ruppe intenzionalmente e se lo diede con l’ acqua che cadeva.

OTTAVO: Durante i cambi di turno, i Mossos che se ne andavano segnalavano sia lui che Alex Cisterna e quelli che entravano proferivano frasi del tipo”ho voglia di te,eh?chi ha le chiavi della cella?”