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[processo ai 25] cinquantesima udienza

SINTESI L UDIENZA - PROCESSO AI 25

24 maggio 2005, cinquantesima udienza, forse a conclusione del lungo ciclo su ffoo e cariche in via Tolemaide.
In aula il tenente Paolo Faedda: in patria (la Lombardia), comandante della compagnia del III Battaglione Lombardia; in trasferta a Genova soppiantato dal capitano Bruno e relegato a ruolo organizzativo.
E' presente in tutti gli interventi del Lombardia, dalle cariche in via Pisacane contro il corteo nato da Piazza da Novi fino alla carica contro il corteo dei disobbedienti in via Tolemaide.

L'interrogatorio del pm ci svela le vere qualita' del teste, e i casi sono due: o ha fatto un corso congiunto con Canciani di scopone scientifico e basta un'inclinazione del sopracciglio per cogliere la risposta giusta da dare per fare ghignare la procura, oppure e' un supereroe a corrente alternata.
I suoi superpoteri sono: la MEMORIA PUZZLE, con la quale riesce a ricordarsi il minimo dettaglio di una situazione e a non ricordare nulla di pochi secondi dopo; la VISTA A RAGGI X SELETTIVA, con la quale vede attraverso i blindati le malefatte dei manifestanti cattivi e non vede nulla di quello che fanno i suoi commilitoni; la FACCIA DI BRONZO con la quale riesce a dire le peggio cose senza vergognarsi.

Su via pisacane e' estremamente vago, fino a che il pm non gli fa vedere diversi minuti di video non segnalato precedentemente alle difese, e improvvisamente ricorda tutto, nel minimo dettaglio. Non si riconosce ma riconosce i luoghi, e il pm gliene fa vedere un sacco e una sporta non curandosi (tanto quanto il tribunale) di richiamare all'ordine le modalita' di esame dei teste.

Ma e' su via Tolemaide che da' il meglio di se'. le contraddizioni si sprecano e il nostro Faedda va veramente in pappa di fronte ai video: prima dice di aver subito lanci di oggetti appena sceso dai blindati, poi quando arriva in corso
torino, poi dice che i lanci sono 5 o 6; prima afferma di essere in via casaregis, poi di arrivare con le prime file in via Caffa, poi di aver visto l'aggressione al s.ten Saccardi (che avviene praticamente in contemporanea con la scena dello spazzino di cui Faedda si dice testimone). Insomma tutto e il
contrario di tutto. Per non parlare delle magie: vede l'avanzare dei blindati in via Casaregis, vede l'assalto dei manifestanti, non vede le cariche a 80 all'ora dei blindati, ma poi si ricorda quando indietreggiano subito dopo. Continua cocciutamente a ribadire che dalla massicciata lo tempestavano di pietre,
bastoni e quant'altro, anche quando la difesa mostra i video dall'alto dove non si vede neanche l'ombra di un manifestanti della ferrovia.
Ci sarebbe da ridere se non venisse da piangere.

Il top lo raggiunge quando dice di non aver effettuato degli arresti, ma nei video lo si vede ammanettare altre persone; poi dice di non riconoscere il suo battaglione che massacra di botte un arrestato e il video dopo lo mostra praticamente di fianco; fino ad arrivare alla sfacciataggine totale per quanto riguarda la questione delle armi fuori ordinanza.
"Un carabiniere puo' comprarsi di tutto e di piu' e portarlo in servizio" afferma, salvo correggersi dicendo che parlava di baschi, cinture e fondine, quando nota che tribunale, giornalisti e spettatori lo guardano a bocca spalancata. Non e' contento.
Sostiene di aver controllato personalmetne l'equipaggiamento in dotazione di tutti i 200 cc della compagnia, ma in un momento di distrazione dice di aver visto armi fuori ordinanza anche se solo in strada al momento dell'azione (implicitamente affermando di non aver fatto nulla per fermarli), giustificandosi dicendo che evidentemete quei cc avevano perso i manganelli fornendosi di armi "equipollenti" recuperate li' per li'.
Per sfuggire ad ulteriori guai mente sui segni sul proprio casco (venendo pero' smentito da un video in cui si riconosce), sui segni sul casco dei proprio commilitoni (un bel capo squadra con scritto "Nightmare" sul casco in violazione di ogni divieto dell'arma) e perfino sul proprio viso (in un suo bel primo piano
vicino al cortiletto della metalfer arriva a dire "non mi sembro io".).

Insomma, senza timore di sentirsi additare come i cattivi arcinemici delle forze dell'ordine, pensiamo che oggi ci siano stati tutti gli estremi per indagare Faedda e tutti i simpaticoni del Lombardia (gia' noti per le mazze da baseball
al San Paolo a Milano) per vari reati, nonche' la procura per omissione d'atti d'ufficio.

Concludiamo la sintesi tanto per rincarare la dose sulle presunte doti della Procura di Genova, raccontando il secondo teste.
Il secondo teste e' la convivente e pluriennale fidanzata di uno degli imputati.
I pm quando l'hanno interrogata si sono guardati bene dal dirle che poteva avvalersi della facolta' di non rispondere e intendevano fare lo stesso anche in aula. Fortunatamente il pericolo e' scongiurato dalla difesa dell'imputato che
porta all'attenzione del tribunale come gli stessi documenti della digos e il verbale di perquisizione attestino la convivenza dei due.
Canepa & Canciani si arrampicano sugli specchi , dimostrando grande savoir faire e rispetto della delicatezza di materie sentimentali , dicendo che pensavano fosse SOLO la fidanzata e non la convivente. Come se questo giustificasse l'accanimento che dimostrano.
[ Viene da chiedersi se dei manifestanti non abbiano rubato loro le/gli amanti per giustificare tanto astio .... ]
In ogni caso, tutto e' bene quello che finisce bene, e il tribunale manda a casa la convivente dell'imputato.

A la prochaine
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