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[processo bolzaneto] trascrizione IX udienza difese - difesa Mancini, Incoronato, Cerasuolo, Arecco

TRASCRIZIONE SOMMARIA – PROCESSO BOLZANETO - IX UDIENZA DIFESE - DIFESE CERASUOLO, INCORONATO, MANCINI, ARECCO

[ P=Tribunale, A=Accusa, D=Difesa, C=Parti Civili, R=Teste ]

P: [procede all'appello]

[ difesa Mancini ]

D: (Franzosa) [ ritiene che ci siano troppe contraddizioni tra i riconoscimenti di GG della Mancini ]
Parla di tre persone diverse e poi ripeto la famosa foto 405 che la tratta male e scompare dal processo. Ho un po' riassunto qua, perche' mi rendo conto che in questo ciclopico carteggio non sara' facile trovare la concentrazione per analizzare ogni situazione. Noi ritieniamo che non vi possa essere la certezza dell'attribuibilita' alla Mancini di questo fatto. Se e' stata la Mancini e' quella che l'ha trattata bene. O non e' stata la Mancini e quindi a questo punto in radice facciamo giustizia e assolviamo la Mancini.
Ma c'e' un altro particolare ripeto adesso molti dettagli li tralascio dato che non voglio tediare il tribunale. La Mancini quando si reca a Bolzaneto e' molto tranquilla, non e' agitata, non e' nervosa, perquisisce persone prima che entrano nel sito, nessuno si lamenta, e' un'autista, non hal'agitazione derivante da chi e' stato in piazza negli scontri. La Mancini racconta e non sa ancora di poter essere indagata, poteva benissimo comportarsi diversamente, dire che vedeva gente che si comportava male senza riferire di nessuno in particolare. Non lo ha fatto, dice la verita', e quando viene sentita come indagata nega sia l'episodio GG che l'episodio DB... Le due ragazze che accompagna in bagno sono una tacituran e una no, sono entrambe piu' alte di me, dice la Mancini, mentre la GG e' piu' bassa. Vi e' un problema di capelli... ma sono capelli che vanno bene per i RIS, non per questo processo qua. La Mancini li aveva corti color mogano, ma sono altre le cose che devono essere soppesate per arrivare a una sentenza.
La Mancini racconta di aver accompagnato in bagno due persone. Tra l'altro entra due volte per breve tempo nel sito, chiede l'autorizzzione al suo superiore, fa quello che deve fare, lascia la porta aperta, tra l'altro come da prontuario... Cmq due volte, e' sempre la sua versione, con dovizia di particolari che potrebbero andare a suo svantaggio. Non solo, ma cerca un dottore. Ma se vogliamo credere che e' quella la persona che l'ha accompagnata in bagno la GG la stessa dice che l'ha trattata bene. e meno male dato che si chiedono 6 mesi. Secondo me ce' un chiaro errore di persone. Puo' succedere.
C'e' un altro particolare che non e' stato... ossia e' stato tenuto in considerazione ma solo quando fa comodo al pm, mentre non viene preso in considerazione quando si arriva ad altre conclusioni. La Mancini e' di Livorno, livornese doc, l'avete sentita, l'accento toscano e' percepibile immediatamente, e' stata qua un'ora, l'eloquio non puo' non tradire un linguaggio facilmente individuabile. La GG non dice mai l'ho riconosciuta per l'accento... se hanno parlato dentro il sito non ci si puo' non accorgere che la Mancini e' toscana. La GG non lo dice mai. La GG e' un'artista, una pittrice, certe sfumature non possono scappare a un'artista. [...] Questo e' un punto fondamentale. [...]
Io ho la memoria che produco, non dovrei aver dimenticato nulla, ritengo che quello che ha deciso il GUP in sede di setenza ex 425 possa essere in qualche maniera comparato alla situazione che andiamo oggi ad analizzare. A mio avviso vi sono forti elementi sulla sussistenza del reato, ma questo deve vedere il tribunale, perche' se e' stata la Mancini e' quella che l'ha trattata meglio, se invece come dico io non e' stata la Mancini, si arriverebbe a una assoluzione giusta perche' le prove sono tuttaltro che incontrovertibili. Concludo chiedendo l'assoluzione della Mancini. Vi sono discrepanze in quello che dice la GG in buona fede ci mancherebbe, c'e' una sentenza di un giudice su DB, e poi le discrepanze somatiche come l'accento. La GG e' una ragazza giovane, per nulla stupida, un'artista, avrebbe dato conto di questo. Io chiedo ex 530 primo comma ma in ogni caso almeno un secondo comma per la mia assistita.

[ difesa Incoronato ]

D: (Avitabile) una brevissima premessa, volevo rendere omaggio e plauso alla pubblica accusa per i rapporti corretti di questo procedimento che e' stato un lavoro improbo, un mare magnum, e sara' forse per questo che non e' proprio perfetto. volevo rendere un plauso anche al tribunale per la serenita' e la correttezza che ha sempre dimostrato, e che credo portera' in camera di consiglio. questo processo dicevo e' stato un mare magnum e noi ci entriamo per un solo unico episodio: l'agente Incoronato di pol pen a cui e' contestato un reato di lesioni personali. Vorrei fare una discussione molto schematica, proprio in virtu' delle numerose posizioni che il tribunale dovra' esaminare.
In ordine a Incoronato le prove sono: il prospetto degli orari pol pen, la querela di LGLA, l'esame della p.o., l'esame degli infermieri, l'esame dell'amico della p.o., l'esame dell'agente Moraschi. La pubblica accusa fonda la sua richiesta di affermazione della penale responsabilita', e beninteso ha chiesto un anno di reclusione, quindi una delle pene piu' basse a testimonianza della residualita' della nostra posizione. La pubblica accusa fonda l'accusa sull'esame di Pratissoli e della p.o., mentre le altre le tralascia, in quanto di segno opposto. In realta' secondo noi anche gli elementi portati a sostegno di un debole impianto accusatorio risultano contraddittori, lacunosi, inidonei ad affermare una colpevolezza al di la' di ogni ragionevole dubbio. Partiamo da un esame piu' analitico: querela e certificato di LGLA. Sostiene di aver subito frattura di una costola destra, il certificato e' di una clinica spagnola, che non si sa se e' pubblica o meno. Lo stesso contenuto del certificato e' generico e non e' suffragato da un esame radiografico, atto che appare proprio in casi simili quantomeno indispensabile. In querela LGLA non fornisce un solo elemento da cui si possano desumere le motivazioni dell'episodio. Purtroppo capita spesso che l'assoluta mancanza di quello che potremmo chiamare movente, per questa aggressione, invece di indebolire la tesi accusatoria, spesso viene tradotta dalla pubblica accusa nella sussistenza dell'aggravante dei motivi futili, e cio' nonostante autorevole giurisprudenza abbia affermato che i motivi abbietti o futili vanno sempre spefcificati.
LGLA dice di essere aggredito da sei agenti, circostanza in contraddizione con tutte le altre testimonianze, in particolare con quella di Pratissoli. LGLA descrive una situazione in cui lo stesso sarebbe stato picchiato dal primo all'ultimo minuto della sua permanenza a bolzaneto, e io credo nella sua buona fede. CI sembra un po' strano che da questo dato discenda la sicurezza che questa ancora virtuale frattura della costola sia avvenuta in quel preciso momento, con quel preciso pugno e sferrato da quella precisa persona, se proprio non e' pretestuoso voler collocare cosi' l'evento appare quantomeno una valutazione arbitraria. Questa e' una situazione figlia di una rappresentazione della realta' in buona fede di LGLA ma questo tribunale ha ben altri obblighi in ordine alla accertamento della verita'. Un piccolo passaggio: non risulta neanche chiaro se si e' fratturato la costola destra o sinistra.
Per quanto riguarda il prospetto degli orari: l'accusa fonda la presenza di Incoronato guardando il prospetto degli orari. Tale assunto e' falso: perche' dal prospetto ed e' agli atti, Incoronato e' in servizio dalle 7 alel 24 del venerdi', mentre dalle ore 12 alle ore 24 del sabato. QUindi mancherebbe proprio nel lasso di tempo del caso di LGLA.
LGLA dichiara che ci sono 5-6 agenti al momento della visita. Anche io mi sono permesso di stendere delle note difensive che mi premurero' poi di fornire. Dichiara che molti ma non tutti i poliziotti lo picchiarono. Molti ma non tutti, lo ricordo perche' e's tata una domanda reiterata. Il pm di cui ho stima per preparazione e intelligenza tento' in tutti i modi di non fargliela dire, ma lui l'ha confermata. LGLA non e' in grado di descrivere chi gli diede il primo colpo il piu' forte, quello da cui il pm fa discendere il nesso causale lesivo. Afferma LGLA di aver ricevuto numerosi altri colpi al torace, in realta' per tutta la permanenza a bolzaneto. A precisa contestazione della difesa in ordine alle sue precedenti dichiarazioni in cui parlava della costola sinistra, non forniva chiarimenti sufficienti a chiarire la contraddizione, cosi' come non faceva capire perche' non c'era una radiografia. Non fornisce spiegazioni in ordine alle cure ricevute. E soprattutto non chiarisce perche' nelle successive 48 ore non ha mai raccontato di questo dolore alla costola al suo amico SG, ma solo di essere stato picchiato in generale. LGLA non ha mai individuato Incoronato come attore della lesione, mentre individua il Poggi come presente ai fatti. Inserisco questo dato perche' poi se c'e' una cosa certa e' che Poggi non fosse presente. DImostra anche qui di confondersi, l'avra' visto il Poggi ma in qualche altro momento. Ma la sua confusione probabilmente e' anche giustificata, non erano giorni facili, per nessuno, per chi era fermato, per chi lavorava, per chi era sotto stress... Tre giorni Incoronato e' stato in ballo... Incoronato c'era ha fatto traduzioni, perquisizioni, ha lavorato in condizioni di stress, sicuramente, ma questo e' l'unico episodio l'unico che ci viene contestato. Credo alla sua confusione, ma il suo dato per cui era presente Poggi ci fa capire come la ricostruzione dei fatti di LGLA la dobbiamo ritenere contraddittoria e poco credibile.
Allora andiamo all'altra colonna portante, l'esame di Pratissoli, da cui emergono numerosissime contraddizioni, che minano ancora di piu' le sue dichiarazioni. Tra l'altro e' emersa la presenza di un soggetto della pol pen di 50-52 anni a cui non e' riuscito ad associarlo a un volto o a un nome. Il Pratissoli si contraddice piu' volte in ordine all'effettiva presenza di agenti durante la visita di LGLA. La prima volta dice che c'e' Poggi e Moraschi, poi due mesi dopo cambia versione, per ammettere poi in controesame di essere confuso rispetto a quei dettagli. Per lui sono dettagli, per noi e voi non lo sono. Ulteriori contraddizioni emergono rispetto alla reale percezione dell'episodio: egli dichiara di essere intento alla stesura del verbale di identificazione del paziente, e quindi impossibilitato a vedere il paziente, poi cambia versione, la cambia 5 volte in 5 minuti, tanto che io gli chiedo a un certo punto che me ne dia una, perche' tanto una circostanza del genere rende tutta la sua testimonianza inutilizzabile in ordine a una serena valutazione per la ricostruzione dei fatti. Va sottolineata che la sua versione definita per le presenze diverge totalmente da quella della persona offesa, e per noi gia' questo e' insuperabile. Il pm giustifica queste imprecisioni, con una sostanziale buona fede dei due, e testualmente dice che i due Poggi e Pratissoli a giustificazioni delle loro dichiarazioni incontrastanti "avrebbero potuto accordarsi per sanare le divergenze e non avrebbero avuto nessuna difficolta' a concordare le versioni". Io sono rimasto allibito quando l'ho sentito e quando l'ho letto. Io voglio tralasciare dei commenti sulla gravita' di queste affermazioni, e magari lo rimandiamo a una valutazione dell'atteggiamento del Poggi, ma dico solo una cosa: perche' i due avrebbero dovuto concordare le versioni, sono dei testi o delle parti processuali? Sono semplici testi, sono obbligati alla verita' e alla non reticenza. L'unico dato che rimane se e' cosi' e' che le loro versioni rappresentano un ostacolo invalicabile per una prova piena e certa, che non puo' portare altro che a una pronunzia di assoluzione. Se poi i due invece come sembra inconsciamente sottintendere il pm fossero portatori di un interesse in questo processo, e io non riesco a immaginare quale, che sia ideologico, politico, economico, dato che il POggi ha scritto un libro su questo, non voglio immaginare quale fosse, ma anche in questo caso le loro dichiarazioni sono inutilizzabili, incompatibili con il loro ufficio, e la conseguenza e' la medesima.
Per ultimo la valutazione in ordine alla presenza di questo ulteriore agente piu' anziano mai identificato: tale circostanza aggiunge ulteriori dubbi soprattutto in relazione ai metodi di indagine ammessi candidamente dal pm. Ci ha raccontato che l'ufficio dell'accusa non ha indagato i cc perche' fra i cc ce n'era uno buono ma non l'ha individuato. Allora io non vorrei che il teorema accusatorio per Incoronato nascesse dal fatto che l'agente Moraschi e' quello buono. Non vorrei che ci fosse un'ipotesi residuale, se non e' Moraschi e' Incoronato. Cmq, apro e chiudo parentesi, che l'agente Moraschi e' buono in questo caso, ma e' cattivo quando scagiona il collega, ma e' chiaro che e' il gioco delle parti. Io non vorrei che la logica accusatoria ci facesse evitare di chiedere: dove sono finiti gli altri agenti? l'agente anziano? L'unico individuato e' Incoronato, e quindi lo si condanna solo in un ottica di altro tipo. In ultima analisi LGLA ha superato la visita in questione e' stato dichiarato abile, e tale dichiarazione e' firmata dallo stesso Pratissoli.
Andiamo all'esame del Poggi, che non entra nell'esame del pm, dato che non c'era. Anche a seguito di confronto di Pratissoli sappiamo che Poggi non c'era. Ma la difficolta' a giungere a conciliaizone di testimonianze divergenti, ha fatto sorgere dei sospetti, che si sono trasformati in conferme quando Poggi ci conferma di aver subito pressioni per ammettere questo pestaggio. [...] In realta' da questo fatto io ne traggo solo uan conseguenza, in linea con tutte le altre risultanze processuali... per arrivare a tanto l'impianto accusatorio necessitava di una ulteriore conferma, di un puntello, la presenza di Poggi, che pero' non c'era. Un ultimo passaggio sulla dichiarazioni del Poggi sulla sua buona fede. Lui stesso si e' dichiarato inorridito di quello a cui ha assistito, e non ha smentito la circostanza della sua permanenza che passasse buona parte del tempo a fare l'asino con le dottoresse. E' un dato ridicolo e banale ma come chiosa ci da il quadro generale del teste Poggi.
Passiamo all'esame di SG, l'amico di LGLA. Pur essendo sempre stato con lui LGLA racconta di essere stato picchiato ma di non ricordare il famoso pugno ne' il dolore alla costola. Passiamo all'agente Moraschi. E' stato credibilissimo: ha fatto tutte le perquisizioni insieme; nega di aver visto violenza, oltre ad affermare di non essere mai neanche venuto a conoscenza di violenze in infermeria. A riprova che questo contribuisca ad indebolire l'impianto accusatorio, e' che il pm liquida il teste come non presente, perche' il Pratissoli lo da come assente, ma poi indica quasi a volerne sminuire le dichiarazioni che il Moraschi e' un teste della difesa. Il difficile superamento delle argomentazioni di Moraschi deve aver portato il pm a un lapsus freudiano, perche' il Moraschi e' un teste dell'accusa, forse che non gli e' piaciuto ma tant'e'.
Io vado a concludere ma voglio fissare alcuni punti: in definitiva valutando tutti gli elementi di prova dall'istruttoria dibattimentale discendono alcune considerazioni. Punto primo non si e' raggiunta la prova dell'evento lesioni rappresentato dalla frattura della costola. Manca un esame radiografico a cui fare riferimento. Non vi e' prova che il certificato provenga da una struttura pubblica. Allora ci sembra veramente difficile come un documento tale sia idoneo a fondare la prova dell'evento, l'elemento essenziale del reato consistente. Nulla risulta da tutte le visite fatte anche nel carcere di Alessandria, altra struttura, quindi se qualcuno si fosse sentito in colpa per qualcosa a bolzaneto va bene, ma non ad Alessandria. Le dichiarazioni in ordine alla costola destra o sinistra e la circostanza che non ne abbia parlato con SG contribuiscono a questa non raggiungimento della prova. Non c'e' la prova del nesso causale tra condotta ed evento: LGLA dice di essere stato picchiato per tutto il tempo e a meno che non gli si voglia non credere e allora non si puo' credere a nulla, ma il fatto stesso che sia stato picchiato per tutto il tempo rende diabolica la prova che uno dei famosi pugni sia causa dell'evento. Non si e' raggiunta la prova della sussistenza del fatto stesso, dell'evento pestaggio in infermeria, di tale circostanza vi sono solo le dichiarazioni di p.o. e Pratissoli che divergono in ordine ai soggetti presenti, alle modalita' e all'entita'. Il Poggi non ci riferisce nulla, ma e' superabile perche' non c'era. Ma e' stato a Bolzaneto tutto il tempo, che fosse avvenuto un pestaggio che porta a una frattura della costola lo avrebbe dovuto notare. In ultimo l'agente Moraschi smentisce con forza il verificarsi di questi eventi in infermeria. Non si e' raggiunta cmq dell'attribuilita' di una eventuale condotta a un preciso soggetto. [...] La circostanza che Incoronato fosse in infermeria e' riferita dal solo Pratissoli, ma essa e' insufficiente a integrare una affermazione di penale responsabilita' oltre ogni ragionevole dubbio. [...] Io credo che da tutte queste considerazioni si impone una sentenza di assoluzione perche' il fatto non sussiste. [...]
L'ultima annotazione: non vorrei, sono certo di no, ma e' importante rispetto alal sentenza che dovete scrivere che la circostanza per cui un reato del genre verra' prescritto sollevi da una valutazione di una rigorosa valutazione. Icoronato e' un giovane agente, accusato di un singolo fatto, in un quadro sconvolgente, un giovane agente illibato dal punto di vista disciplinare che credo meriti un approfondimento vigoroso e sereno da parte di questo tribunale.

[ difesa Cerasuolo ]

D: (Simeone) mi sono chiesto fino ad un attimo fa se effettivamente valesse la pena andare a ripercorrere momento per momento una vicenda che su un piano politico e giudiziario ha sollevato mille e mille dubbi, ma piu' per la carica emozionale che il processo presentava che per quanto negli atti processuali esiste. Perche' una attenta lettura degli atti ci porta a far ritenere che le contraddizioni sono tante e tali da mettere nelle condizioni il difensore di potersi astenere dal commentare quanto posto in essere dalla propria assistita. Il pm si e' trovato in grossa difficolta' e nel ricostruire la vicenda, e nei momenti in cui si sono evidenziate contraddizioni che avrebbero dovuto portare il pm a soluzioni diverse da quelle poi adottate. il dibattimento penso sia stato illuminante su questo aspetto e abbia confermato che le emozioni ed i disagi dell'epoca sono stati ridimensionati proprio dalle presunte p.o. Che sia accaduto qualcosa e' fuor di dubbio, ma che si sia verificato quanto riferito dalle presunte p.o. ce ne corre. SOno troppi i ma, i non ricordo, le discrasie, delle loro dichiarazioni. E il lavoro della accusa e' un lavoro che dovrebbe condurre un tribunale ad emettere una sentenza che vada a ridimensionare l'accaduto e vada soprattutto ad assolvere tanti di quelli che sono oggi imputati e che rispondono di reati anche infamanti per un p.u.
io difendo la cerasuolo, assistente di pol pen che ha svolto sempre i suoi compiti nel migliore dei mondi. E il suo esame penso che sia assolutamente indicativo di una onesta' davvero profonda mai indietreggiando di fronte all'incalzare delle domande dle pm con risposte precise, nette, mai censurate. Noi abbiamo due versioni: quella delle p.o. e quella degli imputati. Le p.o. ricordano solo dopo anni particolari che avevano assolutamente dimenticato nell'immediatezza dei fatti quando i ricordi dovevano essere molto piu' precisi, e non dovevano dare atto a incertezze. Ma ricordano solo dopo, dopoa ver rivisto, sentito, commentato le fasi processuali. A una verita' immediata che poteva anche essere dotata di oggettivita' se ne sostituisce un'altra che possiamo definire commentata, non voglio dire costruita, ma certamente commentata con chiose che vengono rese molto successivamente ai fatti, dopo aver avuto la possibilia' di seguire anche attraverso la stampa quello che si dipanava dinnanzi al tribunale. Cosi' la verita' e' venuta ad ampliarsi, ad arricchirsi di altri particolari che erano stati taciuti in un primo momento, perche'non accaduti. [...] E' di sigillo diverso almeno per la cerasuolo che e' quello della verita'. La cerasuolo non si sottrasse all'interrogatoio che ha confermato integralmente anche in un contesto ambientale diverso, perche' quella era la verita' di una vicenda umana. La costruzione fatta dalla cerasuolo, nel senso del ricordo di tutti gli avvenimenti, la descrizione di quanto avveniva a bolzaneto, e' assolutamente rispondente ai fatti ed e' un ricordo [...] che ci dimostra come la cerasuolo oggettivamente non sia responsabile di quanto le viene contestato. Ammettendo anche la cerasuolo di aver... un punot principale su cui si va poi a inserire tutta la posizione... la cerasuolo non nega di essere stata alle celle per sostituire delle colleghe, ma la cerasuolo ci dice anche ed e' assolutamente credibile perche' trova conferma nelle dichiarazioni delle p.o., ci dice che ha sostituito si qualche volta le colleghe ma era sempre e cmq iin infermeria o nel casellario, dove provvedeva a registrare le giovani che arrivavano e a redigere un elenco degli oggetti che venivano sottratti loro come da regolamente che gli agenti rispettavano tutti scrupolosamente. La cerasuolo non poteva accompagnare le detenute perche' questo era un compito che atteneva ad altri agenti, essendo lei addetta a infermeria e casellario. Lei non poteva provvedere ad accompagnare le detenute, perche' se l'avesse fatto avrebbe determinato una mancanza assoluta di persone che potessero guardare e vigilare sulle celle. Non poteva avere questo compito oggettivamente che le viene dato dalla GC. Sgombrato questo dubbio dalla ricostruzione della GC noi dobbiamo vedere come la cerasuolo abbia onorato le funzioni che le erano state affidate e come non abbia posto in essere alcuno degli episodi per cui e' chiamata a rispondere. L'imputata non ha negato di aver sostituito delle colleghe, perche' altri erano addetti alla traduzione, all'accompagnamento al bagno e all'infermeria. [...] La precisione della cerasuolo nella descrizione dei luoghi, delle procedure, sono illuminanti ai fini dell'esclusione di qualsiasi responsabilita'. D'altronde se noi abniamo al leggere le dichiarazioni di MMA, escludono anch'esse al responabilita' della cerasuolo, anche le domande del pm che insistono su chi fosse il medico e come vestisse. Il medico era il dr. toccafondi e vestiva con un camice bianco. D'altronde sempre la pubblica accusa, nell'incalzare la cerasuolo ci dice che non aveva il camicie bianco, e lei non perde assolutamente un attimo di lucidita' e ci dice come lei ha visto il dr. toccafondi, e la circostanza viene confermata da PE, l'altra accusatrice della cerasuolo. Le dichiarazioni della PE ci dice senza ombra di dubbio che non poteva non essere vera la risposta della cerasuolo al pm quando le contestava che il dr. toccafondi non avesse unc amice bianco. E d'altronde la circostanza ci e' data anche da MMA e da ??, nonche' al GC. Perche' mi sono attardato sulla descrizione del camice bianco? Perche' diventa assolutamente credibile quanto ci dichaira la cerasuolo. Se alcune contestazioni tecniche o no vengono fatte dal pm al GC vengono fatte su questo camice. Assume questo particolare un valore assai probante tenuto conto che le contestazioni del pm volevano portare ad altro e quindi ritenere che anche su uno dei vari punti su cui si incentra la responsabilita' della cerasuolo c'erano dubbi e dubbi assai forti. La GC afferma in ordine a come si svolgevano gli accompagnamenti in bagno o in infermeria', e ci dice anche che era quasi impossibile o quantomeno difficilissimo poter avere una chiara visione di quello che accadeva intorno a lei perche' si trovava in una posizione che non le concedeva di volgere lo sguardo altrove essendo in posizione con il viso rivolto al muro e quindi in una posizione che non le consentiva di vedere quello che era intorno a lei. Non come in infermeria dove poteva muovere il capo come voleva e quindi aveva una percezione completa. Se non c'era costrizione aveva possibilita' di vedere tutto. Ed allora sorge un altro problema, lo accennavo prima, vome fa a ricordare tutto meglio, tutto cio' che in un primo momento sia nell'immediatezza dei fatti o durante il suo trasferimento alla casa circondariale, com'e' che non ricorda e poi questa memoria le viene a rate per poterla poi perfezionare all'udienza in cui viene esaminata e quindi ci da una verita' nuova che non ha saputo esprimere nei primi tempi nel migliore dei modi. Quando descrive l'agente che fa vigilanza parla di corporatura robusta e capelli corti, ma questa descrizione che fa pensare a un agente con i capelli biondi ma che nelle forme poteva essere simile alla cerasuolo non c'e' stato per caso un aggiornamento della figura e quindi non e' che abbia potuto scambiare anche successivmaente la cerasuolo per quell'agente dai capelli biondi? La descrizione fisica e' molto simile e questo ci fa pensare che la GC non si sia mai resa conto che la cerasuolo alle celle non c'e' mai stata. Questo probabilmente ha creato un forte malinteso, perche' essere al muro percependo cio' che avveniva nei corridoio senza vederlo direttamente, e' diventato un momento di estrema chiarezza quando ha dovuto descriver ela cerasuolo per la sua dentatura, qui in aula di tribunale. Io posso consegnare queste foto della dentatura della cerasuolo che come ricordera' il tribunale non presenta alcuna imperfezione o fessura... le fotos ono di un mese fa. Ha un dente parzialmente rotto ricoperto ma che non ha fessura. Invece GC ci da una descrizione diversa, che non corrisponde alla dentatura della cerasuolo. Ma il punto principale rimane quello... e' che non ricorda determinati episodi nel momento delle prime dichiarazioni, ma ricorda meglio a mente fresca dice GC nel 2006, quando ci parla di come avvenivano le traduzioni, di quello che avveniva nelle celle, di come erano tenute, dove ci sono poi delle grosse contraddizioni. [...] Un altro episodio che e' sintomatico di come si vogliano imputare alla cerasuolo fatti completamente estranei alla sua condotta: il taglio del cappuccio. la GC accusa la cerasuolo di averle tagliato il cappuccio. Ci sono dei determinati protocolli che vengano sempre rispettati. Il taglio del cappuccio non poteva avvenire perche' non aveva nessuno potere di farlo, e se questo cappuccio fosse stato tagliato non sarebbe stata la cerasuolo a farlo. La stessa GC non ricorda se sia avventuo dopo il trasferimento in carcere o prima. Le sue dichiarazioni, della cerasuolo sono assolutamente chiare e quindi ci dicono come la costruzione dei fatti o il ricordo dei fatti sia assolutamente quello che ci dice la cerasuolo. non e' credibile la GC perche' non puo' essere credibile nel momento in cui fa quelle descrizioni delle celle e del corridoio quando ha sempre sostenuto che nelle celle con la faccia al muro non poteva volgere lo sguardo al muro. e quando parla dell'attraversamento del corridioo, dei calci e dei pugni, lei ci dice che subiva un linciaggio morale e materiale che non poteva essere realizzato dalla cerasuolo perche' non era nei suoi compiti, e che non poteva stare davanti a quelle celle. Non e' credibile la GC che ricostruisce a suo modo per rendere credibile una vicenda che di veritiero ha assolutamente poco. D'altronde noi dobbiamo riconciliare le dichiarazioni della GC con quelle della PE. Ci troviamo avanti a due diverse modi di accusare, ma quanto questo si traduca in dichiarazioni che sono non mi ricordo bene, mi pare o quant'altro, queste ricostruzioni non possono avere il sigillo della verita'. [...] Che ci sia stato uno scambio di persona nell'indicare nella cerasuolo l'autrice dei lazzi contro la GC mi pare sia una ipotesi credibile perche' la ricostruzione fatta di tutto cio' che avveniva in caserma dalla cerasuolo ci da una perfetta rispondenza tra le sue dichiarazioni e le regole protocollari. [...] Il fatto dei denti, la cerasuolo e' stata qui ed e' stata vista, e la dentatura e' perfettamente corrispondente a quelal delle foto. La partecipazione alal costante al casellario e all'infermeria impedivano nella maniera piu' assoluta che la cerasuolo potesse acccompagnare da celle a infermeria o al casellario le ragazze fermate. L'episodio del camice bianche sta a dimostrare come nemmeno in quell'occasione la cerasuolo sia stata reticente. [...] TUtti questi elementi propendono nella maniera piu' certa perche' i fatti contestati alla cerasuolo non possono essere ritenuti come reati: non ha usato violenza, non ha accompagnato la GC o la PE. Se per la PE c'e's tata richiesta di assoluzione da parte del pm, proprio per via dei ma e dei se della dichairazoine della PE, tanto si deve addivenire per la GC. Noi ci troviamo di fronte a un singolo episodio che la cerasuolo contesta perche' non ha mai accompagnato o fermato dalle celle al casellario. Ma che sia vero lo si ricava dal fatto che se avesse accompagnato una fermata all'infermeria o al casellario avrebbe determinato la non presenza di alcun agente dinnanzi alle celle con le conseguenze facilmente immaginabili. Ritengo che per la cerasuolo non ci possa essere che una sentenza di assoluzione ai sensi del primo o in subordine secondo comma.

[ difesa Arecco ]

D: (Grillo) secondo la definizione della procura la arecco rientrerebbe nel c.d. livello intermedio. [...]
SUlla posizione degli intermedi io non aggiungerei altro dato che e' stata valutata e approfondita da alcuni colleghi che mi hanno preceduto. Io vorrei essere breve. Mi limitero' ad alcune considerazioni circa la figura dell'arecco. Uno degli elementi principali e' la presenza nel sito per un periodo apprezzabile il primo elemento da chiarire e' quello della permanenza dell'arecco nel sito. L'arecco sarebbe stata presenta all'interno della struttura tra le 19.30 del 20 luglio alle 3.00-3.30 del 21 luglio. Dall'analisi delle risultanze dibattimentali emerge un orario diverso. L'arrivo deve essere posticipato di almeno quattro ore rispetto all'orario della procura. TUtti gli imputati hanno detto di essere arrivati quando era buio, e quindi essendo estate non erano sicuramente le 19.30. DIciamo che poi l'orario d'arrivo e' stato chiarito dall'agente Bondesan, che ha riferito di essere stata in servizio in turno 19-24, di essere andata alla fiera per eventuali accompagnamenti, di essere rimasta li' per parecchio tempo prima di essere mandata a bolzaneto, dove arriva verso le 23.00-23.30, dice vicino alla fine del turno, insieme alla collega arecco. Una ovlta arrivata li' ha detto di essere rimasta spesso fuori dalla struttura in attesa di disposizioni, e alle 24 gli arriva la notizia di entrare e fare vigilanza, di essere rimasta li' per un'ora, un'ora e mezzo con la arecco e poi di essere uscita. Gia' da questo dato sembrano non essercit dubbi in relazione al reato contestato e alla responsabilita' dell'arecco. La testimone ha riferito di aver effettuato vigilanza all'esterno di una cella con due ragazze, ha riferito di non aver notato alcun comportamento illecito, e che le due ragazze con una delle quali ha scambiato qualche parola, erano sedute al centro della stanza. Di tale dato troverete risultanze anche altrove, tra cui la memoria della procura, cioe' che molti hanno riferito che soprattuto per le donne era possibile prendere posizioni piu' comode e libere. Gia' questi dati avrebbero dovuto portare a una richiesta di archiviazione per l'arecco, perche' non solo e' rimasta per poco tempo, ma le persone nella cella non erano vessate.
Altro dato da chiarire e' quello della formazione delle sottosquadre. Per ravvisare responsabilita' sugli intermedi, occorre avere certezza probatoria che ha avuto degli incarichi, da qui la figura delle sottosquadre, figure che pero' non trova riscontri processuali, neanche nelle dichiarazioni della coimputata maida. Maida dice di aver impartito personalmente le disposizioni di mettersi a disposizione della pol pen per fare vigilanza. Nemmeno ne parlano i testimoni, come la Bondesan che non ricorda chi le ha dato l'ordine ma ha come riferimento gerarchico la maida e non la sottosquadra. [...] Altro testimone sul punto e' l'agente Guarino, che anche lui non era a conoscenza della presenza di sottosquadre o gruppi, ma ricorda un solo responsabile per tutto il contingente. Non viene data dalla procura una esauriente spiegazione di questa igura delle sottosquadre.
Concludendo che in capo all'arecco il reato contestato non sussiste. [...]