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[processo bolzaneto] trascrizione VIII udienza difese - difesa Salomone, Gaetano, Amadei, Pigozzi

TRASCRIZIONE SOMMARIA – PROCESSO BOLZANETO - VIII UDIENZA DIFESE - DIFESE SALOMONE, GAETANO, AMADEI, PIGOZZI

[ P=Tribunale, A=Accusa, D=Difesa, C=Parti Civili, R=Teste ]

P: [procede all'appello]

[ difesa Salomone - avvocato Scopesi ]

[ difesa Gaetano ]

D: (Mascia) io difendo gaetano antonello a cui vengono contestati fatti di violenza privata suddivisi in tre capi di imputazione uno dei quali e' in condominio con salomone per quanto riguarda l'episodio che ha gia' discusso l'avvocato scopesi. io partirei da questo per consentire al tribunale di avere un quadro di trattazione continuo o contiguo che segua anche in qualche modo l'ordine di espressione e di descrizione contenuto nel decreto che dispone il giudizio. devo notare e questa e' una sottolineatura che vale anche per gli altri due capi di imputazione del gaetano, che si tratta di fatti ascritti all'imputato il 20 luglio 2001. ritengo di doverlo rimarcare perche' credo di aver dimostrato un minimo di lealta' e correttezza sollevando una nullita' di questi capi perche' ritenevo che dall'esame degli atti del procedimento fosse chiaro ed evidente come le violenze lamentate dalle parti civili [...] le violenze funzionali secondo il capo di imputazione al compimento di determinati atti si sarebbero concretate e svolte il giorno 21 luglio 2001. il pm ci dice che queste violenze che l'accusa ricollega funzionalmente alla firma degli atti non voluta da aprte delle p.o. sono avvenute il 20 luglio 2001. Le p.o. dicono in tutte le querele che le violenze non si sono svolte neanche nella fascia oraria indicata dal pm ma addirittura dopo e c'e' un riscontro importante, c'e' la possibilita' e si puo' vedere dalle querele che sono in atti, tra le quali c'e' quella di un soggetto diventato testimone in questo processo che io ritendo attendibilissimo, ovvero la PE, attendibile per le prime dichiarazioni contenute nella querela e quelle rese dalla medesima il 20 nov 2001. PE nella querela fa una affermazione perentoria non perche' sia disinteressata, dio me ne guardi da fare considerazioni di questo tipo, l'interesse e' economico, dato che si e' costituita, un interesse non falsificante ma deformante, ecco perche' le dichiarazioni a dibattimento le ho guardate e non le ho guardate, mi interessano poco. Nella querela PE e' molto precisa, riguardo alla violenza su di lei e al talgio di capelli di ET. ET non ha neanche proposto una denuncia e allora il punto di riferimento e' PE, che ha un ulteriore aspetto di credibilita' che supera la precisione del suo immediato ricordo, e che e' costituito dall'essere l'unica con nazionalita' italiana, che parla italiano, che ha avuto interlocutori che parlavano italiano, ad avere avuto la possibilita' in quanto italiana a notare le differenze tra le divise e tra chi non l'aveva. PE dice di trovarsi in cella alle 5 del mattino del 21 luglio, viene prelevata dalla cella nella quale si trovava ET, viene prelevata da una persona con una maglietta gialla con pochi capelli e pancetta, somigliava tra quelle che si sono avvicendate come testimoni ad altri che non a Gaetano, il quale signore con gli occhiali, pancetta, stempiato, l'abbiamo visto no? Devo dire che negli atti che ho depositato in sede di udienza preliminare c'era la descrizione di una persona con occhiali, maglietta gialla, stempiato, con la pancetta, ma io ho il compito di difendere, non di accusare soggetti nei confronti dei quali io non ho elementi. Anche perche' non c'e' bisogno, abbiamo leparole delle parti civili. La signora PE nel suo parlare italiano che traduce anche, per esempio LRD che dice di essere stato picchiato durante i tafferugli, e troveremo un altro punto di contatto tra queste dichiarazioni, quelle di PE e quelle di Giovannetti, che non possono essere bollate meno che meno adesso in un momento nel quale non abbiamo le trascrizioni complete, traendone solo una locuzione. Io vi preannuncio fin d'ora che conclusivamente se il tribunale ritenesse che i fatti siano stati commessi il 21 oltre a incorrere in una nullita' ai sensi del 521 il tribunale dovrebbe trasmettere agli atti per falsa testimonianza e falso in atto pubblico per chi ha redatto i verbali, firmati il 20 luglio 2001. [...] Io credo non si possa eliminare questo atto che si pone in frontale contrasto con quella che e' una traduzione accusatoria delle affermazioni delle persone offese, [...] Da un lato ci sono le p.o. che dicono di aver subito queste lesioni in sede di sottoscrizione degli atti con violenza e dall'altro dei soggetti che dicono gli atti li ho fatti firmare io. Parliamo delle stesse persone. Giovannetti dice questo, li ha fatti firmare lui gli atti, lo dice lui, che e' stato lui a trattare gli atti e farli firmare. non e' un dato testimoniale soltanto, ma un dato che risulta da atti pubblici di massima fide facenza. Verbale di arresto e di perquisizione dei sei. Non di altra gente, ma di quelli li'. E' importante non scindere. Il tribunale deve scegliere una strada decisa: ci sono state violenze, le violenze sono state per firmare gli atti, e gli atti sono stati fatti da qualcuno. Giovannetti non ricorda male, ricorda male se si riassume il verbale riassuntivo. [...] Io non credo sia possibile desumere l'inattendibilita' di giovannetti su questo dato, e' un teste insuperabile, ma non perche' viene bene a noi, ma perche' ci sono degli atti pubblici. poi tornere al problema giovannetti e la compatibilita' della sua testimonianza con quella di PE. Cmq PE dice che viene questa persona, la porta via strattonandola, ritorna dopo un quarto d'ora, 5.15 del 21 luglio 2001 quindi, e dopodiche' ha le ciocche dei capelli tagliati, le treccie, usa questo termine PE, in tre punti. Siamo alle 5 del mattino. In quello che si presume possa essere l'ufficio trattazione atti, ma potrebbe essere stato un altro ufficio. Ma non e' un'ipotesi difensiva astratta che nasce dal desiderio di portare il tribunale verso approdi differenti da quelli del capo di imputazione. lo dice PE, che non dice di essere andata dopo che e' tornata ET... e qui e' il punto perche' dopo ET PE viene portata da questa persona nell'ufficio, lei si rifiuta di firmare gli atti, e mi pare sia l'unica che lo faccia veramente, l'unica che ricorda i tempi, le divise, arriva il mio turno e questa persona mi porta di la', mi menano e cercano di farmi firmare gli atti. quando da la collocazione dell'ufficio non dice il secondo ufficio a destra, rispetto all'entrata, nella querela dice "in fondo al corridoio", e uno allora puo' pensare che sia compatibile, ma no, nel verbale del 20 nov 2001 PE dice nel primo ufficio a destra entrando... e uno potrebbe dire nel secondo ufficio c'era la squadra monbile mentre nel primo non c'era nulla... invece no perche' nel primo ufficio c'era un altro ufficio. Parliamo di una persona che parla vicinissimo ai fatti, il 20 nov 2001. In quel contesto la PE parla di violenze finalizzate alla firma degli atti per se stessa e per ET, e in quel contesto la PE come teste de relato ma oculare riferisce di aver visto rientrare ET in cella con le ciocche tagliate. E' in questo contesto non nella fascia oraria tra le 12 e le 3 del 21 luglio 2001. Ma e' questa anche la prova che Gaetano non c'entra nulla con questi fatti, dato che Gaetano e' uscito alle 3 da bolzaneto. C?e' una inconciliabilita' totale dei tempi. Ma vi e' ancora qualcosina di piu'. Era ancora molto vicina ai fatti, di solito e' piu' credibile, non e' ancora stato inquinato da tanti effetti, dalla lettura degli atti, tutto lecito e legittimo, [ fa una tirata sullo Stato di Sceriffi perche' e' stato intercettato... ] non bisogna parlare di sospensione dei diritti constituzionali quando c'e' visibilita' mediatica, ma quando si lascia spazio a queste devianze, e lasciano che un appartenente di PG si permetta di parlare con un cliente di un avvocato per dirgli di registrare i colloqui con il proprio avvocato.... perche' e' un diritto costituzionale anche la parita' tra difesa e accusa, per cui l'accusa non puo' avere indicazioni su quelle che sono strategie difensive.... ci troviamo in uno Stato di Sceriffi piu' che di Polizia, certamente non in uno Stato di Diritto, e'a nche per dire che in quella telefonata con il dr. Tinelli, teste che ha detto molto di piu' di quello che si e' cercato di ridurre, io ho detto al signore Tinelli che non potevo rispondere perche' era un testimone, c'e' il riscontro agli atti della procura, chiederei anche che venissero prodotte tutte quelle intercettazioni, perche' le intercettazoini possono essere usate in bonam partem per dimostrare qualcosa utile al mio assistito in questo processo... questo per concludere questo piccolo inciso... dicevo la PE... qualcuno puo' dire che ricorda male, ma e' molto precisa, dice la prima a destra, ma dice qualcosa di piu', un riscontro genuino che erano le 5 del mattino... dice che quando e' andata nella stanza erano quasi tutti con la divisa della pol pen... io pregherei il tribunale di verificare queste indicazioni cosi' precise, PE dice che i fatti avvengono alle 5.... e dice che c'erano quasi tutti appartenenti alle pol pen con la divisa, e uno con la maglia gialla che mi ha accompagnato. Come si possa con una ginkana probatoria che queste dichiarazioni sono conciliabili con una riferibilita' a Gaetano di quelle stesse violenze non credo sia possibile. E' un dato di fatto acclarato e insormontabile che alle ore 5 la PS non c'era piu' a bolzaneto, e quantomeno non c'era Gaetano Antonello al quale vengono ascritti i reati come piu' alto in grado dell'ufficio della squadra mobile. Ovviamente le dichiarazioni di altri in querela sono conformi, nessuno parla di violenze subite la sera o il pomeriggio del 20 luglio, ma tutti parlano di notte. Basta leggere la querela di CSP o di LRD. Cmq chi non ha detto questo non ha detto nulla sull'ora. CHi ha detto dell'ora parla di notte fonda. NOn c'e' possibilita' di modulare questi tempi con quelli di permanenza di Gaetano Antonello per fare in modo che ci possa essere una responsabilita' del Gaetano. Io non voglio dire che ci sia una falsa testimonianza delle parti civili, ma e' certo che questi sono dati incompatibili con l'ipotesi accusatoria, che pone nella striscia temporale tra mezzanotee e le tre del 21 luglio 2001 le violenze, dopo aver modificato l'accusa in itinere. Io devo avvisare il tribunale che se accoglie la tesi cosi' come e' stata impostata dal pm nella requisitoria si appresta a fare una sentenza nulla per non corrispondenza tra i capi di imputazione e l'impostazione delal requisitoria. Non c'e' stata nel frattempo nonostante un'eccezione di nullita' e rigettata, [ ... ] non c'e' stato modifica degli atti da parte il pm. Ma non c'e' stato durante tutto il dibattimento una modifica del capo di imputazione, quindi termini alla difesa, e via dicendo. Devo dire che il pm si e' trovato nella difficolta' che se cambiava il capo di imputazione si complicavano di piu' le cose, dato che andava contro l'indicazione temporale di PE, OBM, CSP e via dicendo... fors eper questo il pm ha deciso di non modificare il capo di accusa. Io potevo anche non farla... perche' non e' che se una sentenza viola il principio di correlazione con l'accusa contestata incida il fatto che il difensore ha sollevato l'eccezione. Non e' questo il punto, ma io per correttezza e per lealta' devo segnalarlo al tribunale, e ritenevamo di essere molto forti, perche' c'era il Giovannetti. E cosa dice il Giovannetti? Descrive l'antefatto a tinte forti, ma non e' una personalizzazione di chi ha vissuto in prima persona un intervento volto a vincere la resistenza di sei persone che portavano a spasso un carrello sul quale vi erano dei generi alimentari, delle spranghe, dei paracolpi che si usano nei tafferugli, e questo l'isp giovannetti che non e' una persona di scarse capacita' che ha fatto inchieste importanti nella recente storia giudiziaria genovese come la mafia albanese, difficilmente dice delle cose false, prima di dire che tutti gli appartenenti alla PS sono imbroglioni, falsari, andiamo a vedere un pochino la credibilita', e con giovannetti lo possiamo fare... [...] Il Giovannetti che e' una persona di questo spessore e che per correttezza quando io l'avevo convocato mi aveva detto di essere in una situaizone problematica perche' aveva dovuto fare una relazione ai pm e quindi non voleva parlare con le difese. Giovannetti trova queste persone a spasso con un carrello, c'era stato un saccheggio in un supermercato, uno scappa e per vincere la sua resistenza io devo tirargli un calcio, [...] [peccato che per questo episodio c'e' un processo per cui sono stati assolti i manifestanti e indagati i poliziotti, ndr], a quel punto arrivano tanti manifestanti e noi abbiamo dovuto aspettare l'arrivo di rinforzi... guardate che questo fatto quando mi si dice che LRD usa tafferugli a sproposito, ma ne parla anche la PE nella querela di tafferugli, dice in maniera del tutto chiara che a un certo punto arrivano e questo e' un riscontro del fatto che i tafferugli di cui parla LRD e' un termine appropriato perche' c'era stata una situazione di questo tipo... la PE dice a un certo punto "siamo stati bloccati da 15 agenti circa e picchiati con il manganello, i ragazzi anche con i calci"... i ragazzi erano tutti tranne PE e ET... siamo al 20 nov 2001, e questo riscontra quello che dira' Giovannetti nella sua relazione a Canepa e Canciani [toh, chi si rivede, ndr]. La descrizione di Giovannetti di questo fatto e che ripete in udienza e' chiaramente piu' caricata ma il contesto era questo. Il calcio non se lo e' inventato Giovannetti, ma ne parla PE nel 2001. Il pm ritiene invece nel capo di imputazione 52 che le lesioni a LRD siano stati cagionati direttamente nell'ufficio trattazione atti... questo non quello di Giovannetti, e questo perche' LRD dice che dopo questo calcio soffocava il calcio nell'ufficio trattazione atti... non lo dice LRD che gli si e' rotta la costola li'... LRD dice che soffocava, magari soffocava anche prima... cmq dice anche cose ancora piu' importanti, perche' dice a un certo punto.... il Gaetano Antonello non viene identificato in maniera sicura e rituale ma si desume che sia stato lui presente a queste violenze perche' era una persona dietro la scrivania, con la maglietta verde, nessuno ha pero' mai dimostrato che Gaetano avesse una maglietta verde, e allora siccome LRD parla di questa persona a un certo punto dice scagionando questo ipotetico Gaetano, sul quale non c'e' possibilita' di dire parole vicine a ricognizione, ma dice "un altro mi ha colpito con un calcio e soffocavo". Quindi era qualcuno altro nella stanza. C'era questo, non lo chiamo per nome e cognome, ma non e' lui che mi ha dato un calcio e soffocavo... quindi voglio dire se vogliamo ritenere che questa violenza privata sia stata commessa dal Gaetano siamo fuori strada, ma siamo fuori strada se vogliamo fare credere che questa sia la violenza che lo ha convinto a firmare... perhce' lo dice lui stesso... non e' stato quella persona a dare quel calcio e non e' stato per quello che ha firmato. Qui se c'e' la necessita' di un collegamento teleologico tra violenza e comportamento anche con le dichiarazioni delle persone con tutta l'attendibilita' che vogliamo loro riservare non e' possibile ritenere che sia stato concretato un reato di violenza privata. Ma il problema sta a monte, unos coglio insuperabile... Vorrei che fosse chiaro un aspetto... tutti si dira' che siamo vicini alla prescrizione e perche' allora bisogna stare a scandagliare... io parlo del mio cliente, non sono la'vvocato della polizia, sono l'avvocato del mio cliente, non aspetto nessun altro... si consigliano anche gli avvocati... cioe' gli si dice "quell'avvocato non va bene, vai da quello che ti dico io"... e se questo consiglio arriva da un appartenente alla PG se l'interlocutore e' intelligente capisce che qualcosa che non va c'e'... e lo scoglio importante qual e'? E' giovannetti... non credo che si possa prescindere da questa testimonianza... [...] [rilegge giovannetti] "quando arrivo a bolzaneto vedo cornero, zampese, ..., e il grado piu' alto l'avevo io... i colleghi erano sovraccarichi e io stesso redassi il verbale [...] io non vidi piu' gli arrestati che furono presi in carico dalla pol pen". Tanto e' vero che alle 11.00 di sera firmano i verbali e poi passano tutti alla pol pen. L'ora del verbale di perquisizione e sequestro e' le 22.35, firmati da giovannetti e pachiarotti. DOpodiche' gli arrestati vengono consegnati alla pol pen... INfatti vengono a prenderli alle cinque del mattino successivo a prenderli... la pol pen fa una verifica e vede che ci sono atti che non sono stati firmati, li richiama e cerca di costringerli, a voler dare per scontata la violenza subita... io non sto difendendo nessuno diverso da gaetano antonello, e dall'altro ci sono delle testimonianze che parlano di un altro ufficio. Se ci sono state violenze sono avvenute in un altor ufficio, in un altro momento. Non chiedo trasmissione degli atti di nessuno, ma se qui si sceglie una strada diversa la testimonianza e gli atti di giovannetti sono falsi. Perche' Giovanetti dice che gli atti li ha fatti lui e il giorno prima, percui falsita' sotto tutti i profili. Non che non e' credibile e quindi non bisogna considerarlo. Giovannetti o e' vero o e' falso. Gli atti di giovannetti sono veri o sono falsi... [...] "Ricordo che Gaetano aveva molto da fare e quindi ritengo sia estraneo alla vicenda"... credo che qui sia evidente il senso di colpa per una persona messa in mezzo per una cosa che ho fatto io... C'e' questa volonta' del giovannetti di dire che c'e' una persona con la serieta' del giovannetti, uno che ha fatto delle inchieste importanti che presuppongono credibilita'... e poi oltretutto via non mi si dira' poi alla fine che sul discorso al calcio a LRD, che aveva l'obbligo di intervenire... noi ci siamo difesi su tutto il processo su questo, abbiamo anche suscitando le opposizioni dicendo che Gaetano aveva avuto lesioni gravi ma non sapeva cos'era lo strappo... io il dr. salvi gli ho potuto chiedere una consulenza solo a distanza di tempo... non mi si puo' dire che non poteva farlo a distanza di tempo... ma quante volte le perizie vengono fatte solo sui referit, il dr. salvi che e' uno avvezzo alle aule di tribunali... Come faceva un Gaetano che aveva uno strappo ai pettorali a dare calci a uno come LRD, aveva un movente ben scarso per prendere a calci questi, ce lo aveva di piu' Giovannetti forse... non voglio dire che sia stato lui, ma Giovanneti dice che glielo ha dato per strada il calcio... poi i dati si possono sempre aggiustare... come e' giusto che sia... quando si forma un convincimento si cerca di far quadrare gli elementi probatori... al di la' del fatto che maturera' la prescrizione, che sara' colpa degli imputati che hanno avuto atteggiamento dilatorio, se questo fosse un processo senza risalto mediatico questo sarebbero cose senza neanche pensarci. Chiediamo di trattare questo fatto di Gaetano come si fa con gli altri processi. Forse Gaetano avrebbe preferito andare in vacanza se avesse saputo di doversi difendere da accuse che cambiano di continuo. Sono persone che non e' che guadagnano dei miliardi, che hanno grandi soddisfazioni, e devono anche sopportare il dolore processuale di leggere il proprio nome sul giornale tutti i giorni, neanche Donato Bilancia... [...]
[ riprende la filippica contro le intercettazioni... e' rimasto impressionato dal suo coinvolgimento nell'affaire De gennaro-colucci-mortola ]
Io concludo facendo notare che l'uso dei media crea il doping nelle aule di tribunale, perche' il tribunale legge le cose sui giornali e poi deve decidere su quello che si scrive sui giornali... io non sto parlando dei rappresentanti della procura in quest'aula, ma e' anche vero che si e' creata per delle dinamiche strane un doping mediatico su queste vicende, e' un intoppo grave per chi debba decidere perche' l'errore e' dietro l'angolo, perche' queste spinte esteriori possono portare all'errore anche persone che hanno grande serenita', imparzialita', controllo. Ma l'imparzialita' nasce dal rispetto delle regole a dispetto del risalto mediatico. Io vi chiedo di rispettare una regola semplice: che se una persona viene condannata, sia condannata per un fatto contestato ritualmente, se ci sono testimoni falsi si proceda contro questi testimoni, chiunque essi siano, con o senza divisa, e chiedo conclusivamente che il tribunale voglia prendere una delle due strade possibili, assolvere il gaetano da tutti i fatti o perche' il fatto non sussiste o per non aver commesso il fatto. Questo anche qualora i fatti siano ritenuti dal gaetano antonello il 21 luglio tra le 12 e le 3 come ritenuto dal pm. nel caso il tribunale ritenesse che i fatti sussistano ma che siano riferibili a gaetano antonello io chiedo che vengano contestualmente trasmessi gli tti alla procura perche' proceda per falso nei verbali di arresto e perquisizione redatti in data 20 luglio 2001.

[ sospensione breve ]

[ difesa Amadei ]

D: (Gallo) siamo finalmente arrivati alla fase decisiva almeno per quanto riguarda le proposizioni della difesa in relazione all'imputata Barbara Amadei gravata da quattro capi di imputazione 59-60-61-62. Saro' celere nella disccusione posto che argomentazioni piu' approfondite ho affidato a una memoria. Dicevamo dei capi di imputazione e ricordiamo che le p.o. sono PE, FAS, GG, DFA. I reati contestati rappresentano un ventaglio come percosse, ingiurie, abuso di autorita' e violenza privata. Si sono spesi argomenti e proposizioni ed e' altrettanto evidente che il paradigma dell'art 292 dovra' essere suffragto come una locuzione normativa dice "oltre ogni ragionevole dubbio", e la proposizione accusatoria dovra' essere autonomamente coerente nel senso che da se' dovra' porsi come argomento di autorevolezza sul piano dell'impostazione dell'accusa. Oltre ogni ragionevole dubbio si dovra' dimostrare che l'imputata ha sottoposto a misure di rigore arbitrarie, tollerato che altri abbiano fatto lo stesso, commesso percosse, violenze private, ingiurie. [...] Si e' spesso parlato di elementi di conflitto e ovviamente si affrontera' questo tema in termini di credibilita'. Nei processi e' fisiologico il conflitto tra accusa e diffesa. Ci sono dati che paiono indiscutibilimente condivisi e sono due: il primo e' che il SCT che non si sarebbe dovuto occupare della sorveglianza a bolzaneto, un elemento capitalizzato dalla difesa come spartiacque per la discolpa; il PRAT liguria al quale l'amadei apparteneva, e per questo non avesse mai fatto accesso al sito perche' al PRAT era vietato accedere alla caserma. Questo e' l'elemento di condivisione. Viceversa esistono valutazioni pregiudiziali, e una dolorosa: nell'inchiesta sul g8 e in particolare su bolzaneto non e' mai capitato che uno fosse tratto a giudizio in presenza della prova certa dell'assenza nel sito dell'interessato, mentre nel caso dell'amadei questo e' avvenuto. Non vogliamo piagnuccolare ma questo rinvio a giudizio ha pesato sull'esperienza di vita dell'imputata. Amadei e' tratta in giudizio nonostante la prova provata della sua assenza dal sito. Peraltro la posizione della giudicabile non si e' mai discostata dalla sua posizione nell'ambito del dibattimento: si e' protestata innocente per non aver mai fatto vigilanza, per divieto espresso dei superiori, cio' in conseguenza dei dati che abbiamo indicato come condivisi; l'amadei aveva ricordato di essere stata presente in due traduzioni da bolzaneot ad alessandria il 21 luglio al mattino, e un'altra il 22 luglio al mattino. Ha precisato di essere entrata in caserma in un solo caso delle due traduzioni, per espletare i compiti delegati a compiti affini alla traduzione, e poi altro non avrebbe potuto fare tenendo conto di un altro elemento, cioe' che vi erano obblighi superiori, quelli provenienti dall'isp olla, che sbarravano il campo che potessero indurre l'amadei o chi per essa ad accedere al sito per svolgere compiti di sorveglianza o vigilanza. Un altro riferimento e' l'acconciatura tipo valentina, che ricorre, anche quando la stessa non era in istituto. Nell'economia di questa vicenda processuale avere un aspetto riconoscibile quanto ha pesato, anche di piu' di uno statino che comprovava un'assenza in istituto... L'energumeno travestito da valentina viene ricordata anche al di la' della presenza... tra l'altro inducendo la procura seppure in forma dubitativa a chiedere l'assoluzione. Il ricordo della fisionomia grava su questo processo, e ha condizionato le dichiarazioni delle p.o. in relazione alle accuse contro l'amadei, ed e' l'elemento contro il quale dovrete scardinare l'impianto accusatorio, non tanto per il capo 62 per cui si e' chiesta assoluzione quanto quelli relativi alla PE. Tutte le accusatrici dell'amadei hanno reso le stesse dichiarazioni, ed e' elemento che riproponiamo in questa sede, non puo' non proporsi una riflesisone che deve poi fermarsi al limite della sua genesi, che poi sconfina in un campo caratterizzato da violenze su cui nessuno puo' discutere... il problema e' chi sia realmente coinvolto in quegli episodi di violenza e chi invece era assente. Si e' parlato da qualche parte di un contagio collettivo, la procura mi pare lo abbia affrontato questo argomento, senza dubbio questo e' un patrimonio condiviso, congiura e lo vedremo.... da cui il mio serrato controesame della PE... Altro elemento questo non condiviso, ma una domanda precisa che ho fatto in sede di controesame e' "che atteggiamento c'e' stato tra amadei e voi sul cellulare?" e loro mi hanno risposto "indifferenza"... a qualche ora di distanza le stesse vittime dicono che il loro carnefice e' indifferente. Ora nel rapporto tra vittima e carnefice esistono vari elementi qualificanti, c'e' l'odio, ma esiste anche un altro elemento esplorato da alcune forme di psicologia e psichiatria, cioe' la sindorme di stoccolma, la riconoscenza nei confronti del carnefice... qui abbiamo l'indifferenza, la normalizzazione di un rapporto che queste persone a mio avviso non credibili rendono nella testimonianza. La fisionomia dell'amadei e' quella che scatena la ridda di aggressioni verbali, perche' e' la piu' facile da ricordare, la piu' facile contro la quale puntare il dito. Non dimentichiamo l'altro elemento, ovvero le lunghe ore che queste trasferte hanno determinato la condivisione degli spazi limitati sul cellulare... e' il ricordo del dopo, e che non ha a che veder econ le violenze subite... soprattutto le ragazze presenti in assenza dell'amadei, che accusano l'amadei... allora perche' ritenere che il simulacro delle dichiarazioni della PE rimanga in vita solo per il ricordo facilitato dalla fisionomia, l'amadei diviene il bersaglio a cui farle pagare tutte, anche quelle che non ha fatto. E questo diventa un patrimonio inalienabile della nostra posizione, l'unca agente donna della pol pen imputata in questo processo. Per l'Amadei il tratto fisico e' stato devastante. Una veloce considerazione processuale in questa sede: i testi xx xx xx xx xx confermano che l'amadei non era mai entrata nel sito [sct anche i testi, ndr] se non per quella singola traduzione; altro elemento con il quale chiudiamo la quesiotne del capo 62 per il quale e' stata chiesta l'assoluzione si tratta di un vasto numero di dichiaranti, ma ci lascia perplessi che si sia richiesta ssoluzione per il 530 secondo comma, in presenza di un documento che rende uralnte l'assenza di amadei in istituto. Per altri indagati del g8 quelli per i quali la documentazione del dap registrava l'assenza dall'istituto, e per i quali la procura ha chiesto l'archiviazione, quindi anche in questo caso ci saremmo aspettati il primo comma del 530... Ricordando che la stessa cosa dovrebbe valere per i capi 59-60-61... [...] quelli relativi a PE.
Abbiamo riferito della opportunita' che e' stata concessa alle cinque donne per accusare barbara amadei, e abbiamo parlato del lungo tragitto sul cellulare in condizioni ottime sul piano della visibilita' e della ricostruzione dei fatti a posteriori, usati per poi puntare l'indice sulla foto 584. abbiamo riferito delle fattezze fisiche. non vogliamo spendere alcuna considerazione su quelle che dovrebbero essere il destino processuale delle persone che hanno dichairato la presenza della amadei in presenza dello statino, anche perche' si e' fatto riferimento alla necessita' di inserire le norme di tortura, quindi non voglio dire che queste donne hanno calunniato l'amadei, ma voglio dire se in questo caso non si sia determinato un caso di questo genere, se e' un diritto querelarsi deve esserlo in presenza dell'obbligo di farlo in buona fede, noi lamentiamo di essere stati lesi tanto quanto dalle dichiarazioni delle querelanti. Siamo stati travolti anche dalla nostra piena determinazione di collaborare nella voglia di ricostruire i fatti: e' la stessa amadei di aver affermato di aver fatto parte della scorta, sebbene il suo nome mancasse nei tabulati. Avrebbe fatto comodo negare la cosa, invece l'amadei lo dice lei che manca nell'elenco. non e' un premio la collaborazione all'accertamento dei fatti, ma lo e' nella misura in cui il tacere questo elemento poteva tornare utile. [dire che mentire per salvarsi e' un comportamento suggeribile a un agnete non e' una grande idea in questo processo, ndr]
Innanzitutto io non condivido quanto ho visto della memoria dei pm quando in un passaggio sostengono che il fatto che non vi sia una testimonianza che escluda la presenza dell'amadei configuri la prova della reita' dell'amadei. non voglio dire che ribalta il principio dell'onere della prova, ma quasi. i testimoni a discarico indicati dall'amadei rappresentano verita' a cui l'amadei aggiunge dei tasselli, dicendo che almeno una volta entra nella caserma. ma il punto di vista della procura cosi' categorico e cosi' netto ci colgono dissenzienti. GLi ordini di olla c'ernao e non si puo' discutere su questo, il divieto di accesso, ma poi il teste pedemonte ricorda quando olla ebbe a ridire quando l'amadei dovette entrare nel sito per provvedere a una breve sostituizione di una collega... anche temporaneamente era vietato di fare accesso al sito. dobbiamo pensare che l'amadei si sia per puro sadismo data a certi atti proprio nell'unico momento in cui entra, salvo poi essere totalmente indifferente sul cellulare? Ci sembra eccessivamente distorta questa lettura sul piano logico. Si e' piu' volte invocato il nome della PE e ET come confronto di credibilita', compagne di cella. Io mi sono peritato ma piu' ancora nella memoria, e per celerita' non entro nello specifico, di valutare quelli che sono le distonie tra ET e PE: ET e' stata esaminata il 9 giugno 2006, ed esistono frizioni logiche tra lei e quello che dice la PE. Il primo elemento e' che la ET dice che fu un agente uomo e non una donna ad intimarle di farsi i bisogni addosso, e su questo c'e' una emergenza processuale inoppugnabile. Se successivamente si vuole attribuire all'amadei, al kapo' amadei la cosa, bisogna superare questo problema. Secondo punto: la ET dopo aver riferito che la donna che l'aveva accompagnata in bagno poi era sul furgone, alle mie domande risponde in modo sconcertante. E vi rimando alla memoria. La ET non ricorda se la PE fosse stata portata in bagno e picchiata, la ET a tal proposito parla di un uomo. La ET non ricorda se la PE fosse stata portata nella stanza con cinque persone, ne' se fosse stata ammanettata con lacci in plastica, e la ET non ricorda se FD fosse stata accompagnata in bagno. Per l'importanza di questo elemento vi rimando alla memoria. Viceversa la ET e' costretta ad ammettere di essersi recata a testimoniare a genova in compagnia della PE, niente di illegale, ma i suoi silenzi potrebbero essere stati indotti da questa contiguita'. E' un problema di credibilita', che deve essere fatta valere in termini eccessivi. Il 12 giugno testimonia PE, le sue incogruenze sono assolute, e le ho affrontate: all'inizio del racconto non e' in grado di riferire chi l'abbia condotta in bagno e con che divisa, e cio' nonostante all'inizio avesse manifestato una certa sicumera, dicendo che si trattava della pol pen. La PE non e' stata nemmeno sicura di riferire chi l'abbia condotta a testa bassa nel corridoio. Se la PE rappresenta la bussola per la verita' processuale, dobbiamo dire che all'inizio era sicura ma poi mica tanto. La PE non e' in grado di descrivere i soggetti che vigilavano al di fuori della cella e che imponevano le posizioni note. Pertanto combinare la deposizione della PE con quella della ET e' fondamentale, ma l'esito sotto un profilo di attendibilita' e' disastroso. [...] La ET ha una sorta di valenza demolitiva. Peraltro volendo brevemente introdurre una scansione ritmica dei fatti vi prego di riflettere su alcuni punti che poi sviluppo nella memoria: la PE ricorda che DF e ET furono accompagnate in bagno da una unica donna, il pm contesta che PE in indagine il 20 11 2001 aveva riferito che DF e ET erano state condotte in bagno da due persone diverse; la PE incorre in una contraddizione grave secondo noi, e nelle indagini dice di essere stata insultata solo in bagno, in udienza pubblica probabilmente per enfatizzare la sua posizione riferisce che l'agente l'ha insultata anche in corridoio... millimetriche sfumature, ma se l'esame sinottico del prima e del dopo devono condurci alla ricostruzione di un fatto, su queste sfumature dovete riflettere, onde dedurre se la dichiarante fosse o meno sincera. Ci sono poi le contestazioni che il sottoscritto ha mosso alla PE in udienza: primo punto la PE al pm il 20.11.2001 aveva dichiarato di non aver subito violenza all'uscita dalla cella, in dibattimento invece si; e' sintomatico che sia in querela che in interrogatorio la PE mai aveva asserito l'uso di un manganello, mentre in dibattimento si; altro punto, prima del dibattimento la PE non aveva mai riferito che la donna si trovava sul cellulare, mentre dopo si, e questo non e' un elemento da poco, che pero' e' giustificato dalla psicologia della dichiarante, perche' l'amadei non e' quella che fa violenza ma quella vista dopo sul cellulare e che meglio si ricorda, quella a cui farla pagare tutte. non avrebbe senso senno' tacere questo particolare sia nell'interrogatorio che nella querela. e invece cio' avviene. questo e' un elemento importante su cui riflettere. [...] non possiamo ritenere che si sia dimenticato questo elemento in interrogatorio e in querela, ma lo possediamo come elemento di certezza in aula.
Dunque volendo tirare le somme, cinque minuti e ho finito, crediamo che quella traduzione che accomuno' le sorti della PE e dell'amadei abbia potuto instillare la tentazione di accusare ingiustamente l'amadei, ha consentito di PE di accusarla, e ha dato inizio a quel rapporto incisivo tra ET e PE, che ha significato sul piano della credibilita'. [...] amadei viene gravata d'accusa proprio e soprattutto in ragione di questi elementi che fanno di ET e PE soggetti che hanno legato le loro sorti messe in relazioni da un nesos amicale indissolubile. Un'ultima considerazione che fa parte del patrimonio delle subordinate che non vorrei neanche scomodare, ma abbiamo notato che si e' affrontata una visualizzazione delle contestazioni finalizzando il recupero delle stesse... il riassorbimento del 581 nel 608 ci lasci aun po' perplessi, ma non voglio prendere in considerazione la cosa... e' una semplice considerazione che va presa in considerazione, e in memoria troverete una sentenza interessante che conferma quanto io dico, cioe' che il 608 e' una cornice che viene riempita... riepto senza subordinate vi chiedo di assolvere barbara amadei ai sensi del 530 primo comma e deposito la memoria.

[ difesa Pigozzi ]

D: (Scodnik) si tratta del capo 57 relativo allo strappo alla mano ai danni di AG. per questo episodio vi chiedo una assoluzione ai sensi di 530 primo comma, per non aver commesso il fatto. non deposito una memoria, perche' credo che sfiderei la vostra intelligenza e preparazione se mettessi per iscritto i pochi concetti semplici e limitati che vi esporro', tutti rintracciabili all'interno. immagino che avrete a mente l'istruttoria che ha riguardato questa imputazione: 30 gen, 8 maggio, 8 giugno 2006. Vi sara' sufficiente notare queste date e ragionare sugli elementi dell'accusa per convincervi a condannare massimo pigozzi. c'e' un dato che vi servira' subito, perche' nel mettere a posto le carte, proprio a partire dal capo di imputazione, avrete notato che dei 44 imputati, pigozzi e' totalmente estraneo ai fatti che si ritengono essere accaduti alla caserma di bolzaneto: e' il capo di una pattuglia che trasporta delle persone da san martino a bolzaneto. pigozzi non e' mai stato assegnato a bolzaneto. non ha mai avuto compiti operativi a bolzaneto. e' pacifico che pigozzi non ci sia mai stato fisicamente all'interno di bolzaneto, come diranno tutti i testi che abbiamo ascoltato. quindi pigozzi non ha nulla da condividere con i trattamenti disumani, con i corridoi, con il cibo, con l'acuqa, con sabella, non ha nulla a che vedere, con altre imputazioni che non vi devono interessare rispetto a bolzaneto. non ho scritto una memoria perche' non ho nulla da dire su bolzaneto. quello non e' il mio processo. il paradosso e' quello delle persone che hanno citato pigozzi come uno dei protagonisti dei fatti di bolzaneto. soffermatievi sule conseguenze logiche di quanto vi dico, perche' da questo nascono parecchi spunti. Il primo e' di carattere sistematico, perche' da questa situazione di fatto, pigozzi che non ha mai messo piede a bolzaneto, e io penso che pigozzi non e' mai sceso dal ducato, rispetto a questa situazione di fatto i pm vi hanno chiesto di condannare il mio assistito a 3 anni e 11 mesi di reclusione, una delle richieste piu' alte fatte dalla procura. Allora dobbiamo capire se questo ha una logica o se forse tradisca una certa qual disattenzione con la quale l'ufficio della procura ha valutato e deciso sulla posizione di pigozzi, perche' si potra' ammettere che e' un processo complesso, che e' un lavoro difficile, ma nel momento in cui si tirano le somme e si chiedono tre anni e 11 mesi per un singolo episodio di lesioni e' un po' strano. io non contesto il fatto lesivo nei confronti di AG, ma critico veementemente l'attribuzione a pigozzi. E che questa attribuzione stoni, lo capiamo dalla ricostruzione della procura. Siamo al venerdi' sera, il momento in cui ci sono i primi flussi, non abbiamo ancora un ambiente inquinato dalle nefandezze che avrebbero coinvolto gli altri tre giorni, e allora ci sono delle alternative: o pigozzi e' entrato e in dieci minuti si e' reso conto del clima di follia emrbionale e si e' omologato a quel contesto, lasciandosi andare alla follia, o forse dobbiamo pensare che la sua figura non trova nessuna collocazione all'interno di quell'ambiente, con cui non aveva nessuna confidenza, tale da capire quale fosse la vocazione dei colleghi, di unirvisi, di commettere un gesto di straordinaria follia e di andarsene in un ducato. E' molto importnate l'aspetto sistematico perche' l'attribuzione di questo fatto a pigozzi non ha alcuna logica. Poi vedremo che AG riconsce pigozzi a san martino, ma vedremo anche il contesto di questo riconoscimento.
Passiamo al capo di imputazione e al suo inquadramento giuridico, perche' credo ci sia da mettere parecchio ordine. io non faccio subordinate, ma solo una richiesta e una sola. voglio solo rappresentarvi che l'approccio distratto della procura parte da qui, perche' si potranno giustificare 3 anni e 11 mesi con la gravita' delle lesioni, c'e' l'aggravante e il riscontro di pena e' quello. Ma guardiamo il riscontro delle lesioni: il dr. lomi ci dice che e' una ferita di 5 cm, suturata, "erano trascorsi 20 gg dai fatti e la mia prognosi era 30gg per la durata della malattia, il tempo proprio di guarigione chirurgica". Poi il pm ricorda al dr. lomi che c'era stata un'altra consulenza redatta nei confronti di AG, poi si risolve l'equivoco e Lomi ammette di averlo rivisto il 19 febbraio, concludendo nella parte finale di questa verifica dicendo che "secondo quanto mi aveva poi riferito cioe' rimozione dei punti di sutura dopo un mese dal fatto e ripresa del lavoro dopo alcune settimane dalla rimozione della sutura, secondo quanto riferito dal paziente, e quindi avevamo aumentato i giorni della malattia". [va avnati a sostenere che la qualita' della ferita era di 30gg e non di 50gg.... bah...]
E sempre per mantenere il profilo delle aggravanti, pag. 1 del cap 5 della memoria dei pm: "nel solo caso dell'imputato pigozzi e' contestata l'aggravante di aver agito con crudelta'", l'unico imputato. Quali sono i canoni che vede la procura? "occorre che le modalita' esecutiva siano caratterizzate di infliggere un patimento ulteriore" [...] Sottoscrivo pienamente le considerazioni, vengono citate due sentenze. Andiamo a vedere cosa dicono le sentenze? "l'aggravante ricorre allorquando vengono inflitte alla vittima sofferenze che esulano dalla normale attivita' necessaria alla consumazione del reato" [...] Allora con il massimo rispetto della procura, ma esistera' l'aggravante e potra' essere contestata quando uno ammazza una persona e poi la prende a coltellate gia' morta, ma non quando lo strappo della mano e' la lesione stessa. ma lasciamo stare l'aggravante che non serve a nulla se non per fare colore, ma che non serve. Ecco perche' parlo di disattenzione, parte da qua.
Veniamo ai fatti, anche qui ci sono molte sorprese: la prima e' lo spazio che i pm dedicano per illustrarvi la mia posizione. Si tratta di nove pagine, il cui contenuto e' riepilogativo dell'esito dell'istruttoria, vengono riportate le dichiarazioni di AG parziali, e in cui i concetti significativi sono condensati in dodici righette, l'ultimo capoverso di pag 197. Andiamo a leggere prima pero' cosa ha detto AG, bisogna avere un testo a fronte, per vedere dove sono le lacune, la distrazione dlela procura: ci dice che viene prelevato a san martino e portato a bolzaneto su un ducato; "siamo scesi dal veicolo e ci hanno messo vicino a muretto; poi ci hano detto di sedersi, ma io non potevo perche' avevo una protesi all'anca; poi ci sono venuti addosso tutti perche' sembrava che avessero ammazzazto un agente; poi si e' avvicinato un agente che ha preso la mia mano nella sua". Quindi e' passato un po' di tempo. "Al muretto ci hanno accompagnato quelli del ducato, poi si sono avvicinati un po' tutti". Poi oltre al poliziotto pigozzi c'e' un altro poliziotto che lo avrebbe aggredito, che e' motlo simile a pigozzi. Allora e' passato un po' di tempo, tra la discesa dal ducato e l'aggressione. La procura a pag 194 dice: "e' stato prelevato, condotto a bolzaneto, minacciato, e poi un ps gli ha preso la mano e l'ha strappata". Ora questa ricostruzione non rende merito della cronologia delle cose. La procura cita anche gli stralci di AG. E' curioso che la deposizione di AG salti proprio la parte precedente allo strappo... tutto questo ce lo dimentichiamo. Una pagina e' riempita da quanto avviene in infermeria... ma cosa c'entra con Pigozzi. Ma il dato piu' sorprendente e' che la procura pretende di riscontrare le dichiarazioni di AG con quelle di SG [eccolo li', prima o poi ci doveva arrivare, ndr]. La procura dice che SG e' genuino e attendibile, e io sono d'accordo, ma le sue dichiarazioni sconfessano AG, e anche i pm lo devono ammettere. Infatti ammettono che ci sono divergenze, peraltro rispetto alla verisone di AG consistono in due particolari: "l'essere l'aggressore in borghese anziche' in divisa", mimetica aggiungo io, ed e' pacifico che pigozzi indossasse la b2, e poi "l'aggressore non essere particolarmente alto mentre pigozzi e' piu' alto". Due soli particolari? Si ma importantissimi. Il pm invece dice che non inficiano gli altri elementi sull'attribuibilita' del fatto. SG vede un'altra persona e questo non e' sufficiente a scagionare Pigozzi. NOn puo' essere cosi'. Anche perche' SG che io considero genuino e attendibile riferisce altri particolari molto importanti che pero' non ho trovato nello scritto del pm: uno vi dovrebbe consentire di inquadrare la personalita' di AG il quale dichiara di essere svenuto, mentre SG dice di no... forse AG ha voluto dare un po' di colore... e SG riferisce l'esatto inquadramento dei fatti, dal punto di vista temporale: io chiedo "una volta giunti e fatti sbarcare, i poliziotti se ne sono andati via?", lui risponde "io li perdo di vista... quello che mi ricordo era che gente che ci ha portato avevano i caschi"... avevano i caschi, AG ci dice che ha i capelli corti. [...] I poliziotti che li hanno accompagnati non c'erano piu' in quel momento. Ecco qual era la rilevanza ad AG e su cui avete indugiato perche' non potevate comprendere, quando io chiedo "quando lei e' aggredito il cellulare dove si trovava?" e lui risponde "ma possono averlo spostato, non lo so". Pero' peccato che a guidare quel mezzo era pigozzi, come facciamo a collocarlo sulal scena del delitto. la scorta non c'e' piuu', non c'e' piu' pigozzi. e lo dice AG: "quelli del blindo si sono fatti da parte". O e' credibile AG o e' credibile SG, non possiamo credere che siano entrambi genuini. Io vi ho offerto degli spunti. Sull'attribuibilita' del fatto a Massimo Pigozzi non c'e' nulla. Ecco perche' non ho bisogno di scrivere nulla perche' e' la procura che non ci dice nulla su Pigozzi. E stiamo ragionando sui testi della procura. [...] Ma forse tutto ci riferisce tutto sulla personalita' di AG, ci dicono che e' un tossico, che fa uso di metadone, e quindi poi vedremo sul riconoscimento di AG di Pigozzi...
Ovviamente i testi proposti da me non hanno inficiato il quadro probatorio. Chiappelli che ci dice che sono stati a bolzaneto 10 min e che non ci sono stati gesti di violenza; Torre che dice che sono stati li 10-15 min e che non ha notato gesti di violenza; Rocco che dice che sono rimasti 10-15 min durante i quali non ci sono stati atti di permanenza; Bonaccorso dice che sono rimasti 5-10 min, durante i quali i fermati sono rimasti sul ducato; Iaconella dice che dopo aver fatto scendere le persone sono ripartiti. Non ha inficato il quadro probatorio Novello che dice che sono arrivati tutti insieme, in una situazione caotica, e sono rimasti 10-20 min, senza atti di violenza. Ausagno dice che sono rimasti fuori, senza atti di violenza. Poi c'e' la funzionaria Truppo: "abbiamo fatto scendere i fermati e siamo andati via... siamo stati 20 min... non c'erano atti di violenza". Nessuno di questi testi appartenenti alla ffoo hanno inficiato il quadro probatorio, nessuno ha dichiarato di aver visto i fermati fuori dal ducato, per forza erano andati via! Pigozzi guida il ducato. E Pigozzi aveva gia' detto tutto questo: parla della marea, del ducato, della truppo, del fatto che erano tutti in atlantica, del fatto che rimagono a bolzaneto 10-15 min. Ora un'osservazione: a prescindere dalla valutazione della procura dei miei testi, ma perche' nessuno e' mai andato a sentire tutti i miei testi un anno dopo i fatti quando le cose le ha detto Pigozzi? Erano passato un anno e potevano ricordare di piu'. No, li ho dovuti citare io... tanto Pigozzi era responsabile, l'ha detto AG, bona li'. Addirittura i pm chiamano la Truppo come testimone ma non su questa vicenda? Allora ecco perche' vi parlo di distrazione.
Ve la faccio breve: rispetto all'imputazione a raccontarci che l'autore del fatto e' Pigozzi c'e' solo AG. Tutto il resto porta in un'altra direzione. Non possiamo non prendere atto di questo. Certo c'e' il riconoscimento. Qualche giorno dopo bolzaneto AG vede Pigozzi che guida un'ambulanza. Io avevo chiamato dei testi e non li avete accettati, ma molto c'era da dire su quel riconoscimento e in parte lo potete evincere dalla relazione di Pigozzi: "mentre facevo manovra notavo un giovane tossicodipendente che indirizzava a me le seguenti frasi 'la vedi questa mano bastardo me l'hai fatta tu e ti mando dal magistrato insieme ai tuoi amici bastardi'". Subito venivo avvicinato da un cc che mi chiedeva se conoscevo il giovane che si agitava tanto. La realta' e' che Ag non e' andato per la ferita, come si evince dal mio controesame. Vicino al San Martino c'e' il SERT: ecco la personalita' di AG, che non e' genuina, perche' questo particolre non lo ha ammesso, e quindi ci troviamo di fronte a una personalita' che e' l'unico cardine dell'accusa e andava esaminata, scavata, sondando anche il suo passato, i suoi rapporti con le ffoo, non lo posso documentare ma posso dirvelo, AG ha dei precedenti gravi e pesanti, e quindi questa cosa avra' una funzione?
[che schifo]
AG ha detto si di aver riconosciuto Pigozzi a San Martino, ma non vi ha detto che Pigozzi e' lo stesso soggetto che lo ha portato a Bolzaneto, lo ha taciuto. Diciamo che e' una sovrapposizione di ricordi di uno stesso soggetto che guida l'ambulanza e il ducato? Gli e' tornato in mente in quel contesto? C'e' stata forse una associata a un'altra immagine? Pero' non ve lo dice. Si dimentica, perche' tatno e' il bersaglio, l'unico che riconsce, il bastardo che deve rispondere dei fatti. Si puo' attribuire ad AG piena e incondizionata credibilita'?
Vi rivolgo una preghiera: non processate Pigozzi per i fatti di Bolzaneto. Non c'entro niente. Se riuscite a spegnere le luci di quest'aula, e perderete 10 min in camera di consiglio pronuncerete la giusta sentenza nei confronti del mio assistito.