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[processo bolzaneto] trascrizione IV udienza difese - difesa Cimino, Pelliccia

TRASCRIZIONE SOMMARIA – PROCESSO BOLZANETO - III UDIENZA DIFESE - DIFESA CIMINO, PELLICCIA

[ P=Tribunale, A=Accusa, D=Difesa, C=Parti Civili, R=Teste ]

P: [procede all'appello]

D: (Curculuto) [critica la costruzione che dice che se uno era un turno a bolzaneto non poteva non vedere, mentre se ci stava meno allora poteva non vedere]
[sostiene che non c'e' nessun teste che dice che Pelliccia e Cimino abbiano effettivamente picchiato qualcuno, e che la seconda tesi accusatoria, quella degli apicali è tutta tesa a poter condannare qualcuno, dato che non ci sono effettivi esecutori materiali]
Non basta dire siete apicali per dimostrare la colpevolezza dei miei assistiti. Ci vuole un altro elemento: uno e' capire se i capitani potevano agire per interdire gli eventi, e io attribuisco questa cosa alla disorganizzazione di bolzaneto e alle sue carenze strutturali. La prima carenza strutturale e' la compresenza di varie forze dell'ordine [...] E quindi cosa dovevano fare i capitani, dire a gdf, cc, e ps andate via, fuori? E come facevano. Questo ha creato quello che Giovannetti ha definito "situazione di grande confusione"... ce lo dice un teste... e i capitani cosa dovevano fare: dire alla ps fuori?
Altra carenza strutturale: non c'era la vigilanza. Si prevede che ci saranno decine di arrestati, si istituiscono san giuliano e bolzaneto, ma non si prevede la vigilanza. [...] Il risultato è che Bolzaneto era "un carcere senza che ci potessero stare detenuti", senza direttore, lo dice Sabella. [...]
Ma di queste carenze ne possono rispondere i miei assistiti? Se chi ha preparato il sito non ha previsto i sedili imbullonati o murati ci devono pensare i miei assistiti? Da cui i trattamenti inumani e degradanti... Perché tenere 12 detenuti in una cella che ne puo' tenere quattro come nelle carceri italiane non e' un trattamento inumano e degradante? Ma nessuno e' a processo per questo. Poi passiamo ai bagni: alcuni avevano le porte, alcuni no. Siccome non c'e' la porta, la privacy non c'era, allora ne devono rispondere i capitani Cimino e Pelliccia. Altre carenze strutturali: non e' stato previsto ne' cibo ne' acqua. E per colpa di chi chi e' rimasto 20 ore non ha avuto acqua? Per colpa di chi era li' a lavorare? Non e' stato previsto che c'era qualche problema, non si sono accorti che gli autobus grossi a san giuliano non ci entravano e quindi li' hanno lasciato i mezzi piccoli e a bolzaneto i mezzi grandi, quindi bisognava aspettare 18-20 persone per le traduzioni. E di questo ne rispondono i capitani. Nessuno contesta l'assurdita' della situazione, ma si contesta che ne debbano rispondere i miei assistiti. Non sono state previste le coperte. Ovvio.
Questo era per quanto riguarda l'impossibilita' ad agire. Per dire che non possono rispondere i capitani di cose su cui non potevano agire. Per altri episodi c'e' l'elemento oggettivo, ma per essere perseguibile ci vuole un dolo intenzionale, non basta un dolo generico. Il dolo specifico deve essere che gli imputati si fossero rappresentare l'evento e quindi con il fine di umiliare le persone agire di conseguenza. Da dove risulta dagli atti questo dolo? Dove c'e' scritto che loro hanno pensato che quello era un lager, un sito di torture e lo avete voluto. Avete voluto vessare, degradare, umiliare la personalita' umana. Io vi dico che se l'accusa dice siccome eravate in posizione di garanzia, siete rimasti 6-8 ore, allora c'e' il dolo specifico. Io vi dico cosa avrebbero potuto vedere i miei assistiti, e faccio riferimento alle varie fasi. Comitato d'accoglienza: secondo i pm avrebbero visto perche' erano fuori, ma le testimonianze ci dicono che non tutti lo vedono (M,PM,GC,UP,RA,BC,NR,MMA,MM,PB,CS,BA... sono 49, non ne parlano e alcuni parlano di molti mezzi). 49 persone non parlano di comitato di accoglienza. SR arriva domenica alle 16 e alla mia domanda dice anche una cosa importante secondo me, "ho identificato la pol pen come i piu' buoni, hanno parlato con me e mi hanno tranquillizzato". Passiamo al corridoio: quelli che vi dico non parlano di nessun atto di minaccia, percosse e ingiurie nel loro transito: FD, LB, MF, SA, FR, NR, M., CS, C., qui ce n'e' 28. [...] Anche il teste Bonda, agente PS, dice una cosa importante: "ogni tanto vedevo qualcuno della pol pen in corridoio, ma non facevano niente". Ora passiamo a quanto avvenuto nelle celle, se sono stati seduti o in piedi: FD, LD, GC, M., SA, che smentisce GC, poi RM, RA, A., A., CC, MD, qui ce ne sono 40 non ve li leggo tutti, sia di venerdi' che sabato che domenica, sono stati seduti, hanno anche dormito. Stessa cosa per quanto riguarda il percorso in corridoio per andare in bagno: [...] sono circa 30, qualcuno critico... Violenze durante la traduzione: sono circa 50 che non hanno subito niente durante la traduzione. [...]
Nessuno dei testimoni p.o. ha detto di aver visto i capitani, solo le altre ffoo li hanno visti, ma nessuno che li ha visti dentro la struttura ha detto di aver visto qualcosa mentre loro erano all'interno. I capitani allora pero' dovevano vedere per forza gli atti di violenza. Ci sono cinque elementi di debolezza nelal tesi accusatoria e non si puo' ritenere provata oltre ogni ragionevole dubbia la colpevolezza dei miei assistiti, per cui chiedo la loro assoluzione. Sono certo di una vostra sentenza giusta e attenta. Grazie

[ pausa ]

D: (Orefice) non nascdondo che inizio questo mio intervento con una certa emozione, per l'importanza del processo che non puo' non influire sul mio stato d'animo. Non sono questi i processi che svolgo quotidianamente. Questa emozione cela anche una profonda preoccupazione, perche' la lettura di tutti gli atti dibattimentali prova l'infondatezza del teorema accusatorio costruito dalla procura contro i nostri assistiti, ed e' una convinzione questa tanto per rendere chiaro tutto, che non nasce dal dovere della toga di difensore, ma dalla semplice lettura, serena e non faziosa degli atti dell'istruttoria, presuntuosamente voglio dire di tutti gli atti dibattimentali. Posso dire di aver letto le trascrizioni di tutti gli interventi, sono stato presente a tutte le udienze, e sono arrivato a questa conclusione.
Ma prima di incominciare la mia disanima che si concludera' con una richiesta di assoluzione, voglio spendere due parole velocissime sull'esperienza professionale e umana di questo processo. Come avvocato che gioca fuori casa volevo complimentarmi con tutti i colleghi del foro di Genova, anche con quelli di parte civile, che nonostante la visione opposta ha consentito un limpido rapporto di collaborazione, anche con i pm c'e' stato lo stesso rapporto, anche se all'inizio magari no, piu' forse per colpa mia che per colpa loro, e cio' non toglie che hanno creato un teorema infondato e che io critichero' fino in fondo, e poi con lo stesso tribunale, dato che siamo riusciti in tre anni a condurre un processo con dignita' e creando un rapporto disteso. In particolare non posso non fare questi ringraziamenti al collega Roberto che mi ha consentito di seguire questo processo nonostante la distanza dalla mia sede di lavoro.
Fatti questi sentiti ringraziamenti, parto con la mia requisitoria. Il processo e' importante, lo ha detto il Procuratore Aggiunto stesso, che e' venuto alla prima udienza a dirlo e che e' tornato alla prima udienza della requisitoria per ringraziare le parti del contributo che hanno dato al processo, ma del suo intervento ci sono due cose non condivisibili: uno quando disse che "forse per fare questo processo abbiamo trascurato dell'altro", e io voglio dire che io non ho trascurato nulla, e vorrei dire che nessuno di noi puo' trascrurare nulla in favore di qualcosa; in seocndo luogo non posso essere d'accordo che questo processo rappresenta un grosso risultato. Lo rappresenta sotto l'aspetto formale, pero' arriviamo a questa conclusione e il sottoscritto deve dire che ritiene che abbiamo perso tutti, non solo noi difensori, ma anche parti civili, procura e tribunale, abbiamo perso tutti una grande occasione. QUesto e' il rammarico personale che caratterizza tutta l'istruttoria: in sintesi non e' una critica a nessuno, non sono cosi' folle da indispettire il tribunale, ma anche per il rapporto che si e' creato, vorrei comunicare questa sensazione di aver perso l'occasione, perche' un processo del genere con l'impegno profuso, il tempo che abbiamo dedicato, avrebbe dovuto portare, ma in partenza l'indagine avrebbe dovuto individuare gli autori materiali dei fatti gravi che sono successo. Io dico che a bolzaneto sono successi fatti gravi, non lo nascondo, e le dichiarazioni dei testimoni dicono questo, c'e' chi li ha subiti, c'e' chi non li ha subiti e li cavalca, ma il dato oggettivo e' questo: la procura ha avuto un'indagine difficilissima, non riesce ad individuare gli autori materiali, ma per soddisfare le richieste di giustizia dell'opinione pubblica nazionale e straniera, si inventa la figura degli apicali. Questa convinta posizione mi porta a dire e a scrivere che i miei assistiti sono stati messi in questo processo perche' servivano dei capri espiatori: mancavano i responsabili materiali, non si sono individuate le responsabilita' per i veri organizzatori, e allora si e' creato una fascia intermedia per qualcuno contro cui si potrebbe sostenere qualcosa. Dei capri espiatori.
Sempre in sintesi, la causa principale di questa grave situazione di impegno fisico, professionale, e intellettuale, e' l'indagine che la procura non e' riuscita a indirizzre in partenza nella giusta direzione, nell'identificazione degli autori materiali. Se all'epoca delle indagini si fossero individuati 100-150 autori materiali, non servivano gli apicali. Non serviva fare un processo che cerca di coprire i buchi dell'indagine. Per coprire questa lacuna si sono inserite le figure degli apicali. L'altro problema grave di questo processo sono stati anche i termini che sono quelli del legislatore, i termini di prescrizione di questi reati, che oltre aver causato il ritmo trisettimanale delle udienze, e questo ci fa onore, ma dall'altro la prescrizione ha creato il problema della limitazione nell'abilita' di indagine prima e nell'istruttoria dibattimentale poi. E questo ha influito secondo me anche sul tentativo che tutti i processi devono porre in essere di cercare di ricostruire la verita' storica per poterne fare un giudizio. Certo fare una ricostruzione storica in un processo e' utopia, e vi ricordo un libro del dr. Coppi, che dimostra come l'affermazione secondo cui la verita' storica e quella processuale coincidono sia qualcosa che raramente accade, ma io non sono il professor Coppi e mi fermero' qui.
Fatta questa premessa generale posso passare allo sviluppo particolare del mio intervento, che seguira' lo stesso ordine della memoria scritta che presentero', in cinque capitoli. Il primo capitolo sono delle illustrazioni generali, un secondo capitolo, il piu' copioso come volume di carta, importante perche' dovra' essere rivalutato alla luce del quarto capitolo sulla posizione di upg, e riguarda la ricostruzione dei fatti alla luce delle testimonianze non solo delle p.o. ma anche delle ffoo; il terzo capitolo e' circa le risposte non fornite dal teorema accusatorio, che dimostrera' come tutto quanto successo a bolzaneto non e' attribuibile agli apicali e in particolare ai miei assistiti; il quarto capitolo che e' piu' importante per la posizione specifica dei miei assistiti, il discorso gerarchico, funzionale, il ruolo che avevano a bolzaneto, la qualifica di upg, e cosa possono aver visto; il quinto e ultimo capitolo che sono delle brevi considerazioni. Posso assicurare che il mio intervento non e' breve, ma questo capitolo lo e'. Ancora una osservazione generale riguardo la memoria che depositero' e che e' a colori: in blu trovera' i dati oggettivi del processo, date di udienza, nome testimone, pagina della trascrizione. Non e' che la mia memoria sono 500 pagine di mie considerazioni, ma il grosso della memoria sono le trascrizioni copiate testualmente. In questo lavoro di trasposizione ho usato il blu per nome teste, data, pagina trascrizione; in verde sono i brani particolarmente imporante; in rosso proprio per distinguere la deposizione troverete delle mie glosse, delle brevissime considerazioni. Chiedo scusa degli errori, l'ho riletta piu' volte ma sara' piena di refusi.
Inoltre vorrei spiegare che il mio intervento e' lungo perche' quello che ho dovuto fare e che ho l'onere di trasmettere al tribunale, e' evidenziare tutto quanto la procura ha taciuto circa i miei assistiti Pelliccia e Cimino. Di fronte a sei testimoni che dicono che i capitani non hanno un ruolo all'interno del sito, la procura mette nella memoria solo le dichiarazioni del coimputato Gugliotta. Le conseguenze giuridiche di tutto questo sono chiare al tribunale, ma questo e' il momento piu' evidente dell'infondatezza del teorema accusatorio, che si ripercuote su ttuto il resto. E la mia memoria di 500 pagine e' meramente indicativa, perche' il lavoro era cosi' immenso che nonostante tutto il 90% sia favorevole agli imputati. Di fronte a questa linea dell'accusa sono costretto a un intervento lungo, impegnativo e mi auguro non noioso per evidenziare quanto appena detto.
Finite effettivamente l'introduzione riprendo il discorso iniziale. L'attuale processo e' un risultato piu' unico che raro, non conosco tutti i processi d'Italia, ma non credo ci sia mai stato un processo con 185 udienze, con piu' di 300 esami in due anni e mezzo. Questo e' un ritmo che non si tiene neanche nei processi con gli imputati detenuti e questo ci fa onore, sono molto fiero da avvocato e da cittadino di aver fatto parte di questo processo. Ed era quello che dicevo in partenza: non si puo' non andare fieri di questo processo, [...] ma proprio perche' faccio l'avvocato c'e' anceh del rammarico, perche' questo processo avrebbe avuto veramente un senso di giustizia, avrebbe raccolto la richiesta di giustizia naizonale e internazionale se si fosse arrivato all'identificazione degli autori materiali. Lo dico con rammarico, ma da avvocato so, e non so se i colleghi qui presenti lo sanno ma non penso non lo sappiano, ma l'illecito vizio di picchiare gli arrestati le ffoo ce l'hanno. Non lo possiamo negare, ma ce l'hanno chi? Tutti? Dobbiamo dire che tutte le ffoo hanno dei comportamenti illeciti? No. Quando arrestano il signor Rossi, poverino, arrestato per un processo anonimo, di quelli che si fanno tutti i giorni, il povero sig. Rossi rischia di essere malmenato, pero' non si e' mai proceduto. Faccio l'avvocato per 20 anni e non ho mai assistito a un processo per gli operanti che hanno picchiato l'arrestato. Di solito la conseguenza per l'arrestato che parla e' che finisce sotto processo per calunnia. La verita' e' che l'impunita' nei confronti delle ffoo indegne e' stata data dal sistema giudiziario, non dagli avvocati. Quello che e' importante e' pero' che sono fatti marginali. Noi dobbiamo andare fieri delle ffoo italiane, perche' gli indegni sono una minoranza. Quando arrestano, e capita, noi avvocati abbiamo il polso della situazione, spesso la convalida avviene dopo tre giorni, che tanto i lividi non si vedono piu', noi lo vediamo, ed e' una minima minoranza. E' una parte minima che abusa della divisa, abusa del potere che ha quale teste qualificato, perche' quando il sig. Rossi viene in aula e dice che e' stato picchiato, e i quattro agenti dicono non e' vero, il sig. Rossi viene condannato per calunnia. Ebbene, questo processo doveva dimostrare a questa parte minima indegna della divisa che indossa che questo processo doveva dimostrare che la giustizia funziona, che quando si fa un indagine si arriva alla verifica delle cose. L'esempio e' che "er tigre", il soprannome di un agente di 192 cm che non e' in questo processo, autore materiale. "Er tigre" sta a casa a ridersela, mentre qui ci sono 44 imputati che soffrono da 4 anni, perche' il processo penale e' una sofferenza professionale e personale. Due capitani all'epoca ora tenenti colonnello, che vanno al lavoro e per carita' hanno colleghi solidali, ma la sofferenza umana non gliela ripaga nessuno, tranne voi con una sentenza di assoluzione, che e' l'unico esito che ci puo' essere in questa aula. A quel punto rideremo noi e non "er tigre". Questo e' il rammarico: abbiamo perso tutti una grande occasione, perche' al di la' dell'errore di partenza delle indagini, pero' sono presuntuoso ne chiedo scusa ma sono convinto, io ci ho provato. Quando presentai la lista testi con 1000 testimoni io ho indicato tutti i rappresentanti delle ffoo, se le parti civili fossero venute quando venivano a testimoniare questi magari li riconoscevano. Che da 440 fototessere non si riconosce nessuno. Perche' servono altre caratteristiche. Noi come difese, io per primo, potevamo e dovevamo cercare di fare di piu'. Un altro errore che alimenta il rammarico di aver avuto un rapporto troppo accondiscendente con la procura, perche' abbiamo fatto passare domande suggestive che hanno alterato la risposta; ora se il legislatore si e' posto il problema del limite delle domande suggestive, e' perche' influenza la genuinita'. Ci sono domande ripetute, ci sono domande suggestive illegittime tipo "lei ha subito lesioni?". Forse avremmo avuto un quadro piu' realistico. Le p.o. hanno perso l'occasione di aver gli elementi dell'identificazione degli autori materiali, potevano avere tutto l'interesse anche loro per 700 ffoo. Cosa hanno fatto? Sono venute a raccontare dei fatti chi con molta dignita' e onesta', chi ha subito il trattameno peggiore e' stato il teste piu' onesto. Io su tutti ricordo TM, che per me ha subito il trattamento peggiore, un teste onestissimo di una dignita' nel raccontare i fatti che gli fa onore. Abbiamo avuto al contrario testi che non hanno subito nulla, e ce ne sono, o che hanno subito il disagio generale ma senza aver subito reati in prima persona, che hanno reso dichiarazioni polemiche sterili, come M. che e' venuto a dire che tutte le ffoo erano dei drogati. L'affermazione la trovate nella memoria. Questa e' l'occasione perduta dalle p.o. che se fossero venute tutte con l'onesta' intellettuale del TM ne avrebbero giovato, e se non si fossero opposti a un'istruttoria approfondita avrebbero trovato gli autori materiali. Un rammarico c'e' anche per il tribunale che ha condotto questo processo anche tenendo presente la prescrizione e questo ha creato dei limiti: abbiamo gia' detto dei testimoni non ammessi; noi eravamo pronti a rinunciare alla prescrizione, perche' noi eravamo interessati all'accertamento della verita', perche' se sentivamo tutti la nostra posizione che e' gia' uscita bene, induceva la procura stessa a chiedere l'assoluzione. Noi non avevamo paura del dibattimento, ma solo la procura l'ha avuta, e vedremo quando. Sfortunatamente anche l'esame delle p.o. e' stato limitato a bolzaneto: la p.o. e' stata picchiata in piazza, e' stata picchiata nel centro di raccolta, e' stata picchiata sul pullman, picchiata a bolzaneto, picchiata nel carcere, viene qui e cosa si aspetta? Di dire dove e quando l'hanno picchiata, mentre puo' parlare solo di bolzaneot. Allora come si e' tradotta questa frustrazione? In una accentuazione e concentrazione delle violenze su bolzaneto. E questo c'e' nel capo di imputazione: alla lettera (g) viene imputata l'aver consentito la distruzione degli oggetti. Forse sono 2-3 gli arrestati che hanno subito danneggiamenti a bolzaneto, mentre tutti gli altri succedono in piazza. Pero' siccome gia' in sede di SIT non c'e' la distinzione temporale, ce la ritroviamo nel capo di imputaizone. Allora ecco come ha influito l'istruttoria limitata. COme l'ha limitata la limitazione dei confonrti: noi ne abbiamo chiesti molti, ma non ci sono stati accordati. Limitarsi a dire non e' imputato non si puo' ammettere l'identificazione, non basta, perche' in due casi quando me l'ha consentito hanno riconosciuto il capitano Migliaccio, non per dire che lui e' colpevole, ma per dire che quando ho potuto abbiamo scoperto che il teste riconosceva come capo della struttura tale Migliaccio. E vedremo perche' la procura ha archiviato la sua posizioen. Per concludere questa parte, di fronte a questa situaizone e all'impossibilita' di fare il processo a chi lo meritava, la procura crea la figura degli apicali e cuce un brutto vestito, brutto sia nelal sostanza sia nelle forme, senza taglie, che puo' essere indossato da chiunque ma non sta bene a nessuno, e in questo mare decidono a chi imporre questo vestito, ripescando i capitani cimino e pelliccia. Costruiscono una imputazione come apicali, ricostruiscono un ruolo che non hanno, si accorgono che il loro teorema e' naufragato sul generale ricci, e inseriscono nell'udienza del gen 2007 la funzione di ufficiale di PG. Si rendono conto a meta' dibattimento che il vestito cucito male gli si spoglia il processo di due imputati.

Veniamo quindi addentriamoci in quello che e' il processo, le risultanze dibattimentali. [...] Passiamo al secondo capitolo, la ricostruzione dei fatti, leggendo tanto la ricostruzione delle p.o. tanto quelle delle ffoo. Questo lavoro di raccolta segue la stessa linea di quella del collega Curculuto. Se anche qui ricorda il tribunale, sempre in sede di ammissione prova, io chiesi di sentire testimoni, non in ordine alfabetico, suddivisi in giorni di arresto, ma anche con un certo ordine, per comprendere quello che avviene in termini di ricostruzione storica. Avremmo dovuto cercare di ricostruire il diagramma degli eventi, mentre si e' preferito sentirli in ordine alfabetico, con la conseguenza che la procura ne ha tratto grande utilita'. Perche' in ordine sparso puo' sembrare evidente la sistematicita' e diffusivita' delle condotte, che serve ai pm per sostenere la responsabilita' degli apicali, ma se noi avessimo sentito i testimoni in ordine cronologico di arrivo [...], ma almeno su alcune situazioni l'avremmo potuti sentire in ordine cronologico. Tipo il piazzale: il piazzale per noi e' la parte piu' importante per noi. All'epoca cimino e pelliccia non avevano il permesso di entrare nel sito. I capitani hanno trascorso i quattro giorni nell'ambito dell'intera casemra nino bixio, non nel sito detentivo, quindi girando per tutto il sito, e le uniche cose che potrebbero aver visto, e li' pero' bisogna capire cosa hanno visto, e' quello che succede nel piazzale. E il piazzale ritengo che dal dibattimento si possa con la serenita' della ragione, che non sussitenva nessun comitato di accoglienza, cioe' delle ffoo schierate nel piazzale ad accogliere ogni arrestato o picchiandolo, o arrestandolo, per darli il benvenuto a bolzaneto, comitato che dovrebbe sussistere dal venerdi' al lunedi'. Il comitato d'accoglienza cosi' inteso non esiste, e non lo dico io, ma le testimonianze. Ho raggruppato le persone in ordine di arrivo per la circostanza, fermo restando che ci possono errori sia miei che delle p.o. stesse. [...] Non leggo tutte le deposizioni, ma cerchero' di evidenziare le piu' importanti. Poi abbiamo proceduto alla raccolta delle deposizioni sul momento del corridoio, poi posizione vessatoria, indicato poi le p.o. che non hanno subito lesioni e ingiurie, un capitolo a se' gli accompagnamenti in bagno, e infine la traduzione. Prima di leggervi ed evidenziare quelle che sono le piu' interessanti da porre all'attenzione, ma probabilmente il tribunale conosce il processo meglio di me, quindi forse potrebbe essere inutile, ma il dovere di un difensore e' quello di sottoporre gli atti che provano la non sussistenza dell'accusa nei confronti dei suoi assistiti. Quello che e' importante e' che questa ricostruzione non vuole essere in contraddizione con quello che ho detto poco prima: non ho riporta delle vessazioni di TM perche' e' inutile dire che a fronte di queste 300 testimonianze positive ce ne sono 70 negative. Il quadro che voglio portare io al tribunale e' solo quello di dire che la sistematicita' sostenuta della procura non c'e'. E' la stessa procura che da atto di questa inesistenza, perche' se fosse convinta della pervasivita', avremmo avuto l'effetto opposto di questo processo, anziche' un processo ai capri espiatori avremmo avuto un processo di 700 imputati. [...] Perche' i pm hanno chiesto la trasmissione degli atti per i testimoni cc, ma non per i ps e la pol pen, quindi quelle sono vere e le possiamo usare. Perche' questo minestrone di prove? Perche' io sono convinto che anche i pm non sono convinti del vestito che hanno cucito.
[...] La pubblica accusa chiese in requisitoria, propose, di non esaminarle le dichiarazioni delle p.o., dicendo che ogni rivalutazione delle dichiarazioni delle p.o. con un brano qua e la' sarebbe capzioso. Chiedeva un atto di fede. E io gliel'ho dato. Non le paragono subito. Io sto solo dicendo che le perosne offese hanno detto anche altro, e solo successivamente svolgo una attivita' difensiva doverosa, e quindi una valutazione sull'attendibilita', e vedremo che le p.o., alcune ovviametne, sono state sicuramente influenzate da fattori esterni, altre hanno detto cose inesatte, e infine solo infine abbiamo messo il bilanciamento di qeuste dichiarazioni con quelle delle ffoo. Non e' un lavoro capzioso. Capzioso forse e' stata la procura, citando due righe di un testimone che poi venivano precedute e succedute da righe che confutavano la loro teoria. Dire che Ricci vedeva i capitani dentro la struttura e' capzioso. Non li ha visti dentro, ha detto che li vedeva fuori, e che ha fatto solo una riunione dentro con loro. Questo e' il lavoro capzioso. Leggeremo la lunga deposizione di Ricci, e vediamo che Ricci annienta il teorema accusatorio sui capitani [forse perche' e' quello che li copre, ndr], ma non viene usato.
Fatto questa premessa, veniamo a un'ultima premessa: l'altra peculiarita' di questo processo e' l'altra richiesta proposta della procura, cioe' le p.o. bisogna prendersi il pacchettino come ve lo proponiamo, gli effetti esterni sono neutri, che si parlassreo tra di loro e ce lo nascondono e' neutro, quelli che dovete valutare attentamente sono le ffoo, che dovete ritenere attendibili in quei pochi, pochissimi momenti che sono utili all'accusa, e per il resto sono inattendibili perche' sa, l'imbarazzo, i colleghi. Quindi smembrare le testimonianze delle ffoo che sono testi qualificati e quindi sono sempre testimoni ritenuti privi di interesse di parte, ma prendere le p.o. cosi' come vengono, che giustamente si confrontano con il proprio avvocato e con altre testimonianze, giustamente ripeto. Pero' questo si bilancia questo diritto di difesa, il problema della valutazione del teste portatore di interesse, cioe' dei testi non interessati, le ffoo che per principio assodato sono testimoni qualificati, c'e' ampia giurisprudenza. Io non sono di genova, non conosco i ritmi normali, ma io ricordo ancora un giovane dr. procuratore ed ero iscritto alle liste d'ufficio, nominato per un ragazzo extracomunitario arrestato per resistenza. Venne in aula un ragazzo di 160cm che aveva fatto resistenza a 4 poliziotti di due metri: mi hanno fatti patteggiare. Io lo ricordo ancora come una colpa professionale, ma cosa potevo fare? Quello e' il teste qualificato. In questo processo la procura chiede di ribaltare la procedura? La procura non e' riuscito a riportare la giustizia in aula: il sig. Rossi era contento se venivano condannati gli autori materiali, mentre se al sig. Rossi spiegamo perche' si vogliono condannare cimino e pelliccia non lo capisce. Non avevamo imbarazzo perche' erano colleghi, ma perche' forse erano quellli che dovevano stare sul banco degli imputati. Quelli che depongono tranquillamente e' perche' non hanno problemi. E poi dire: un ps ci ha detto tranquillamente che la posizione al muro e' quello che viene insegnata a scuola. E poi non so un panino: sentiamo dieci detenuti a caso di un carcere e vediamo se un panino non e' abbastanza. NOn possiamo addossare un disinteresse istituzionale nei confronti della situaizone dei detenuti, a cimino e pelliccia. Sentiremo Calesini, e altri, e ci renderemo conto che non sono i signori nessuno. Gli unici che non riescono a offrire garanzia agli imputati, siamo noi avvocati. E il procuratore sospende i colloqui e li differisce, e chi abbiamo sotto processo? Cimino e pelliccia.
Ma passiamo quindi proprio all'esame dei testimoni. Il collega ha indicato dei numeri, e forse e' stato troppo clemente. Sono 49 a dire che c'e' il comitato di accoglienza, e 200 a dire di no. Io gli ho riportati, e danno un quadro chiaro su come arrivano i detenuti. C. e' un teste importante, e' l'unico ad essere passato due volte da bolzaneto, e dimostra che bolzaneto e' stato quello che e' stato non per 4 giorni ma per 36 ore. C. fermato sabato e venerid' mattina, fa parte di un gruppo di arrestati, e sono tanti i testimoni che dicono che non e' successo nulla in cortile. Il primo gruppo di identificati arrivano a bolzaneto e tutti questi sono testimoni che li troverete scadenzati in tutti i passaggi indicati, perche' in sintesi, estrema sintesi, dicono che a bolzaneto non succede nulla, cioe' succede quello che succede normalmente al carcere. e MD che va fiero dei suoi precedenti dice che quello che succede succede prima dell'arresto. E troveremo un altro teste, e quel teste potevo essere io, un genovese, che vede, non e' neanche un manifestante, che vede un gruppo di teppisti che stanno rompendo la macchina, vede la polizia chiede di intervenire, e la ps arresta lui. Sono personaggi che spiegano perche' nasce bolzaento: la limitazione dell'istruttoria e dell'attivita' di indagine, qui dovevamo fare il processo a quelli che l'hanno arrestato, loro invece se la ridono, pelliccia e cimino sono a processo. Oltre a questo gruppo arrivano LS, O. e E., altri due testi, testimoni italiani, alcuni di genova, e la procura in fase di indagine non ha sentito la necessita' di escuterli. e quello che mi lascia perplesso e senza risposta e' perche' la procura ha fatto rogatorie internazionali ovunque, testi che hanno confermato il quadro accusatorio, e non hanno sentito il teste che sta sotto il loro ufficio di genova? Come faceva la procura a sapere che questi testimoni non avrebbero confermato il quadro accusatorio? Una risposta c'e', e la vedremo quando cerco di dimostrare l'influenza esterna subita dalle persone. O. e E. sono due ragazze che arrivano insieme a LB, e ci dicono che nel pomeriggio di venerdi' a bolzaneto non e' successo nulla. Non hanno fatto attese, non sono stato oggetto di ingiurie di percosse, non hanno visto nulla, subito nulla. Non ve le leggo per noia, ma le trovate nella memoria.
Andiamo invece e questa merita, alcune meritano nel quadro generale, R., arrivato tra le 16 e le 17 e ci dice con un giornalista meridionale. A pag. 80 riconosce nella foto di PM chi e' arrivato con lui. Possiamo dire che sono arrivati insieme. Cosa ci dice sul piazzale: "c'era del movimento, ma non ho notato nulla di trascendentale". Normale, ma si puo' mettere un sito dei detenuti nella caserma del reparto mobile? Ma si puo'? Il reparto mobile serve a intervenire negli incidenti di piazza, e dove mettiamo i detenuti? Nella sede del reparto mobile. Come mettere le pecore tra i lupi. E chi ne risponde? I capitani Cimino e Pelliccia. Se spostavano il padiglione la meta' dei fatti non accadeva. R. dice che c'era movimento, ma e' normale. A genova sono state impiegate 13.400 unita', e' normale che ci sia movimento, ma quando lo dice pelliccia non e' piu' vero. Io non lo cito pelliccia, che ha reso dichiarazioni e ha fatto l'esame. Io non mi devo difendere citando pelliccia, poteva anche non farlo l'esame, ma lui ci teneva. Ma a me non serve parlare di quello che dice l'imputato, mi bastano i testimoni. R. nel descrivere il cortile dice che non e' successo nulla. PM che arriva con lui, questo era l'importanza di sentirli insieme, dice "ricordo le scale, e salendo le scale abbiamo incontrato degli agenti che ci hanno accolto con un pestaggio al nostro passaggio". Chi dice la verita'? PM o R.? Io non parlo di ffoo, ma parlo di p.o. E questo dimostra il mio rammarico, che anche le p.o. non dovevano venire a sostenere un teorema accusatorio che gli fa comodo per il risarcimento ma non per la verita' storica. E PM e' smentito da NM, LS, e G. Questi sono arrivati insieme, non c'e' certezza, tra le 17 e le 18 del pomeriggio e' tutta gente che non subisce niente. I fratelli RA e RM e uno di loro puo' entrare nella triste classifica dei trattamenti peggiori, BM, un altro, ma gli stessi RA e RM arrivati insieme nel cortile, non subiscono nulla. Posso andare avanti con SA, VA, M., C., ma questo e' importante. Notare che le persone sentite nel 2007 sono tutte quelle non citate dalla procura, ma inserite nel processo grazie alla mia lista testi. L'esistenza di C. era nota a genova, sono p.o. indicate, con cui non ho nessun rapporto, con difficolta' di citazione evidente, C. che arriva insieme a DBF, e la procura lo sa, non ha interesse a citarlo. Stanno in cella sempre insieme e danno delle descrizioni opposte ad ogni passaggio: DBF e' parte civile, C. no. A chi dovete credere? [...]
E queste discordanze le possiamo trovare anche in testimonianze delle ore 18, PE che dice che non gli sembra di essere stata picchiata, mentre il gruppo che arriva con lei ci da una descrizione diversa, alcuni che parlano di insulti, altri che parlano di minacce, e altri che parlano di pestaggi. C'e' un particolare: il teste LRD, parte dello stesso gruppo di arrestati, ci dice una cosa strana "c'erano le divise blu interamente e sia vestiti in marrone", una divisa che verra' ricordata da tanti altri arrestati, e siamo arrivati alla fine di un processo dove la procura ci dice che la gdf non c'era e una divisa marrone che nessuno sa chi sono. E poi particolare di LRD che dice che li insultavano, nonostante i finestrini chiusi, e non parla italiano. E parla "vedendo le loro espressioni si capiva che ci stavano insultando". Ma come si fa? Cosa mi vieni a dire?
Vado piu' velocemente altrimenti sul serio non ne veniamo a capo, li troverete nella memoria. Passo al sabato, dove abbiamo lo stesso quadro. Il venerdi' nel piazzale non succede nulla fino alle 18-19 circa, si crea maretta il sabato quando tornano in caserma i reparti mobili dalla strada. Punto. E vedremo che quello che descrivono i testi puo' essere durato dieci minuti, perhc'e poi interviene Cipriani che sgombra il piazzale, rimane uno a fare il vigile fino alla una. In pratica c'e' l'arrivo di un solo gruppo di arrestati che subisce i trattamenti, una roba isolata, non pervasiva. Il sabato e' uguale, abbiamo una serie di testimonianze, MD, come ricordavo prima, e in particoalre il teste R., che e' quello che indicavo prima "c'era sicuramente molti mezzi, una volta arrivati nell'edificio, so che come comitato d'accoglienza c'erano diversi agenti" e il pm stesso che gli dice "deve dirci che cosa ha visto". E poi quando gli viene chiesto il tragitto dice che e' tranquillo: il fatto che ci fossero diverse ffoo e' pacifico, ma la situaizone era tranquilla. Perche' R. parla di comitato di accoglienza: e' influenzato, gli eventi esterni, ha avuto piacere di inserire questo termine inopportunamente. Andiamo avanti: C. non subisce nulla, e riceve la prima percossa appena entrato dentro il sito. C. non ha subito niente, nel piazzale. E' importante la diversita' di descrizione data sul piazzale da B. e P. non le leggo, ma mi interessano in particolare LF e BA, ma prima c'e' il gruppo del campeggio. [...] E qui abbiamo sostanzialmente e in sintesi dicono tutti che arrivano, vengono fatti scendere dal pullman, attendono un'ora sotto al sole e questa sarebbe una vessazione. Pero' il problema e' serio: la struttura non e' in grado di accoglierli; se aspettano appoggiati alla rete e' una vessazione, se aspettano in macchina e' una vessazione, se aspettano appoggiati al muro e' una vessazione; se devono aspettare, chi vede questa scena, al di la' della valutazione sulle condotte, vede che degli arrestati non possono entrare e che aspettano guardati dai cc. Ma il dato piu' allarmante e per me piu' interessante di questo gruppo di arrestati e' che questi dovrebbero essere arrivati a bolzaneto [...] un primo gruppo alle 14, tutti gli altri dopo le 16.00-16.30, come risulta dal verbale di arresto. La coincidenza e' che anche la procura ha preso il verbale di arresto, e quindi e' corretta la ricostruzione delle p.o. di essere arrivati alle 12-14. Tutto il gruppo degli arrestati che dice di essere arrivato tra le 12 e le 14. La procura prende questo esempio, dato che l'operazione di polizia inizia alle 11. No, qui abbiamo la prova che le persone offese si sono incontrati e si sono ricordati insieme tutti quello che e' avvenuto. Perche' non sono arrivati tutti insieme. Che 23 persone facciano tutte il medesimo errore non e' una circostanza giustificabile. Vuol dire che hanno avuto modo di mettersi d'accordo prima. Qui sono tutti d'accordo, altro che attendibilita'. Che poi abbiano detto la verita' e' un altro discorso: io non nego i fatti, ma vado a dire e ho interesse a dimostrare che tra di loro si possono essere influenzate, e aver raccontato qualcosa di gonfiato, di diveso. [...] Questo perche'? Voi leggerete perche' il verbale di arresto c'e', e il verbale di arresto inizia "nella mattina odierna verso le 11". Faccio l'operazione alle 11 e arrivo a bolzaneto alle 12... Alle 11 la ps vede dall'elicottero il furgone. E poi che succede? Che a causa degli incidenti non c'era personale dato che era impegnato in altre attivita' arriviamo al campeggio alle 14... le p.o. dicono che arrivano alle 12... perche' se poi arrivano alle 17 stare sotto al sole non provoca ustioni. E perche' dico questo? Arrivano alle 14, identificano il furgone, e che fanno? arrestano il primo gruppo perche' dalle immagini dell'elicottero riconoscono in questi 8 le persone che ruotavano intorno al furgone. Quindi questi avrebbero potuto dire di arrivare a bolzaneto alle 15. Tutti gli altri, che ho indicato, tranne il greco, che arriva a bolzaneto gia' in pessime condizioni, tutti gli altri vengono portati a bolzaneto tre ore dopo, almeno. [...] Le p.o. fanno tutte il medesimo errore, e non si puo' paralre di circostanze... non significa che hanno detto il falso, ma significa che le p.o. hanno avuto tutto l'interesse a concordare la versione. QUi lo possiamo dimostrare, altrove non abbiamo atti per dimostrarlo., Questo per dire che i fatti sono successi ma i fatti non sono sistematici, sono frutto della follia di singoli appartenenti a qualunque ffoo, che hanno approfittato della confusione, della mancanza di responsabili imputabile agli organizzatori del sito, per compiere reati, nascondendosi dagli altri. E queste considerazioni nascono dalla lettura di tutti gli atti.

[ pausa ]

D: (Orefice) Riprendo segnalando al tribunale B. e P. che arrivano il sabato, con deposizioni differenti; lo stesso A. ci dice che l'attesa in cortile e' durata poco. La sintesi e' che quando prendiamo le persone del campeggio e le leggiamo tutte insieme sono descrizioni diverse, e quindi si pone il problema di valutazione che dovra' sciogliere il tribunale, ma che a noi spetta evidenziare. Vorrei invece segnalare il passaggio del sabato di LF e BA: arrivano insieme, vengono sentiti nella stessa udienza, e LF descrive il suo arrivo con Pinzone sotto processo per l'arresto fatto di LF ma non per quello che avviene a bolzaneto. LF ci dice che arrivati a bolzaneto "il Pinzone gli ha intimato di scendere e tenendo giu' la testa l'ha portato verso la caserma... aveva in mano la pistola, e di fronte a noi c'era BA accompagnato da un altro agente, e mi diceva di non rallentare e mi spingeva contro il BA e mi picchiava". Vediamo BA, che e' la persona davanti a lui e non puo' non aver visto... ma racconta tutto un'altra cosa: "c'era un altro ragazzo L. noi siamo andati un pelo piu' avanti, poi siamo scesi e mi hanno accompagnato dentro, non c'era tanta gente, c'erano solo agenti [...] abbiamo fatto dieci metri, uno avanti e l'altro dietro", il pm chiede cosa succede durante il tragitto e se ha ricevuto colpi "no, durante il tragitto no, solo dentro perche' fuori si dicevano che c'erano le telecamere". Sono due testimoni, nella stessa posizione, sono parti civili, questa descrizione e' una delle tante che emergono nel processo, ma quello che mi rammarica e' che questo lavoro di comparazione non si e' potuto fare anche per le fasi successive. Noterete discordanze, ma non le leggo oltre tra B. e S. [...] Vado avanti celermente per arrivare a AF, A., SM un altro gruppo arrivato insieme, per vedere che in un quadro sostanzialmente negativo, arrestati che arrivano dopo le 17, a fine giornata anche il sabato rientrano le prime ffoo che sono state in piazza [i turni sono 13-19, mi spiace per Orefice, ndr], sono momenti in cui la confusione cui fanno riferimento sia le p.o. che altri... arrivano tutti in quel momento, sappiamo che c'erano anche una mensa aperta a duemila persone... e' evidente che una struttura che fa 200 pasti normalemnte per farne 2000 inizia a servire i pasti nel tardo pomeriggio, succedono gli episodi, quelli descritti ma sono limitati a quell'arco di tempo, momento in cui chi non sta nelle immediate vicinanze veda gli episodi. Molti di questi fatti, sono descritti da chi arrivava con i pullman: c'era questo teste a piedi nudi, si era fatto male, il poliziotto gli pesta il piede ferito. Questo fatto chi lo puo' vedere? L'autista del pullman, l'autore materiale, gli accompagnatori, ma non certo in un piazzale che abbiamo visto tutti vuoto, ma che dovete immaginare pieno, non solo di persone, ma di mezzi, pullman. [...] In questa situazione e' evidente che il pullman che si ferma e nel momento in cui scende l'arrestato il ps pesta il piede, colpisce l'arrestato, episodi gravi, ma che puo' vedere solo chi si trova nelle immediate vicinanze, non chi si trova nella caserma nino bixio.
Tra questi testi molti parlano e affermano che era presente la gdf, questa e' una delle risposte che il teorema accusatorio non ha fornito, perche' poi vedremo che non faccio riferimento ai riconoscimenti fotografici che confondono la C6 con la D2, ma faccio riferimento ai testi che hanno detto gdf... VV ha detto che l'ha letto su un giubbotto, e non e' l'unica che lo dice... R. o una pronuncia simile, e' stato arrestato dalla gdf, l'unico. DM dice di essere stato arrestato dalla gdf ma non risulta dagli atti. Faccio riferimento a chi dice che l'ha riconosciuta per il basco verde, mentre la pol pen ce l'ha azzurro. La necessita' di stringere mi ha fatto perdere la consecutio del mio intervento. Troverete nella memoria l'elenco delle persone che escludono vessazioni. Ma ricordiamo la posizione di L. e Z., strana non per colpa loro, ma vengono arrestati la sera del sabato, abbiamo anche sentito gli operanti che fisicamente li hanno accompagnati: entrambi ricordano di rimanere la notte in questura con accompagnamenti in cui non c'era posto. Un rammarico e' che L. e Z. la notte del sabato l'hanno passata in questura... e' stato un peccato ma nessuno di noi gli ha chiesto come sono stati trattati tutta la notte in questura: secondo voi hanno avuto la cena, hanno dormito, o hanno subito lo stesso trattamento di bolzaneto per la disorganizzazione generata dai coordinatori? Secondo me questa seconda ipotesi. I miei assistiti sono dei capri espiatori per questo, perhc'e bisognava vedere che in quei giorni questo e' successo a genova, questa era la realta', ed e' stato un peccato non potere accertare che cosa e' successo a questi due in questura. [...]
Per finire sul piazzale passo alla domenica, piu' che altro al gruppo arrestati diaz, li ho riportati praticamente quasi tutti e vado per sintesi. Vedra' che dei maltrattamenti sono avvenuti solo al primo gruppo arrivato, sostanzioso, ma sostanzialmente i primi arrestati, quelli trasportabili e quindi meno feriti, arrivano con piu' mezzi, saranno una ventina, una trentina, e arrivano uno dopo l'altro, alla una e mezza o due di notte, buio totale. In questa fascia succedono episodi gravi, tra cui l'episodio di HMT quello del cappellino. E' un episodio grave, certo, ma il fatto grave e' durato 5 min. Per dire che i capitani sono responsabile bisogna avere la prova certa che stavano li' e guardavano l'albero: e' buio, c'erano una montagna di poliziotti, era notte, dura 5 minuti, e se per caso il capitano dei due presenti stesse appisolato nella famosa macchina? Dire che sono responsabili e' un'evidente forzatura. Tutte le altre p.o. arrestate alla diaz cosa ci dicono: sempre questo primo gruppo arrivato nottetempo racconta anche l'episodio dello spray, ma lo spray vale lo stesso ragionamento del cappellino se non di piu', dura pochissimo. Ricostruiamo la situazione come ce la raccontano: chi lo puo' vedere in questa situazione uno spruzzo? Non e' un problema di secondo piano, e' fondamentale per affermare una certa responsabilita'. Chi lo vede? SOlo l'arrestato che gli sta accanto. Perche' se poi vediamo gli atti molti dicono che gliel'hanno raccontato, ma che lo vede solo l'arrestata che gli sta accanto. Giustamente. Perche' questo atto puo' essere visto solo da chi lo fa e chi sta immediatamente vicino. Le altre persone che arrivano nell'arco della nottata non subiscono nulla. Piu' ritardato e' il loro ingresso a bolzaneto e piu' e' veloce l'ingresso a bolzaneto, perhce' non ci sta piu' il problema di imbuto all'ufficio trattazione atti. [...] Oggi possiamo dire che le persone transitate per bolzaneto erano persone pacifiche, le loro posizioni sono state quasi tutte archiviate, solo poche sono state condannate, per i fatti gravi successi in citta', solo quattro dei transitati a bolzaneto erano imputati nell'altro processo. Quello che conta e che rileva e' che le ffoo a bolzaneto non potevano immaginare e pensare di avere a che fare con persone tranquille, con persone arrestate per sbaglio. Quesot e' rilevante perche' le norme di rigore sono consentite e devono essere applicate quando l'arrestante ritiene di trovarsi di fronte a un arrestato pericoloso. Guardiamo il 41 bis. Quando il detenuto viene assolto dopo 6 anni non si puo' lamentare con il comandante di reparto del 41 bis. In quel momento chi vede i soggetti al muro non puo' pensare che sono bravi ragazzi, puo' pensare di trovarsi a trattare con soggetti pericolosi. E' un fatto notorio che prima del vertice veniva diffuso dai rappresentanti di queste organizzazioni, che tutti si definiscono no global, che tutti si definiscono pacifisti, ma c'erano divisioni interne, c'erano le tute blu, arancio, bianche, le tute nere, i disobbedienti, ecc... si vedeva che c'era una conflittualita' interna su come vivere le manifestazioni, e nel momento in cui si trovano nel sito chi ha la responsabilita' non puo' escludere in partenza che vi siano persone che hanno conflittualita' tra di loro, non puo' escludere a monte che non ci siano motivi di lite, di pericolo per l'incolumita' degli altri arrestati. [...] Avessero arrestato davvero i devastatori della citta', possiamo dire oggi che non si sarebbero picchiati? No. Non possiamo. Se le persone arrestate erano i violenti, quelle misure erano dovute. Dovute per la sicurezza di tutti. Questo e' importante perche'?, per chiudere il discorso piazzale, noi dobbiamo mettere a fuoco questo concetto fondamentale: e' reato colpire qualcuno con un pugno, ingiuriare le persone, e sono tutte condotte che se io porto sottobraccio e inizio a insultare curculuto voi non sentite nulla; se gli do due calcetti in un cortile non lo vedete; sono tutti episodi, quelli raccontati, una quartantina sono i testimoni che lamentano episodi, ma sono episodi che non possono essere visti dagli altri, e sono episodi temporalmente limitati e che escludono la presenza di quel comitato di accoglienza che necessita' per la procura di essere sistematico e continuo. Cosi' come non c'e' sistematicita' e continuita' di reati in cortile, allora dobbiamo dire che la situaiozne e' analoga per il corridoio e altro. [...] E' pacifico che ci sono state delle percosse, ma altrettanto pacifico e ritorniamo a un utleriore rammarico, e' che questi dati non sono stati illustrati nella discussione della procura. E' grazie all'ordine dei testi rimanevano ben celati. Ma noi abbiamo numerosissimi testi che ci dicono chenel loro passaggio nell'atrio o nel corridoio non gli e' successo nulla. Ma di piu', importanti sono quei testi che ravvisano e ci vengono a dire in udienza che la situazione nel corridoio cambiava in ogni minuto, che notavano differenze incredibili tra l'ingresso e l'uscita dalla cella. [...] Sono tanti anche quelli che dicono che hanno camminato normalmente, cioe' ricordiamoci che sono sempre arrestati, le misure di rigore vanno applicate, tipo camminare con la testa abbassata e' normale... noi nelle aule di tribunale non conosciamo le misure di sicurezza nei carceri, non le viviamo sulla nostra pelle, noi oggi non possiamo dire che cosa possono e non possono fare, perche' andremmo a incidere su un discorso cosi' specialistico da creare un precedente pericolosissimo, perche' se il tribunale dice che camminare con la testa abbassata e' illegittimo, quando il ps arrestera' il pericoloso criminale y non potra' piu' farlo camminare a testa abbassata. [...] La testa abbassata, la divisione di gruppi teorica ma possibile, non astratta, conflittualita' tra arrestati, la testa abbassata viene posta per evitare che un arrestato veda l'altro. La posizione vessatoria ha le sue esigenze di sicurezza: in una situazione pericolosa, dentro o fuori genova, l'unico modo in una struttura che ha solo 7-8 celle, con commistione uomini-donne, l'unico modo per cercare di tenere sotto controllo la situaiozne e' tenerle immobilizzate. Se ci fossero state sedie, gli si poteva imporre, ma sarebbe stata nell'ottica di questo processo una imposizione cmq, di stare seduto. Io mi sono fatto un giorno di carcere a velletri, una convalida dell'arresto si fa proprio accanto all'ufficio matricola, e accanto alla stanza nuovi giunti, sono entrato alle 10 e sonos tato li' fino alle 21. Ho visto in quelle 11 ore di presenza come si svolgono le procedure di immatricolazione: in 12 ore sono arrivati 3 arrestati. Due sono arrivati insieme e sono arrivati per due ore nella posizione di bolzaneto. E prima di essere spostati hanno aspettato un'altra ora. Quando sabella ci dice che a bolzaneto i tempi sono stati piu' celeri del normale, dice il vero. Nei carceri funziona cosi'. [...] Ce lo dice anche una poliziotta della pol pen... e' nromale. Allora ci dovra' dire il tribunale: non applichiamo piu' le norme di sicurezza, cambiamo il carcere, oppure dovra' dire che queste misure erano previste. Il problema allora e' la durata... forse... sono norme consentite, hanno una logica, che noi in un aula non possiamo valutare correttamente, ma diventano illecite se protratte. Ma allora bisogna avere la prova non che l'abbiano visto in piedi gli arrestati, ma che l'abbiano visti 8 ore in piedi. [...] Ma questo non e' sostenibile, neanche nella logica delle 6-8 ore... quindi tornando alle persone offese, trovera' il tribnale nella memoria la ricostruzione dei passaggi in corridoio e avra' modo di vedere che la maggior parte non ha subito nulla. [...]
Ma qui diventa fondamentale la testimonianza di LF: ricorda come e' fatto il corridoio, dice che c'erano queste specie di muri, e non si vedevano le persone dietro il muretto, che si nascondevano e facevano lo sgambetto. C'erano i pilastri di sostegno della struttura, e si nascondevano da dietro, ma se LF non lo vedeva, allora lo doveva vedere il capitano o altri? Ribadisco: i fatti sono successi, ma sono stati tenuti nascosti, mi rifiuto di credere, di pensare che le nostre ffoo siano un gruppo di banditi. Io da cittadino stimo e vado fiero delle nostre ffoo, ma come ho detto e ribadito, sfortunatamente una minoranza non e' degna della divisa che indossa, e combina queste cose di nascosto. [...]
Venendo alla posizione delle celle, la procedura e' sempre la stessa, quello che rileva, e' che dalla lettura delle deposizioni sia un altro dato certo: il trattamento in ogni cella era diverso, ecco perche' questo concetto che tutto dipende dal singolo e non dalla volonta' diffusa, perche' pensiamo anche a periodi in contemporanea, quella di BM, in cui entravano ogni dieci minuti e li prendevano a calci, ma in contemporanea a quel gruppo che non possiamo dire dove, ma nella stessa fascia oraria, la situaizone era diversa, non venivano percossi, erano seduti, magari non interamente, non tutto il tempo, pero' abbiamo celle, e questo vale per ven e sab, ma domenica e' una situazione totalmente diversa, dato che su bolzaneto ho dei dubbi che possano considerarsi delle p.o., solo forse quelli che arrivano prima di badolato. Le celle cmq e troverete conferma, cambia la situazione di cella in cella. [...]
A parte che cmq per i miei assistiti importa solo una cella, che e' stata vuota per meta' del tempo. Pero' assume importanza per questa mancanza di sistematicita'. DBF e C. sono due testimoni uno p.o. e l'altro mai sentito, che danno versioni diverse, pur stanno in cella insieme. C. si ricorda dello zaino in un primo momento non vede nulla nel cortile, poi viene portato in cella, "successivamente e' entrato un signore in borghese e ci ha tolto le fascette, e siamo stati tranquilli, insomma seduti". DBF oltre ad aver raccontato la prima parte in maniera piu' negativa, ci dice "ci hanno fatto mettere seduti con la faccia rivolta verso il muro, sempre con le mani legate". E dice che dopo circa due ore gli levano le fascette. A C. le tolgono subito, mentre a DBF dopo due ore. NOn e' pensabile [veramente DBF non dice subito, ndr]. [...]
[continua il teorema Orefice per cui le p.o. si sono inventate le vessazioni di bolzaneto, che sono solo casi isolati e sporadici, ndr]
Quindi la ricostruzione... non e' per dire che la pol pen e' meglio della PS, perche' abbiamo testi in un senso e nell'altro, ma e' solo per ribadire che questo cambiamento di cella in cella dipende dal singolo agente presente, situaizone non percettibile da chi non era davanti alla porta della cella. [...] Se io non passo nel corridoio, come nel caso dei capitani, nelle rare volte che entro non posso vedere una situzione delle celle... [...] La domenica la situaizone cambia, con l'arrivo dell'isp. Badolati. [...] I primi trenta arrivati dalla diaz, si puo' capire che siano parti civili. Ma esclusi questo gruppo, chi arriva a bolzaneto dalle 6 del amttino alle 17 trova una situazione tranquilla: stanno seduti, perche' la procura deve essere coerente con le sue scelte, dato che dice da quando arriva l'isp. Badolati e fa mettere tutti seduti, tutto questo non riguarda i miei assistiti, ma se Badolati, Lunetta, Mercadanti non sono imputati. Hanno una posizione identica, anzi piu' forte di Valerio e Maida, [...] e non sono imputati perche' non e' successo nulla durante la loro vigilanza, la coerenza di questa scelta vuole che la domenica non sia successo nulla. Non si puo' dire che la domenica Badolati e' stato buono, ma Cimino e Pelliccia rispondono delle vessazioni della domenica: o ci sono o non ci sono. [...] Nella memoria della procura, voi troverete che quando si parla di questa situazione si dice semplicemente che per Badolati, Lunetta e Mercadante si dice solo che sono stati archiviati. E' giusto, ma allora non sussiste la tortura, non esiste piu' niente, perche' sussiste per gli altri, non c'e' risposta. Allora dobbiamo dire che bolzaneto non e' 4 gg, ma i problemi a bolzaneto iniziano venerdi' sera dopo la morte di giuliani, ahime', ha influito. Al momento di quell'omicidio, fatto gravissimo, che succede, che si crea e si diffonde la notizia ricostruisco la situazione personale, ma esce la notizia che a genova vi e' stato un morto, questa e' la notizia, si diffonde la notizia che e' un morto dei cc, per ricostruire lo stato d'animo, esaspera la situazione, poi si scopre la triste realta', in quel momento pero' si accende la miccia a bolzaneto... non si sa cosa e' successo, e nasce il problema, che termina domenica mattina. La domenica sera interviene anche Ricci con distribuzione di coperte e cena ecc. Viene contestato a Cimino e Pelliccia che non abbia provveduto, mentre non a Lunetta. Erano a casa loro, a pranzo stavano vigilando, non provvedono al cibo, la posizione e' archiviata. Ma visto che c'e' stat auna sentenza, allora dobbiamo circoscrivere ven sera, sabato mattina. E le testimonianze lo confermano. [...] Fermo restando che gli arrestati della diaz vengono consegnati alla pol pen la domenica alle 22. E quindi contestare alla pol pen tutto dal primo all'ultimo minuto non mi pare corretto. Ricorderete le mie eccezioni di costituzione di parte civile su quelle che si svolgevano durante la non disponibilita' della pol pen....
Poi voi direte che sto parlando di due ore di cose che non riguardano i miei assistiti ma lo faccio per serieta' professionale.
Veniamo agli accompagnamenti in bagno: si e' creata la leggenda che non li accompagnassero in bagno. Il problema poi e' lo stesso: immaginiamoci la scena. I capitani entrano, vedono persone in piedi, persone sedute, qualcuno che viene accompagnato in bagno. Non possono intuire che l'accompagnato in bagno ha atteso un'ora o due prima di andare in bagno. Questo lo sa solo l'agente di fronte alla cella. Punto. [...] E cmq accompagnati tutti... La porta aperta o le lesioni in bagno, non sono condotte che possono essere ascritte agli apicali, a nessuno degli apicali, al di la' del ruolo. Le lesioni che avvengono in bagno sono la prova che i comportamenti illeciti vengono commessi di nascosto, approfittandosene. Se qualcuno si fosse permesso di accompagnare gli accompagnatori, nell'ottica attuale per cui ogni comportamento viene ritenuto criminale, indipendentemente dalla loro natura. Se qualche apicale avesse avuto la brillante idea di accompagnare gli accompagnatori stava sotto processo per aver dato luogo a ulteriori vessazioni. Abbiamo sentito Martinelli del SAPPE e ce lo ha spiegato che non solo devono tenere la porta aperta, ma quando il detenuto e' in sala operatoria, c'e' un agente pol pen, anche in rianimazione... perche'? non possono perderlo di vista. Se la norma prevede di guardarli in rianimazione, li potevano lasciare andare in bagno da soli? Se poi fosse successo qualcosa? Oggi ci trovavamo a dire che l'agente era stato negligente, aveva l'obbligo giuridico e il detenuto che ha compiuto un atto autolesionistico l'ha potuto compiere per la negligenza dell'agente. [...]
[ va avanti con il tentativo di mettere in dubbio le testimonianze delle p.o., sostenendo che cercano di raccontare un bolzaneto piu' grave di quello che e' per fini gretti di risarcimento (e poi di invece valorizzare quella delle ffoo che invece dicono sempre la verita' perche' a parte le mele marce sono tutti onesti), same old story, morning glory ]
[ parla di VV, parla di M., ... ]
[ "VV vuole cavalcare un episodio, vuole colorire un episodio che era gia' grave in se'" ]
[...]
Il problema e' che sono in tanti a dirci le cose che hanno visto a bolzaneto come l'hanno lette sui giornali, questo e' il pacchettino di affermazioni che avremmo dovuto prenderci senza discutere. [...] A. ci racconta l'ennesimo episodio successo altrove che viene trasportato a bolzaneto: P. ci dice che un ragazzo se l'e' fatta in cella, e' stato picchiato, e' stato minacciato di fargliela leccare, ma non ha visto nulla, l'ha solo sentito. B. stessa roba. Ritengo che quella delle urine in cella e' una di quelle leggende urbane costruite su Bolzaneto, a parte i due casi che ho citato con le perplessita' che mi rimangono uslle dichiarazioni delle compagne di cella di quelle due p.o.
Passiamo alle traduzioni: solo in due casi si parla dei saluti romani, sul passo dell'oca ecc. Dopodiche' sulle traduzioni non dice piu' nulla nessuno. Troverete un brevissimo elenco non perche' sono gli unici che parlano delle traduzioni, ma in realta' perche' domande sulle traduzioni ne hanno fatte poche. [...] Il dato certo che mi rimane e' che sono veramente isolati al venerdi' gli episodi del momento della traduzione su bolzaneto, perche' poi quello che accade sul pullman a noi non interessa. Ma neanche quello che succede nel sito: i capi scorta perche' non stanno qua? La responsabilita' della traduzione non e' del coordinatore, ma di chi la esegue. Quando il cap. pelliccia dice a cipriani di fare una traduzione, e' finito il suo lavoro. E' cipriani che dirige l'esecuzione della traduzione, perche' non sono imputati? Per ogni traduzione c'e' il biglietto di consegna della matricola al capo scorta, sono gli isp. assegnati per la funzione traduzione. La consegna dei detenuti arriva al capo scorta: quando il teste del venerdi ci dice che gli hanno fatto sbattere le teste tra loro, cosa vera, accaduta, si prende la cartella personale, si legge che l'isp. caposcorta era tizio e si fa il processo a tizio. Perche' la procura non l'ha fatto? [...] Perche' a CC e MD invece di fare vedere 500 fototessera non si sono date 16 fototessere? Perche' se si faceva questo non c'era bisogno degli apicali. Questi responsabili sono scritti. Sono Scritti! NOn c'abbiamo un capo scorta tra gli imputati, e questo buco per coprirlo non si puo' inventare l'apicale e coprire tutti i buchi dell'indagine. Io sono convinto che i capri espiatori nascono da questi fatti, non teorie difensive, sono fatti.

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