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Genova non si dimentica: stop alla criminalizzazione del movimento

Venerdì 1 febbraio, SIT-IN di protesta di fronte l'ambasciata italiana a Citta' del Messico alle ore 12 (Paseo de las Palmas 1994). Per rilanciare la solidarieta' dal basso contro le persecuzioni politiche di chi si oppone al modello neoliberalista: Genova, Firenze, Cosenza, Torino... tutti processi che mirano a criminalizzare l'organizzazione delle lotte sociali. In Italia, come in Messico e in tutto il mondo.

Segue l'appello per l'annullamento immediato e incondizionato della sentenza che condanna i/le compagn* per i fatti di Genova, redatto in Messico da alcune organizzazioni solidali e dal collettivo Nodo Solidale. Stiamo raccogliendo firme di adesione.

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Il 20 e 21 luglio 2001 a Genova, in Italia, si è dato appuntamento il G8, un vertice al quale hanno partecipato i presidenti degli 8 stati più potenti del mondo, riuniti per decidere la sorte di tutto il pianeta e pianificare nuove guerre coloniali e sfruttamento.

In questi giorni più di 300.000 persone, compagni/e dei centri sociali, degli squat, dei movimenti sociali, della società civile, dei collettivi femministi, attivisti di associazioni cattoliche, sindacati autonomi e studenti riempirono le strade della città per esprimere il proprio dissenso contro la globalizzazione neoliberista imposta dall'alto.

Mentre i leader del G8 si trovavano assediati in una zona di sicurezza, le forze di polizia e militari italiane attaccarono brutalmente tutti i manifestanti con manganell, gas lacrimogeni, colpi d'arma da fuoco, rendendo evidente che questo livello repressivo era premeditato. Le strade di Genova si trasformarono in uno scenario di guerra, con migliaia di manifestanti costretti a difendersi erigendo barricate contro la feroce offensiva della polizia.

Durante gli scontro il compagno Carlo Giuliani, di 23 anni, viene assassinato da un carabiniere con un colpo di pistola sparato in faccia, mentre centiania di partecipanti ai cortei vengono picchiati, ricoverati e torturati. Nelle caserme e nei commissariati i manifestanti subirono minaccie di morte e stupro, a molti gli strapparono piercing e orecchini con le pinze, furono costretti a restarsene in piedi ore cantando inni fascisti.

Nella notte del 21 luglio, gli edifici che ospitavano alcuni attivisti e la radio di movimento, il mediapoint, furono barbaramente sgomberati: dei 93 arrestati di questa operazione, più di 60 furono ricoverati per i colpi ricevuti.

La vendetta dello Stato continuò nelle aule dei tribunali. 25 manifestanti furono scelti come capro espiatorio e accusati di "devastazione e saccheggio", ignorando che la gente dovette difendersi della violenza brutale della polizia. Hanno voluto, nel corso di questi lunghi anni di processo, riscrivere la storia, la cronaca, le ragioni degli scontri e dei cortei di Genova. Nei tribunali hanno cancellato la verità dell'assassinio di Carlo Giuliani, sentenziando che fu per un proiettile colpito da un sasso di un manifestante che "sfortunatamente" uccise Carlo.

Infine il tribunale avallò la tesi del Potere: il 14 dicembre 2007 24 manifestanti sono stati condannati con pene fino a 11 anni di carcere, mentre gli assassini e torturatori in divisa di Genova ancora godono dell'impunità e i loro superiori sono stati promossi di grado.

I firmatari di questo appello esigono l'annullamento immediato della sentenza emessa dai giudici di Genova, perché la storia delle lotte sociali e antineoliberiste non si scriva nei tribunali, e fanno responsabile lo Stato Italiano delle violenze avvenute a Genova e delle pesanti condanne che i tribunali continuano ad assegnare ai lottatori sociali d'Italia, attraverso l'accusa fascista di "associazione sovversiva".

La storia siamo noi, Genova non si dimentica!
Libertà per i/le prigionieri/e politici/he di Genova, d'Italia, del Mondo!


Aderiscono all'appello:

Collettivo Autonomo Magonista (Df, Messico)

Nodo Solidale (Italia)

ALMA - Alleanza Libertaria Magonista (Df, Messico)

Colectivo Radio Proletaria 107.5fm (Tuxtla, Messico)

OPEZ, MLN, COAECH (Tuxtla, Messico)

Coordinadora Autonoma Tecnologias Appropriadas y Salud (Chiapas, Messico)

Comité por la Defensa de los Derechos Indigenas Xanica (Oaxaca, Messico)

Amig@s de Mumia (Df, Messico)

Colectivo un granito de Café (Df, Messico)

Fronte dei lavoratori del IMSS (DF, Messico)

Asociación de Iniciativas Populares Ditsö (Costa Rica)

VOCAL - Voces Oaxaqueñas Construyendo Autonomía y Libertad (Oaxaca, Messico)

RAI - Recursos d'Animació Interculturals (Catalunya, Espanya)

Ké Huelga Radio 102.9 fm (DF, Messico)

Cooperativa Libertas Anti Corp (DF, Messico)

Regeneración Radio (DF, Messico)

OIDHO - Organizaciones Indias por los Derechos Humanos en Oaxaca (Oaxaca, Messico)

Colectivo Votan Zapata (DF, Messico)

Círculos de estudio de género y feminismo (DF, Messico)

Asamblea universitaria de la Universidad Autónoma Metropolitana Unidad (DF, Messico)

Grupo de Acción Revolucionaria (DF, Messico)

C.L. José Marti (DF, Messico)

La Otra UAM- A (Azcapotzalco, Messico)

Movimiento de Bases Magisteriales de Tlaxcala (Tlaxcala, Messico)

Indymedia México (Messico)

Movimiento de Lucha Popular (DF, Messico)

Estudiantes de la FES Iztacala (Stato de Mexico, Messico)

Frente Nacional de Lucha por el Socialismo (Puebla, Messico)

Juventud Libertaria (México)

Grupo cultural hijos del Pueblo (México, D.F.)

Arte, Música y Video (México)