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[processo bolzaneto] trascrizione CXLVII - prima parte dell'esame di Toccafondi

TRASCRIZIONE SOMMARIA - UDIENZA CXLVII PROCESSO BOLZANETO

P: [Fa l'appello]
[entra Toccafondi]
P: ha facolta' di rispondere o meno
R: rispondo.
P: all'epoca del g8 che qualifica aveva?
R: coordinatore medico di amministrazione penitenziaria
A: ancora attualmente ha questo incarico?
R: attualmente al carcere di Pontedecimo
A: all'epoca del g8 che incarico aveva ricevuto?

R: assistenza sanitaria nel g8 per quanto riguardava sia i siti penitenziaria di Pontedecimo di Bolzaneto, sia di San Giuliano. Mi occupai di Bolzaneto perche' chiesi di poter essere affidato vicino a casa perche' mio suocero era all'ospedale.
[viene mostrato il documento a firma Sabella sull'incarico di Toccafondi]
A: Ci puo' riferire orari e presenze a Bolzaneto partendo da venerdi'?
R: la mia presenza a Bolzaneto inizio' prima dell'apertura del g8 perche' ci fu un'ispezione condotta da Sabella per valutare. Sarebbero afferiti li' i fermati ma che a noi sarebbero stati fatti visitare solo gli arrestati. Il timore di qualche fermato che poteva sfuggire la nostra attenzione...
A: mi dica i suoi giorni di presenza
R: continui, ora non...
A: anche il giovedi'
R: non ricordo.
A: aveva detto che il giovedi' era stato dal mattino fino al tardo pomeriggio
R: penso di si, ora non ricordo.
A: i giorni successivi?
R: mi pare di essere stato costantemente presente con brevi interruzioni per andare a vedere come stava mio suocero. Preferivo essere presente, io sono anche chirurgo. Non ricordo al millimetro gli orari.
A: lei disse: venerdi' mattina fino all'una di notte, poi al sabato sono tornato verso le 4 e 30. Poi sono tornato verso l'una e 17, rimanendo tutta la notte del sabato, domenica mattin ho dormito qualche ora, per poi tornare e trattenermi fino a lunedi' mattina a mezzogiorno. Conferma?
R: si confermo.
A. ricorda gli infermieri che lavorarono con lei?
R. alcuni, ho un elenco che posso consultare.
P: il presidenza autorizza.
R: Badiale, Poggi, Pratissoli, Mancini, Ferrara, Andreini, mi pare basta. L'ultima notte, dato che ero rimasto senza infermieri, ho chiest rinforzo da San Giuliano. Arrivo' un infermiere di cui non ricordo il nome.
A: Furfaro?
R: si, si.
A: negli altri giorni con chi ha lavorato?
R: con tutti, perche' avevamo messo in piedi un sistema come una camera che si gonfia e si sgonfia. Avendo i medici disponibili in zone limitrofe, senza sapere i flussi, avevamo predisposto una presenza minima, avendo personale disponibile.
A: altri medici? I Nomi, i turni?
R: Zaccardi, Sciandra, Mazzoleni. I turni sinceramente...
A. chiedo al Presidente di mostrare doc. 5.3 dei turni di servizio del personale sanitario, da mostrare al dottore.
P: autorizzo.
[viene mostrato il documento]
R: non ricordando vedo qua chiamate di rinforzo, a sottolineare quanto ho detto prima.
A: come, ci puo' descrivere l'infermeria?
R: l'infermeria era nella parte iniziale della struttura, c'erano le scale, un paio di uffici laterali che fungevano da uffici per rilevamenti, c'era, forse due uffici piu' piccoli, i bagni e la prima stanza con le spalle all'entrata e sulla destra era la stanza dell'infermeria. Tre postazioni mediche, tre lampade, poi per desiderio del Dott. Sabella che aveva espresso il desiderio che i fermati non venissero spogliati due volte di seguito, aveva rimosso una postazione medica, sostituita con un tavolo presso cui operavano due agenti di penitenziaria maschile e femminile, e avveniva perquisizioni e ispezioni.
Dopodiche' il paziente passava a noi e provvedevamo alla visita.
A: mostriamo al teste la mappa del sito. In cosa consiste il triage?
R: il triage non p qualcosa che abbiamo creato, ma e' una pratica diffusa in tutti gli eventi di massa. Quando un paziente si presenta singolarmente il trattamento e' un trattamento particolare. Negli eventi di massa si deve fare una selezione tra interventi immediati e quelli che invece possono aspettare.
A: anche per il ricovero?
R: io avevo un documento di Sabella secondo il quale avrei dovuto evacuare solo casi di grande urgenza, sia per evitare affollamento strutture sanitarie, sia per evitare piantonamento. Il triage mirava a puntare a capire se potevano essere portati...il triage si svolgeva, per essere efficiente, anche secondo i dettami della gestione dei disastri di massa, e' effettuato immediatamente e svariate volte perche' la posizione del paziente puo' precipitare.
A. piu' triage alla stessa persona a Bolzaneto? In quali giorni solo uno o due?
R: non ricordo. Ricordo che quando arrivarono quelli della Diaz, noi eravamo gia' impegnati in altre pratiche.
A: c'erano altri a fare il triage?
R: prevalentemente l'ho svolta io che avevo una certa esperienza, sono specialista in chirurgia generale. Ma anche altri colleghi, di un certo profilo.
A. mostro al teste la scheda del triage. L'ha creato lei?
R: non voglio attribuirmi meriti, e' uno standard, che si chiama Start, adatto alle mass casualty, in cui c'e' una diversa pesatura del soggetto. Per quanto riguarda i codici quelli ormai sono tradizionali.
A. dove si faceva il triage?
R: all'ingresso della caserma, perche' applicando il sistema Start in cui il paziente e' in piedi, parla, ecc.
A: ricorda se c'erano presenti agenti delle ffoo
R. si assolutamente si. Diciamo che il triage era posto in cima alla scala, mentre dal fondo venivano sbarcati e avviati lungo la scala il flusso. Io fermavo il flusso per dare su ciascuna persona un giudizio di massima.
A: rimanevano dunque le persone delle ffoo. L'arrestato era ammanettato?
R: in alcuni casi in altri no
A: e lei cosa faceva?
R: ponevo alcune domande semplici, come va, come ti senti, passavo una mano sui capelli per capire se c'erano ferite, davo un'occhiata agli arti, partendo dal fatto che erano pazienti che deambulavano, vedevano, per valutare l'adeguatezza, torno a ripetere, e' una sgrossatura, come i chirurghi di Napoleone...
A: come faceva a controllare gli arti?
R: il triage non e' una visita, e' una valutazione.
A: c'era un infermiere con lei?
R: talvolta si, talvolta no.
A: se il triage aveva esito positivo?
R. puo' andare, abile e arruolato, lo dico anche in ospedale, ho usato queste espressione.
A: altre espressione?
R: abile e arruolato fa parte della mia abitudine di dire, lo dico in ospedale ai pazienti che deve operare...Ci sono delle cose inconsce.
A: usava altri riferimenti militari?
R. era l'unica e il riferimento militare e' vago.
A: non ne ricorda altre?
R: non c'e' mai stato un contenuto lesivo nei confronti della persona.
A: qualche testimone ha usato l'espressione "pronto per la gabbia"?
R: escludo di averla pronunciata.
A. la situazione del piazzale com'era?
R: c'erano i mezzi della ps che scaricavano le persone fermate. Talvolta con una certa crudezza.
A: puo' specificare?
R: che talvolta le persone venivano fatte scendere accompagnate, talvolta tirare giu' in modo piuttosto energico.
A: ha notato assembramenti sul piazzale?
R: in che senso?
A: ne ha parlato parlando di questa situazione nel piazzale.
R: l'assembramento era quando ci si avviava verso la scala. Questa gente si ammucchiava e saliva le scale.
A: i poliziotti potevano sentire le domande che lei rivolgeva alla persona arrestata?
R: si
A. il triage era solo per stranieri?
R: si certo. Parlo un discreto inglese e anche un po' spagnolo, che lo devo ai miei parenti argentini. In alcune occasione, quando passavano alla visita, cercavamo di parlare in inglese.
A: come ricorda l'atrio e il corridoio?
R: nell'atrio ho vissuto il terrore per quanto riguarda quello che io potevo sbagliare. Arrivavano le persone, veniva fatto il sommario esame e [...] Ricordo che quando arrivavano li prendevo in incarico
A: c'erano persone della Polizia di Stato?
R. si c'erano per forza perche' c'erano due uffici loro. Il personale della penitenziaria aveva la divisa grigio ferro...Ricordo di aver visto carabinieri la sera della Diaz, un reparto quando avvenne l'episodio dello spruzzo del gas al peperoncino mi ricordo che mi ero rivolto a un tenente del carabiniere.
[guarda le divise]
A: ha visto gli arrestati nelle celle?
R: si alcuni avevano le mani appoggiate al muro, altri seduti, la gran parte in movimento tra la foto identificazione e l'ufficio matricola.
A: quelli nelle celle avevano le braccia al muro?
R: si alcuni di quelli che avevo visto al triage erano con le braccia al muro
A: ma quindi lei li ricordava, si muoveva dopo il triage?
R: si
A. in piedi?
R: si
A: il volto?
R. al muro
A: le gambe?
R: divaricate.
A: le persone sedute quando le ha viste?
R: erano sedute nelle celle. Quando in che senso?
A: quando ha visto quelle al muro?
R. talvolta, non ho evinto una regola.
[individuazione celle sulla piantina di Bolzaneto]
A: ha visto spostamenti dei detenuti?
R: si
A: come venivano spostati?
R. io mi spostavo ma il mio posto principale, non ero sempre in mezzo, li ho visti in corridoio, accompagnati da agenti di ps e penitenziaria per andare a fare rilevamenti
A: come erano accompagnati?
R: non mi pare in nessuno modo particolare
A: come era rivolto il capo?
R: a testa bassa.
A. le celle diciamo a disposizione della pp, li' ha avuto modo di vedere gli arrestati?
R. questa differenziazione per me non esisteva...
A. glielo chiedo perche' l'11 sett. 2001 lei ci aveva detto questa sottolineatura. Le chiedo se riesce a distinguere nei suoi ricordi...
R: l'impressione generale e' che questa posizione a mani alzate fosse assunta immediatamente dopo l'arrivo.
A: una sua deduzione...
R. si esatto.[...]
A: nel corridoio erano in piedi o seduti?
R. in piedi
A. ricorda le braccia, le gambe?
R. mi pare non fossero alzate
A: anche nel corridoio qualcuno disse che avevano faccia al muro...
R: non ricordo anche perche' il compito che mi stava a cuore...
A. lei si spostava pero'...
R. si certo pero' quando poi la gente e' iniziata ad arrivare in maniera massiva...
A. lei ricorda di averli visti faccia al muro?
R: si'.
A. lei ricorda il comandante della caserma?
R: il generale Doria, il colonnello non ricordo ora, il nome, non...marescialli della penitenziaria, il dott. Sabella andava e veniva continuamente.
A: Gugliotta?
R: il nome non ricordo, pero' se era li', sicuramente.
A: i resp. Della caserma li ha individuati?
R: ricordo perfettamente il generale Doria che conosco abbastanza bene, poi il colonnello di cui non ricordo il nome, cmq per un motivo e per l'altro li' ho conosciuti altri, semplicemente non li ricordo.
A: con ps?
R: non ricordo.
A: ricorda la presenza di un funzionario donna della ps?
R: non ricordo e non mi pare abbia avuto accesso all'infermeria.
A: ha avuto contatti con la ps, per il 118 ad es.?
R: ho avuto esigenza di evacuare dei pazienti e sono passati alla penitenziaria, immatricolati in barella ed evacuati con la scheda di triage. Nei casi di evacuazione sanitaria ho provveduto io direttamente. Nel caso del ragazzo con la frattura di milza, ho avvisato direttamente io il chirurgo di sanpierdarena, mi pare fosse greco il ragazzo. Altre cose che ricordo sono due casi che ho inviato a Sampieradarena...erano traumi testicolari...
A: quando sono avvenuti questi casi?
R: uno mi pare sabato, cmq nelle schede di triage ci sono tutte le informazioni. Mi ricordo di un trauma testicolare piuttosto importante e presi contatto con l'amico Varaldo.
A: prima rispetto al greco?
R: nn mi pare la medesima notte.
A: ricorda se la persona con il problema ai testicoli fosse italiano o straniero?
R: mi pare americano.
A: l'altro caso ancora?
R: mi pare fosse italiano?
A: da cosa lo dedusse? Parlava italiano?
R: mi pare di si
[vengono mostrate foto di vittime di Bolzaneto: riconosce l'Americano]
A: lei chiese a queste persone come si erano procurate?
R: ne venivano ttti da scontri di piazza...
A: lo dedusse lei o lo ha chiesto?
R: non glielo so dire.
A. ebbe modo di parlarne con qualcuno?
R: no
A: con Sabella?
R: non mi pare.
A: Sabella qui in aula ha ricordato esattamente questi due casi di cui lei non avrebbe diagnosticato i problemi non al triage, ma in seguito.
R: non ricordo di avere avuto questo colloquio con Sabella. La milza [...] la lesione puo' essere ritardata, rispetto al trauma, di parecchie ore. Per il testicolo [...] quando e' leso in modo massivo tende ad aprirsi quando subentra la tumefazione.
A: Sabella disse che lei aveva espresso questo dubbio che tutto questo fosse potuto succedere li' a Bolzaneto
R: non lo metto in dubbio e non lo ricordo, naturalmente non posso escluderlo.
A: bastava chiedere al paziente come si era procurato...
[Opposizione difesa]
P: il dottore ha detto che aveva dedotto, non che non si ricorda. Gli pare di non averlo chiesto
R: avevo altre priorita' in quel momento.
A. all'epoca del 2001 aveva i capelli come oggi?
R: mi pare di si
A: come era il suo abbigliamento?
R: un paio di jeans e una maglietta blu. Per tutti i giorni, tranne un giorno. Come gia' specificato facendo il triage avevo preso uno spintone, allora avevo messo un paio di pantaloni della polizia penitenziaria per essere piu' riconoscibile.
A: dove ha ricevuto lo spintone?
R: sulla scalinata. Da uno della polizia.
A: Dove lo spintone?
R: sul braccio
A: prima aveva parlato di un colpo al torace, poi un pattone, infine allontanato bruscamente.
R: le ripeto, ho indicato la parte toraco- spalla destra.
A: i pantaloni della mimetica?
R: si erano della mimetica, sopra la maglietta blu.
A: polo? Girocollo?
R: girocollo, con lo stemmino della penitenziaria.
A: perche' non aveva predisposto un abbigliamento unico per tutto il personale sanitario?
R: noi avevamo un catalogo e avevo telefonato per avere le giubbe, ma i tempi di consegna erano troppo lunghi...
A: e il normale camice bianco?
R: nessuno ce lo diede e ognuno ha portato i propri indumenti.
A: ognuno era vestito in modo diverso?
R: si anche con abiti borghesi.
A: altri indumenti?
R: avevo talvolta, in funzione di eventuali accompagnamenti, un giubbotto con molte tasche nel caso avessi dovuto accompagnare qualcuno in ambulanza
A: aveva dei guanti?
R: di pelle quando facevo il triage, neri della polizia. Poi guanti sanitari di lattice, sempre. Quelli di pelle erano a protezione delle mie mani.
A: calzature?
R: mocassini, scarpe...
A: mocassini quando?
R: temo che la mia memoria non sia in grado...
A: lei aveva parlato anche di polacchini alti alla caviglia. Aveva la suola come?
R. suola piatta, allacciatura normale?
A: che colore?
R: nere.
A: le chiedo se usava la pistola.
R: io prima di tutto ho un regolare porto d'armi. Immediatamente entrato depositavo l'arma e la ritiravo prima di uscire. All'interno della struttura non giravo armato. Da circa dai fatti del g8 non porto l'arma, uso il porto d'armi per andare a tirare (sparare), ma non la porto.
[pausa]
A: Ricorda la visita del ministro (Castelli)?
R: si ricordo il ministro venne il giorno non so dirle che giorno.
A: ricorda l'orario?
R: era sera, direi sul tardi.
A: ricorda se si fermo' in qualche luogo particolare?
R: Arrivo' con qualche istante di preavviso, minuti.
A: entro' in infermeria?
R: assolutamente si, non c'erano visite in corso.
A: ricorda se c'erano dei pazienti in attesa?
R: ricordo che entro' e disse come vanno le cose, e si raccomando' di fare il meglio possibile.
A: era accompagnato da qualcuno?
R: c'era il dott. Sabella.
A: c'era il generale Doria?
R: a lume di naso direi di piu' il colonnello di cui nn ricordo il nome. Ricordo di averlo visto a Cario Montenotte anni fa, erano tutti in divisa.
A: anche lui aveva la mimetica?
R: no avevano l'ordinaria.
A: consce Pelliccia e Cimino?
R: puo' darsi di vista, i nomi non mi dicono niente.
A: il ministro si e' fermato poco in infermeria?
R. si direi che in totale e' stata una visita piuttosto breve. L'ho salutato quando e' entrato, quando e' uscito e basta.
A. chi conduceva gli arrestati in infermeria?
R: da agenti della polizia penitenziaria, in divisa mimetica, a seconda del sesso della persona arrestata.
A: ricorda se erano del servizio traduzioni, ecc.
R: la differenza e' data da uno scudetto piuttosto modesto, quindi facile che sfugga, mi pare che fossero in generale che si alternassero tra penitenziaria, tra ps sia dai rinforzi provenienti dal gom.
A: all'interno dell'infermeria i pazienti erano visitati uno per volta?
R: si, anche per una motivazione semplice: veniva denudato, sottoposto a visita dagli agenti
A: visita nel senso di ispezione?
R: si, la perquisizione. Gli agenti provvedevano a prendere in carico eventuali valori, facevnao una lista, controfirmata dalla persona...
A: all'interno le persone che accompagnavano uscivano?
R. si c'erano due ragazzi e ragazze fissi addetti alla perquisizione. Non rimaneva altro che personale sanitario. Questo avviene normalmente anche nell'ambito della visita penitenziaria. La porta rimaneva chiusa.
A: conosce i nomi degli agenti che compivano le perquisizioni? Sa da dove venivano?
R: entrambi meridionali dall'accento, media statura, corporatura robusta, mi pare entrambi.
A: altezza?
R: media, uno e settanta, puo' darsi ce ne fosse un piu' alto, capelli scuri, biondi non ne ho visto.
[mostrano le foto a Toccafondi. Prima foto: non ricorda. Il secondo, forse.(Moratti e Coronato, i due addetti alle perquisizioni]
A: gli effetti personali, i detenuti venivano in infermeria e affrontavano la perquisizione con gli effetti, ci descrive come veniva fatta la catalogazione
R: non era compito di mia stretta competenza, posso solo esprimere riflessioni rispetto alla continuita' dei gesti. I fermati entravano con il loro bagaglio personale, veniva perquisito, venivano sequestrati alcuni oggetti, veniva fatto un elenco, controfirmato dalla persona che constatava la presa in carico da parte dell'agente. La cosa finiva li'. Talvolta venivano sequestrati e buttati in una scatola, ex scatola di citrosil, mi pare, degl oggetti ritenuti di non rilevanza.
A: rilevanza in che senso?
R: io questo non posso dirlo. Mi pareva non venissero richieste dai detenuti.
A: c'erano anche cestini della spazzatura?
R: le tre postazioni avevano tre cestini.
A: lei ricorda cosa c'era in questa scatola?
R: ho talvolta curiosato in questa scatola e ho rilevato anche la presenza di piantine con numeri di telefono, con riferimenti all'organizzazione credo della manifestazione del g8...
A: altre cose?
R: ricordo un paio di ragazzi tedeschi che avevano gli zaini pieni di materiale da medicazione, che mi fece supporre fossero persone versate nel fornire un supporto sanitario al..
A: erano tedeschi?
R: ho assistiti a questi eventi, non come parte in causa.
A: si ma questa e' nuova, le chiedo lei prima ha parlato di persone tedesche. Questo materiale fu cacciato via?
R: si fu cacciato via. Per quello che ho visto non furono date indietro.
A: la piantina?
R: la piantina e alcune altre cose che mi avevano colpite le ho tenute per curiosita' personale.
A: e' la stessa piantina allegata alla querela che lei ha fatto alla Procura...lei in querela disse che era una piantina...
R: si un ciclostile in cui c'era cura di un centro sociale delle Puglie, in cui c'erano indicazioni inquietanti, in cui si chiedeva di ricordare i tratti somatici di quelli con cui si veniva a contatto.
A: come faceva sapere che veniva dalla Puglia?
R: probabilmente c'era scritto.
[vediamo sta piantina]
A. in querela Toccafondi aveva parlato espressamente di piantina proveniente dalla Puglia.
Ha avuto modo di conservare altro?
R: no
A: solo carte, cose di questo tipo?
R: un paio di cartine, forse un contenitore di bende in tedesco che mi avevano colpito per la loro organizzazione.
A: e' solito conservare cose?
R: conservo solo i ricordi. So che si riferisce a trofei della Bosnia, ma io in Bosnia nn sono mai stato. Sono stato in Albania, Kosovo, dove ho servito con onore e di cui non ho conservato oggetti, ma solo splendidi ricordi.
A: ebbe modo di parlare di queste piantine?
R: non mi pare proprio
A: neanche con l'infermiere Fuffaro?
R: non e' un ricordo lampante.
A: Fuffaro aveva riferito di una conversazione circa numeri di telefono tatuati sulle dita di persone arrestate.
R: visitando i pazienti c'erano alcuni che sulle dita o nelle braccia avevano tatuato dei numeri.
Non ho preso gli oggeti per ricordo, ma per...
A: non capisco la rilevanza rispetto alla funzione medica. Era curiosita'.
R: si le ripeto, mi avevano colpito per come erano strutturati in modo geniale, per certi versi. Li avevo presi per mia curiosita', perche' mi affascinavano senza commettere alcuna lesione personle, perche' non...
A: qualcuno si e' lamentato?
R: io non sottraevo l'oggetto dalle tasche delle persone. A visite finite c'era lo scatolone, quando c'era qualcosa che mi colpiva, mi e' capitato di dare un'occhiata, tutto qui.
A: ha visto se qualcuno si era chinato per terra per raccoglier i suoi effetti personali?
R: non ne ho idea, gli abiti suppongo.
A: le e' capitato di vedere dove erano custoditi i corpi di reato?
R: mi pare nei bagni non utilizzati. Sono andato qualche volta, non ricordo, se con un poliziotto. Con infermieri non ricordo affatto.
A: come lo chiamavano questo posto?
R: Non mi pare di avergli dato nessun nome.
A: si parla di Stanza dei Trofei.
R. da parte mia no, perche' non penso che nessuna mente normale consideri dei trofei oggetti che dovrebbero fare inorridire. Escludo di avere usato questa espressione.
A: la perquisizione come si svolgeva? Flessioni? Tempo di durata?
R: il tempo non era standard per una serie di motivi, c'e' chi ci mette di meno o di piu' a spogliarsi. Avveniva come stabilito da Sabella, guardando il muro verso la sx. Perq. Ispezione e elenco dei beni in possesso. Ho visto fare flessioni ai detenuti, una due.
A: sono state fatte girare le persone?
R: purtroppo si. La commistione tra stanza perquisa e infermeria era stata avversata nei confronti di Sabella, prevedendo che potessero nascere conflittualita', ma Sabella aveva insistito perche' sottoporre la persona due volte a una vestizione e svestizione, andava evitata.
A: c'erano ripari?
R: si c'era il paravento. La perquisa si svolgeva a sinistra con un paravento che limitava la visione di quanto avveniva la' dietro.
A: il paravento rimaneva aperto, dicono gli infermieri
R: dipende dove si poneva l'infermiere. Cmq eravamo talmente stanchi che puo' essere sia accaduto qualche forzatura, sbavatura e abbia visitato qualcuno davanti al tavolo
A: capitava che entrassero persone? Tipo penitenziaria
R: escludo in maniera assoluta, almeno in mia presenza.
A. quando c'era detenuti con piercing?
R: se c'era richiesta della penitenz. Perche' fossero tolti, con una pinzetta chirurgica si aiutava a svitare il piercing.
A. anche lei quindi?
R: si. Non ho fatto caso a quello che hanno fatto gli altri. Io l'ho fatto.
A: mai a mani, diciamo?
R: io sono un chirurgo. Sono specializzato in chirurgia dal 1987 con il massimo dei voti, a mani nude non faccio nessuna procedura di tipo medico.
A: ci sono stati casi di sanguinamento?
R: mai.
A: ricordo qualche caso particolare di piercing?
R: assolutamente no.
[viene mostrata una foto]
A: le ricorda qualcosa?
R: no
A: si tratta di F.A. Le ho mostrato questa foto, perche' ci fu un problema con la rimozione di un piercing vaginale, ricorda?
R: no. Se si trattava di apparato genitale, procedevano sempre le mie colleghe.
A: Furfaro ricorda che lei sarebbe stato colpito da questa cosa...
R: non ho nessun interesse verso questo tipo di...
A: le chiedevo solo se lei la ricordava.
R: io non la ricordo e non mi ha colpito piu' di tanto. Non escludo...
D: di aver parlato o di averlo fatto?
A: la signora lo ha rimosso da sola...Furfaro citava la conversazione su questo caso, chiedo se esclude o meno la conversazione
R: non ricordo. Non ricordo neanche il caso.
A: come si svolgeva la visita, dopo la perquisa e ispezione?
R: passava nudo sotto la nostra attenzione.
A. voi come eravate posizionati?
R: Mi pare che arrivasse unintestazione gia' compilata. La nostra posizione dipendeva dal paziente. Auscultavo, palpavo il costato
A. descriva tutte le operazioni, misurava la pressione?
R: generalmente no. Io non la misuravo.
A: disponeva che venisse misurata?
R: nei casi in cui lo ritenevo necessario. La pressione e' un valore significativo solo in alcuni casi. Conducevo un esame clinico sufficiente. [...]
La problematica principale che mi affliggeva era che non ci fossero pazienti con ferite interne non rilevabili ma che nelle ore successive...
A: i traumi chiusi?
R: si esatto.[...] La contusione cmq e' sempre visibile. Non e' visibile quello di interesse chirurgico. Io la palpazione all'addome l'ho fatta nella gran parte dei casi.
A: non in tutti i casi?
R. mi pare di averlo fatto sempre, puo' essere che in alcuni casi io non l'abbia fatto.
A: no lo chiedo perche' non se lo ricorda nessuno. C'era una coerenza tra lesioni e manganelli e armi della polizia che mi sembrava un ulteriore aggravio...
A. diede per scontato che fossero state lesioni dipendenti da scontri di piazza
R: ha poi fatto giudizi di compatibilita'...
R: le ho finito di dire che pazienti che avevano lesioni compatibili con scontri di piazza perche' la compatibilita' c'era.
A: ricorda la disposizione di Sabella?
R: si.
A. disp. Del 9 luglio 2001. C'e' una parte dedica alla visita di primo ingresso. Con verbalizzazione della causa delle lesioni, con giudizio di compatibilita'.
R: nessuno ci ha detto noi veniamo...
A: su nessun diario clinico risulta la verbalizzazione
R: non ricordo in alcun caso qualcuno che abbia detto sono stato ferito, cmq il motivo: c'e' una eccellente descrizione della lesioni.
A: c'e' anche una buona namnesi, manca totalmente la parte...
R: non e' compito di chi in quel momento sta facendo altro mestiere, ovvero valutare se questa gente era in condizione o meno di viaggiare.
A: si ma la visita medica deve essere fatta bene, non c'e' una visita di serie A e una di serie B.
R: se io ho posto minore attenzione alla compatibilita', talmente ovvia
A. per lei era ovvia?
R: si. Premeva di dare un giudizio sulla possibilita' di essere tradotto in carcere. L'emergenza medica era quella di fare arrivare vivi...
A: doveva essere una visita medica...
P: sara' oggetto di requisitoria
A: si ma le disposizione del Dott. Sabella erano diverse.
R: le ripeto, forse ho sbagliato, ma la priorita', l'assoluta priorita' era di valutare le persone in modo corretto, cosa possibile solo con una eccellente visita medica. Noi abbiamo dato per scontato la compatibilita'. Io sono onorato che nessuno dei ragazzi cui ho dato autorizzazione sia morto durante la traduzione...
A: meno male...sarebbero diverse le imputazioni per cui oggi lei e' qui. Ci mancherebbe altro.
P: andiamo avanti.
[parapiglia]
A: nei protocolli della medicina si distingue tra visite diverse, a seconda della finalita'?
R: nei protocolli di visita dei pazienti che hanno subito traumatismi in cui si sa che i pazienti non saranno ricoverati in ospedali, ma 3 o 4 o 5 ore di trasporto, la priorita' diventa quella di stabilire se sono in grado o meno di affrontare la traduzione. E' un giudizio prognostico estremamente piu' complesso.
A: quindi ci vorrebbero accertamenti ancora piu' accurati.
R: la visita medica era completa. [...]
A: come sanitario nel diario clinico ha dato atto della questione del gas urticante? Era arrestata, poiche' lei e' intervenuto...
R: in genere se io ho...noi avevamo in dotazione le cartelle cliniche di grazia e giustizia. Se la persona era fermata nella stesura del diario clinico ci sara' traccia o meno...
A: non c'e' traccia.
R: io la prima cosa che ho fatto mi sono recato dal sottoten. Dei cc e gli ho immediatamente riferito il fatto, c'e' stato tutto meno che un tentativo di insabbiamento.
A: all'interno dell'infermeria ha ripetuto quelle parole, tipo Abile e Arruolato?
R: no
A. a percosse?
R: no
A: ha mai visto schiaffi?
R: no
A. buffetti?
R: lo posso escludere con riferimento alla mia persona e anche a quella dei miei colleghi, eccellenti e e che si sono comportati in modo adeguato in una situazione poco semplice.
A: minacce?
R: no, solo minacce nei nostri confronti, nel senso di male parole. Sbirri, siete...ma neanche fatto caso.
A: ha sentito insulti della penitenziaria?
R: no
A. discussioni, espressioni di sfotto'?
R: no
A: Ci sono stati casi di resistenza?
R: no. Io non ho denunciato nulla ne' prima, ne' dopo. Nel caso della ragazza spruzzata di gas, nonostante io mi fossi prodigato, al posto di avere non dico una gratitudine, certamente il cortisone che le avevo proposto, perche' era stato usato il peperoncino, [...]. Io dopo averle dato ossigeno, le proposi il cortisone e lei lo rifiuto' in modo sgarbato.
A. cosa disse?
R. non ricordo con precisione.
A: poi?
R: niente, rifiutava di fare il farmaco, era in condizioni...e' stata riaccompagnata in cella.
A. lei gli disse "vai a morire in cella?"
R: no
A: ha mai usato l'espressione "benzinaio"?
R: si la usai nei confronti di un ragazzo accompagnato dalla polizia di stato, che gli dicevano "tu sei quello che buttavi le molotv, puzzi di benzina". Io anche per...calmare, lo spinsi dicendo "si vabbe' fara' il benzinaio".
A: e' dovuto intervenire in altri casi di gas?
R. mi pare con un ragazzo che aveva inalato gas in piazza. In genere, ci siamo documentati, si ha una situazione di questo genere talvolta quando dagli abiti o dai capelli, c'e' un impregnamento e muovendosi il gas viene liberato. Gli abbiamo fatto fare una doccia con scaglie di sapone di marsiglia e questo...
A: era lo stesso giorno della ragazza?
R: non ricordo.
A. dopo la doccia, al ragazzo furono dati indumenti puliti?
R: in prima istanza gli fu dato il camice verde monouso. I suoi abiti li abbiamo messi in un sacco perche' andavano lavati con opportune procedure. Mi sembrava straniero, il ragazzo.
A: ricorda altri casi o e' l'unico?
R: no. Avevamo abbondante...eravamo andati su internet e ci erano state fornite dal minsitero le schede relative ed eravamo abbastanza aggiornati su questo tipo di intossicazione.
A: ricorda i capelli di questa persona?
R: no.
[foto: non riconosce nessuno]
A: ha mai redatto referto inviato all'autorita' giudiziaria?
R: no
A. nel caso della ragazza, un reato, lei non ha fatto niente?
R: pensavo fosse sufficiente comunicarlo al cc.
A: si ma lei doveva fare un referto in senso tecnico, siamo di fronte a una lesione aggravata.
R: Mi pareva che rivolgermi a un resp. Fosse il modo migliore per fare partire il procedimento di ufficio.
A: lei ricorda se il Dott. Sabella vi aveva richiamato agli obblighi di legge? Lo ha ricordato qui.
R. non lo ricordo. Ricordo che venne posta l'attenzione su altre questioni.
A: ha avuto modo di estendere certificati per lesioni?
R: non avevo un formulario, blocco di referti ad hoc.
A: nessun certificato quindi.
R: no, direi di no.
[viene mostrato un certificato a firma Toccafondi, del 20 luglio 2001]
R: si lo riconosco, la firma e' mia. E' semplicemente due righe per...
A: quindi aveva il blocco?
R: no
A: aveva il timbro pero'...
R: si
A. aveva il suo timbro da porre su un foglio bianco...era stato chiesto dall'ispettore?
R: si, non essendo in sede e non avendo...
A: si si, ma dico, lei non aveva avuto modo di assistere alle circostanze di assistere al momento delle lesioni
R: si
A: le ha chiesto come se le era procurate?
R: si
A: in questo caso le ha riportate le dichiarazioni dell'ispettore.
R. si
A. per i pazienti non le ha mai riportate.
[Obiezione difesa]
A: Prendo atto che sono riportate le dichiarazioni dell'ispettore in un certificato medico. Li' sono state riportate, ne prendo atto. Per precisione, questo atto e' depositato da tempo. L'ispettore Giovannetti e' venuto in ifnermeria?
R: penso di si, probabilmente.
A: o lo ha visto da altre parti?
R: presumibilmente l'ho visto in caserma. Per quanto riguarda il discorso...e' quanto era anche contenuto nel contesto di una cosa rapida e informale.
A: nella foto c'e' la ragazza che l'ha riconosciuta perche' lei avrebbe fatto commenti sul suo vestiario.
R. non ho mai avuto queste abitudini. Non e' mia abitudine.
A: le capitava di fare domande sulla vita sessuale dei pazienti?
R: non mi pare ce ne fosse stato il caso.
A. quindi non le dice nulla la circostanza di una maglietta che aveva un segno particolare.
R: magliette ne abbiamo visto tantissime
A. una maglietta con una stella, la ragazza ricorda un suo commento sulle brigate rosse
R: non ricordo.
[altra foto, altro non ricordo]
A: questa persona l'ha riconosciuto come il medico che lo aveva definito abile e arruolato e che aveva sanguinamento al volto.
R: mi pare di avere gia' fatto cenno esaustivo circa il triage. Un sanguinamento al volto che viene percepito come un evento calamitoso, nell'ambito di un sistema che va a misurare se uno e' conscio, se cammina, e' del tutto secondario. Purtroppo nella medicina dei grandi numeri si dicono delle cose ovviamente impopolari. Chiaro che chi sanguina si percepisce come un ferito degno dell'importanza di tutto il mondo, in quel contesto la valutazione era diversa. Il sanguinamento di per se stesso non e' importante.
[altra foto, altro no]
A: la ragazza riferisce di essere stata trattata dal medico con la frase che cazzo sei venuta a fare a Genova?
R: assolutamente no. Fuori dal comportamento che io e altri colleghi abbiamo tenuto in infermeria. Assolutamente non e' avvenuto in infermeria nessun comportamento di questo tipo.
[altre foto e altri no, assolutamente no, tranne uno che gli accende, dice Toccafondi, mezzo neurone].

A: passo alle contestazioni dei capi specifici:partirei dal capo 85 dopo imputazione di carattere generale, imputazione relativa a L. K., omissione di referto, in cui lei ha gia' riferito di non dove fare referto con episodio del gas. Guardi la foto, la ricorda?
R: non molto ma...
A: si ricorda che lei ando' con la maschera...
R: mi dissero che era stato lanciato del gas, me lo disse un cc...
A: un cc semplice o un graduato?
R. semplice. Io ho pensato al candelotto, quindi ho indossato la maschera, ritirata nell'armeria. La indossai e la levai dopo. C'erano le finestre aperte e c'era solo una persona che si lamentava. Si stropicciava gli occhi e aveva un po' di tosse.
A: c'era del vomito?
R: che abbia avuto modo di vedere no
A. c'erano altre persone che pur non stando cosi' male erano state interessate dal fatto
R. no, non ricordo, mi pare fosse solo lei, il gas da' uno spruzzo di gas urticante di circa 75 cm quindi...
A. c'erano odori?
R: no anche perche' credo siano particelle di peperoncino veicolati da aria compressa, non di gas.
A: aveva visto anche cc con le maschere?
R: no. Anche perche' lo spruzzo era arrivato dall'esterno, dalla finestra, come se si fosse avvicinata all'inferriata e un carabiniere l'avesse spruzzata.
D. carabiniere, diciamo forze dell'ordine non identificata
R. scusate mi sono immedesimato...
[...]
A. capo 87 (accusato di avere riso di fronte alla sua richiesta)
R: non ricordo di averlo fatto. Il fatto di commentare sessualmente e in base ad altri criteri e' totalmente estraneo alla mia cultura.
A: e' capitato di aver visto persone girare piu' di 3 volte?
R: no. I ragazzi che svolgevano lavoro di perquisizione con le ragazze in questo caso non mi sembravano interessati a questo tipo di atteggiamento.
A. capo 88 imputazione, lei avrebbe stretto violentemente la mano alla persona.
R. non mi ricordo, ma se lui mi ha detto che gli faceva male la mano io gliel'ho controllata, evidentemente stringendolo. E' un atto medico.
A: capo 89, mostro la foto. Aver costretto questa persona ad urlare viva il duce. Lei ricorda?
R:la parola Duce non l'ho mai sentita pronunciare, ne' dalla mia famiglia, poiche' mio padfre fu prigioniero dei tedeschi e scappo' per entrare in una formazione partigiana del monferrata, non e' che nella mia famiglia si sia cresciuti con una cultura del duce particolare. Neanche faccetta nera. Niente saluti romani, assolutamente. Ripeto: nei tempi in cui sono stato...d'altra parte io non credo che la gente facesse le cose strane e poi aspettasse che uno non ci fosse per farle. Il Dott. Sabella era preesente ogni cinque minuti, di frequente, non e' che fosse sulla Luna. Lo ricordo piuttosto presente, si divideva tra San Giuliano e Bolzaneto. Arrivava e come lui arrivavano gli ufficiali della catena di comando e non credo che qualcuno commettesse degli atti che avrebbero cmq devastato la proprio carriera giocando sul dire "forse adesso non arriva nessuno". Nego anche questa imputazione.
A: la dottoressa Sciandra parlava bene tedesco?
R: si
A: e quando lei non c'era?
R: molti parlavano inglese abbastanza fluentemente...
A: c'erano anche le persone svedesi, con loro come avete fatto?
R. abbiamo parlato inglese?
A: questa ragazza la ricorda? E' un'arrestata della scuola Diaz. Non parlava inglese, se la ricorda.
Lei si ricorda l'espressione "alla Diaz dovevano fucilarvi tutti"?
R: no.
A: copia di un articolo della stampa (Repubblica) con riferimento alla B. che aveva riconosciuto il dottore e che avrebbe citato esattamente questa frase del dottore. [...] Capo 91 e 92 che riguardano la stessa parte offesa, la persona cui e' stato urlato "stai zitto senno' te ne diamo delle altre".
R: ricordo che non fu convalidato l'arresto. Della sutura se ne occupo' il collega Menta, io mi pare fossi un po' piu' lontano e per quanto riguarda la ferita suturata senza anestesia...allora recentissimamente mi sono fatto levare [...] dopo la terza anestesia ho chiesto di non usarla piu'. Per ferite modeste si usa comunemente intervenire senza anestesia.
A. si ricorda la ferita?
R. Una ferita di un paio di cm con due o tre punti di sutura. Mi sembrava un po' confuso il signore, forse non ricordava bene, non saprei dire, non ne ha parlato, ne' noi abbiamo fatto...
A: proveniva da un ospedale?
R: no.
A. veniva dal San Martino?
R: al San Martino suppongo che lo avrebbero suturato.
A. eh. Siccome veniva da un ospedale...
R. non lo sapevo che arrivava dal San Martino. Ora che me lo dice, come mai non lo hanno saturato al San Martino?
A: lei ha omissione di referto...
R: io refertavo gli arrestati, lui non fu arrestato, quindi niente referto. Non abbiamo fatto referto perche', mi pare fosse il primo che abbiamo visto e cmq non eravamo un pronto soccorso, con il blocco ecc.
A: l'ha sentito lamentarsi?
R: si una lamentela modesta.
A. la frase incriminata?
R: mai sentita.
A. la dottoressa Sciandra c'era?
R: non ricordo
A: infermieri?
R: bisognerebbe vedere nelle turnazioni chi era presente e chi no. Non ho il ricordo fisico.
A: capo 93.
R: la ragazza la ricordo molto bene, perche' aveva una frattura mandibolare molto importante, gia' trattata dal Galliera, con un dolore importante, tanto che gli abbiamo dato degli antidolorifici e idratarla. Le abbiamo somministrata dell'acqua tagliando la flebo e facendole succhiare l'acqua da una bottiglietta, in modo che potesse sciacquare il cavo orale. Una frattura piuttosto importante. Personalmente in un reparto pronto soccorso diretto da me, non l'avrei dimessa.
A: avrebbe avuto bisogno di assistenza ospedaliera.
R. si, era anche molto giovane. La dottoressa Sciandra l'aveva rassicurata
A: perche' non ha disposto di rimandarla in ospedale?
R: perche' non c'erano caratteristiche tali come sanguinamento, di respirazione, perche' respirava. Io ho espresso una opinione personale, non l'avrei dimessa. Avevo remore a farla evacuare, perche' nelle disposizioni di Sabella si specificava che nel trasferimento in altre carceri in caso di criticita' sarebbero stati messi in altri ospedali.
A: ha chiesto come si era procurata queste lesioni?
R: puo' essere ma erano arrivati un...
A. lei ha detto che erano lesioni importanti...
R. si ma ne veniva da un ospedale in cui era stata refertata.
A: lei avrebbe pronunciato la frase..."manganello, manganello".
R: non le ho prospettato il manganello neanche come compatibilita' delle ferite, figurarsi come ritornello. Mio figlio lo avrei curato con meno dedizione, mi creda.
A: capo 94. ricevuto domande sulla sua vita sessuale, sentimentale, ecc.
R: no.
A: capo 95. ingiuria con percosse e contestazione di danneggiamento a un capo di abbigliamento. La parte offesa sostiene di aver subito strappo della camicia, nonche' l'espressione: "non posso occuparmi di te, perche' devo andare a mangiare".
R. non e' stato cosi'. Nessuno ha percosso nessuno e quando c'era da curare qualcuno abbiamo fatto notte, assolutamente no, al max si faceva una turnazione alla mensa della polizia.
A: capo 96. piu' volte girata su se stessa mentre era nuda in infermeria.
R: il fatto di essere fatti girare su stessi puo' essere ricondotto all'infelice luogo di perqusizione dei pazienti, perche' laddove venivano perquisiti e poi visitati, per alcune volte, sia per esigenze di spogliarsi, ecc. puo' darsi abbiano fatto qualche giro. Doglianze di questo tipo possono essere state intese come violenza, e lo capisco ma evidentemente da parte della donna e' concepita come una maggiore cosa e puo' essere vissuto come un momento...nessuno ha inteso, per lo meno, ne' Sabella, ne' io ne' nessuno dei miei collaboratori, ha inteso questi giri per divertimento.
A. due imputazioni per la stessa persona offesa, capo 97 e 98. 97 contestazione per omissione per mancato ricovero e mancato referto.
R: e' stata l'unica persona che ha avuto bisogno di altre cure, una volta giunta in carcere. Fratture che da me, senza radiologia, avevo annotato come contusione scoriata, quindi rilevata. La frattura non era evidente e...
A: e' stato un errore di diagnosi?
R: assolutamente no. Non avevamo la possibilita' di fare radiografie. Ma mandarla a fare radiografia contrastava con le disposizioni.
A: non bisogna ingessare subito?
R: assolutamente no. Una frattura di braccio completa, viene messa prima in trazione e poi o ridotta con i fili di Kirschner, oppure...quando invece si tratta di un solo osso, come in questo caso, e' una frattura trattabile in un secondo tempo.
A. quanto tempo puo' passare?
R: puo' intercorrere anche un 5 o 6 giorni.
A: le dico che la ragazza, sentita in dibattimento, ha parlato di 2 passaggi in infermeria e di aver detto frattura. Ricorda?
R: assolutamente no, primo perche' la diagnosi la faccio io, in secondo luogo non e' vero perche' i passaggi in infermeria avvenivano in modo concordato come detto prima. Lei avra' avuto un dolore notevole, nn lo metto in dubbio, ma non cerano i criteri di evacuazione d'urgenza in un ospedale genovese.
A: c'e' anche un problema di raucedine...di cui non si sarebbe reso conto, mentre a Voghera si e' dato di questo poblema.
R. Le avro' auscultato il torace, ma anche la raucedine non...tosse, catarro insomma...discutere fare della teoria...
A: la ragazza
R: avra' detto, mi brucia la gola
A. ha detto di aver preso una manganellata sulla gola
R. non mi risulta
A: lei ha detto di non aver mai fatto domande...
R: l'ho visitata [...]
A: le persone venivano misurate in altezza?
R: no, le prendevamo dalle dichiarazioni dagli stessi
A: davanti a voi o alla matricola?
R: in genere noi
A: non misuravate la pressione e misuravate l'altezza?
R: non era una cosa di cui mi occupavo. Non mi ricordo se arrivava gia' compilato...
A. sul capo 99 le lesioni sono inferiori ai 20 gg, sul 103 la parte offesa dice di aver subito l'espressione, "dove vai, fai schifo", le risulta?
R: no
A: infine, questa ragazza. Visitata dopo la diaz, la ragazza lamenta di aver subito ingiuria espressione "bastardi". Ricorda?
R: assolutamente no.

Udienza interrotta.
Lunedi' tocca alle parti civile e le difese.