TRASCRIZIONE SOMMARIA – UDIENZA CXLIII PROCESSO BOLZANETO
[ P=Tribunale, A=Accusa, D=Difesa, C=Parti Civili, R=Teste ]
P: [procede all'appello]
[ entra Antonio Biagio Gugliotta ]
P: [procede agli avvisi di rito]
R: intendo rispondere
R: [generalita']
D: che attivita' svolge?
R: sono ispettore di polizia penitenziaria presso la casa circondariale di taranto.
D: nel 2001 che attivita' svolgeva?
R: ero comandante del reparto di polizia penitenziaria della casa circondariale di taranto gia'.
D: nel 2001 lei ha prestato servizio a bolzaneto
R: si
D: puo' raccontare al tribunale come nasce questo incarico?
R: io ho avuto modo di conoscere il dr. sabella non ricordo quando di preciso. venne giu' a taranto per fare un'ispezione di routine che viene effettuata in tutti gli istituti. rimase due o tre giorni a taranto, e al termine del terzo giorno chiese al direttore dell'istituto se poteva portarmi per un mese a genova. poi il 5 o il 6 di luglio arrivo' un fonogramma a taranto in cui mi comunicavano di trovarmi a genova verso il 15-16 luglio
Io presi l'aereo e arrivai a genova il 15-16 di luglio.
D: una volta arrivato a genova?
R: una volta arrivato a genova, incontro il dottor sabella e altro personale all'istituto di ponte x
D: quanti uomini in quell'occasione, le hanno assegnato degli uomini?
R: in quell'occasione non mi fu assegnata nessuna unita'. c'erano gia' i gruppi organizzati, il gom, l'ufficio matricola, l'ufficio traduzioni...
D: ha questo primo incontro di molte persone... c'erano diversi gruppi.
R: si [...]
D: il suo compito in quella fase che cos'era?
R: niente. ancora non mi viene detto niente, io non sapevo dove dovevo collocarmi in questa operazione del g8. poi nel lunedi' o nel martedi', io e sabella abbiamo fatto visita a bolzaneto e forte san giuliano, insieme all'isp. colazzo. al termine della giornata sabella mi disse che colazzo sarebbe rimasto a forte san giuliano, mentre io sarei andato a bolzaneto. a quel punto chiesi del personale, perche' avevo capito che dovevo coordinare delle operazioni di perquisizione e cosi' via. tanto che il giorno dopo arrivo' un reparto di nucleo operativo che era di pronto intervento, forse arrivavano dalla toscana, mi furono assegnati due ragazzi incoronato e murazzi, che rimanevano con me in qualita' di autisti. e mi furono assegnate due autovetture protette.
D: e non le furono assegnati altri uomini?
R: no. altri uomini no.
D: lei ha parlato della qualifica di coordinatore...
R: si
D: che cosa si intendeva?
R: nel corso delle giornate successive capi' piu' o meno come dovevano essere svolte le operazioni dal dr. sabella. la polizia doveva arrestare le persone e portarle in un sito che mi avevano fatto vedere a bolzaneto, e noi come penitenziaria dovevamo creare un sito che doveva sostituire l'istituto penitenziario. ci voleva un biglietto di presa in consegna degli arrestati e noi dovevamo tenerli...
D: voi se ho ben compreso eravate una sorta di carcere interno alla struttura di bolzaneto..
R: si
D: guardando la piantina, la sua attivita' e la sua competenza a che cosa e a quali...
R: la mia competenza e la mia attivita' era limitata all'ufficio matricola, l'infermeria di fronte e la cella numero uno...
D: quindi ufficio polizia penitenziaria....
R: no quello era stato assegnato al nucleo traduzioni e a un altro gruppo.
D: personale alle sue dipendenze...
R: i due autisti
D: e nell'ufficio matricola?
R: c'erano 11-12 agenti, alle direttive dell'ispettore... siciliano... poi c'erano fornasieri e un altro...
D: solo per capire... abbiamo sentito di soggetti che venivano arrestati, portati a bolzaneto, dalle celle presi, e uscendo da questo palazzo venivano portati in un altro posto dove venivano fotografati immatricolati.. era di sua competenza...
R: no.
D: in questo ufficio matricola vostro diciamo passavano tutti o solo quelli che diventavano detenuti?
R: solo quelli per cui era stato disposto l'arresto.
D: tra i suoi compiti vi era anche l'accompagnamento delle persone fermate, detenute, in altri luoghi del sito?
R: no. anche se c'era qualcuno in attesa nella cella numero uno che avevano bisogno di andare in bagno?
D: per capirci...
R: erano sui mezzi... dai poliziotti venivano portati enlle celle due-nove... e rimanevano a disposizione di ps e cc... qualsiasi altro tipo di movimento... perche' poi loro li lasciavano li', poi consegnavano i verbali negli uffici della digos, e poi uno alla volta prelevavano i ragazzi che erano stati sistemati in quella stanza... li dividevano secondo vari criteri... prelevavano questi ragazzi e li portavano nell'ufficio digos o c'era un altro padiglione per il fotosegnalamento che io non ho mai visto. dopo questo riscontro la polizia riportava i soggetti nelle stesse celle...
D: quindi.... anzi. lei e' mai andato lungo questo corridoio dove c'erano le altre celle?
R: solo il lunedi' o il martedi'.
D: invece a g8 operativo?
R: non ho mai attraversato la linea immaginaria dle nostro ufficio... la sera di giuliani per esempio mi ricordo che fu messo una linea di cc che ci impediva fisicamente di andare li'...
D: la sua attivita' si e' svolta in sostanza in queste quattro stanze... e in quella porzione di corridoio...
R: si...
D: allora. la persona è qualificata detenuto, cosa succede? questo rientra nella sua competenza?
R: dal momento in cui viene consegnato il bigliettino del detenuto. il soggetto poteva rimanere diverse ore e quando veniva completata tutta la procedura di arresto veniva dato il biglietto di consegna a noi, lasciato in matricola agli ispettori che firmavano per ricevuta. comprendevano un paio di soggetti per volta... mentre per la diaz fu fatto un foglio unico per tutti i nominativi...
D: come avevate organizzato ...
R: per il tempo in cui io ero coordinatore, avevamo solo una cella... l'intenzione mia era quella di fare una stanza riservata alle perquisizioni e una all'attesa... solo che poi nell'immediatezza mi fu segnalata la necessita' che la polizia doveva riprendersi anche la cella due, e rimanemmo solo con una stanza... da qui poi la necessita', suggerimento mio, di creare nell'ambito della stessa infermeria un luogo dove perquisire i ragazzi.
D: vi era distinzione tra perquisizione tra uomini e donne?
R: si si... io ebbi difficolta'... perche' non avevo uomini per la perquisizione... in un primo tempo i due ragazzi funzionavano da autisti... poi quando non c'ero io, chi mi sostituiva disponeva l'impiego di altro personale poteva essere prelevato dal gom o dal nucleo traduzioni... per le donne ho avuto difficolta', perche' non avevo donne... e chiedevo persone, tipo dal gom o dal nucleo...
D: di tanto in tanto casuale?
R: a seconda di quando c'era bisogno.
D: ogni volta che c'era una persona di sesso femminile...
R: si io chiedevo ad altri... o meglio sabella poi decideva chi veniva a fare la perquisizione.
D: un altro inciso... lei come era vestito?
R: io ho alternato. di giorno avevo il pantalone blu con la camicia celeste... e di tanto in tanto indossavo la tuta quando prevedevo di rimanere la sera tardi o la notte...
D: aveva fazzoletti?
R: no. ne' giubbotti multitasche, ne' manette, ne' manganelli... la mia figura era solo di stare li' e di coordinare le operazioni... mi davano il pezzo di carta e io mettevo una x di fianco alla perquisizione, una x di fianco alla visita medica e avvisavo che bisognava tradurre le persone...
D: che turni ha fatto?
R: ho effettuato delle turnazioni, penso che siano visibili agli atti... posso consultare degli appunti signor presidente... non ricordo bene gli orari...
[...]
R: il primo giorno quando c'e' stato il primo movimento sono entrato alle 8 e sono arrivato fino alle 24...
D: continuativamente?
R: no.. per dire sono andato a mangiare venerdi', quindi sono uscito alle 12.30-13.00.... il venerdi' noi pensavamo di poter lavorare subito... intorno alle 17.30-18.00 abbiamo visto molti soggetti portati dalla polizia... a noi furono consegnati dopo la mezzanotte, alle due o alle tre... e quando capimmo che non dovevamo fare nulla allora siamo andati fuori a mangiare, perche' sapevamo di dover lavorare la notte...
D: sabato?
R: rimasi fino alla mattina alle 8, andai a riposare e tornai alle 12, con l'intenzione di fare il 12-24... ma alle 21 lasciai bolzaneto perche' ricevetti una telefonata da sabella che dovevo andare a ponte x dove avrei incontrato colazzo e dove saremmo dovuti andare a marassi, perche' si attendeva l'arrivo del ministro... alle 21 lasciai bolzaneto... andai a ponte x, indossai una divisa, incontrai colazzo e verso mezzanotte andai a marassi.
D: poi torno' a bolzaneto quando?
R: la notte verso le due o le tre. gli orari sono approssimativi... arrivai insieme al ministro... io stando a marassi c'era una carovana di macchine...
D. quindi rientra a bolzaneto?
R: insieme al ministro intorno alle tre... credo che il ministro si sia intrattenuto una mezzoretta... allora chiesi informazioni alla matricola e mi dissero che o erano gia' arrivati o erano in procinto di arrivare un gruppo nutrito di ragazzi... e non sapendo quanto sarebbe durata domenica, andai a riposare...
D: e quindi?
R: la domenica non ho lavorato, perche' alla fine per tutta la domenica non sbloccarono nessuno. ebbi la telefonata che alle 21.30 gli avrebbero consegnato un po' di gente... io porto da mezzanotte alle due di pomeriggio... credo di essere arrivato pero' alle 22.30 di domenica...
D: lei all'interno del sito e' sempre stazionato li'...
R: si
D: e' mai entrato in infermeria?
R: si
D: all'interno dell'infermeria o dell'ufficio matricola lei ha compilato schede o moduli?
R: no. credo proprio di no. all'altezza della matricola avevo messo un tavolino e dove passavano le persone io segnavo su un foglio...
D: gia' che ha la piantina, di tutte le celle, quelle qualificate numero due chi stabiliva chi andava dove?
R: non lo so. io vedevo i ps che avevano effettuato l'arresto che dovevano transitare davanti alla mia postazione... capi' dopo che venivano portati in ufficio o nel padiglione esterno...
D. per quanto riguarda dove venivano messi e la posizione in cui venivano messi..
R: no no... se entravano nella cella uno erano detenuti...
D: e chi decideva li' come sistemarli...
R: se era un soggetto solo poteva stare come voleva... se c'erano soggetti in piu' noi davamo direttive precise
D: quali?
R: siccome nella cella uno, la porta di ingresso e' sul lato destro... praticamente stando vicino alla matricola o qualcuno del personale del nucleo... quando il soggetto gia' arrestato entrava nella stanza numero uno, poteva essere trasferito nell'istituto in qualsiasi momento... io avvisavo i due maggiori che potevano fare la traduzione... loro si prendevano i fogli e davano le disposizioni per le traduzioni... se c'erano uomini e donne tenevamo le donne sedute a terra, anche perche' non c'erano sgabelli ne' altro... e sul lato sx non si vedeva nulla... [...] e li tenevamo quindi fermi da un lato...
D: in che posizione?
R: libera, se c'erano uomini e donne, le donne per terra e gli uomini in piedi...
D: la permanenza media di queste persone quale e' stata, nella cella numero uno?
R: noi fate conto che riuscivamo a immatricolare un arrestato in venti minuti magari un po' di piu' se era straniero... mentre che diciamo che il nucleo traduzioni aveva bisogno di 4-5-6 soggetti prima di mettere su strada il mezzo. Secondo me noi tenevamo i soggetti da un minimo di venti minuti o un'oretta a un massimo di quattro ore... La prima sera quella del venerdi', a noi furono consegnati dopo sei sette ore dalla polizia... ce li consegnarono alle tre e la traduzione parti' verso le sei o le sette... li trattenemmo quindi per tre o quattro ore... poi ci fu un problema di mezzi... che erano bloccati a san giuliano. allora c'erano i mezzi da 16 o 20 posti, e quindi quelli successivi rimasero sette-otto o nove ore... io ricordo che le ore nostre erano da un minimo di tre ore fino a un massimo di dieci ore... ma non so quanto fossero tradotti prima...
D: quindi una permanenza anche lunga...
R: si...
D: durante questo momento di permanenza, se avessero avuto esigenze fisiologiche chi li accompagnava?
R: personale del nucleo traduzione o altro personale, non i miei due autisti.
D: se avessero avuto sete o fame...
R: io ... ho segnalato... perche' praticamente per i soggetti di venerdi' io non sapevo se la ps aveva provveduto a qualche genere di conforto... a noi venivano dati alle tre di notte, quindi era impossibile provvedere in alcun modo... [...]
[...]
R: per esempio domenica e sabato notte non eravamo piu' in emergenza, non si prevedevano altri arrivi, e quindi abbiamo potuto usare piu' celle... tanto che la ps ci consegnarono a 20 o 30 i ragazzi della diaz e quindi noi non li spostavamo, ma li lasciavamo nella stanza dove li mettevano... e li' io mi rendo conto di una cosa... [...] Io calcolai che i ragazzi avevano fatto 24 ore a bolzaneto, e si prevedeva che stessero li' di piu'... allora iniziai a muovermi per fare qualcosa per mangaire... ovviamente io lo facevo tramite il mio superiore sabella... mi ricordo che fui io personalmente che andai dietro informazioni della polizia, a un magazzino a prendere delle coperte... infatti questi furono trattati meglio non lo dico, ma un filo piu' cortesemente... perche' poi l'organizzazione ... io non facevo parte dell'organizzazione perche' sono stato preso e portato li'... l'organizzazione era un po' cosi'... c'erano i finestroni ma senza vetri e quindi io mi sono preoccupato di prendere le coperte ...
D: dico per mangiare e bere...
R: bere e mangiare non c'era niente... la sera riuscimmo a reperire solo qualche pezzo di focaccia da un bar, l'acqua non ce n'era e presi io stesso delle provviste dall'infermeria che era acqua per il personale di polizia... poi pero' il gestore stesso del bar o della mensa, una persona molto alta, si impegno' affinche' alla mattina provvedesse per una colazione al sacco...
D: nel momento in cui si e' liberato il sito lei si e' preoccupato di...
R: si perche' da quel momento in poi il posto lo gestivo io... e poi mandammo delle persone a ponte x per reperire degli assorbenti...
D: le perquisizioni e la visita medica, si e' parlato molto delle flessioni e di altre cose... c'era qualcosa di diverso rispetto a quello che avviene normalmente nel carcere?
R: assolutamente no...
A: domande vagamente suggestivo....
D: cmq non e' un teste ma un imputato... e siccome rientra tra i suoi capi di imputazione, chiedo se ha ordinato di tenere un comportamento vessatorio nei confronti delle persone detenute...
R: no. perquisizione e basta... il detenuto che viene arrestato a taranto e portato nella casa circondariale, viene denudato, spogliato e se caso gli vengono fatte fare delle flessioni...
D: vi e' diversita' con quello che avviene altrove?
R: no
D: e' anomalo far fare delle flessioni?
R: se ci sono dei sospetti che possa avere nascosto qualcosa si...
D: e' inutile che ci nascondiamo dietro un dito. sicuramente in bolzaneto qualcosa e' accaduto... innanzitutto quando avete fatto degli incontri iniziali di programmazione qualche giorno prima vi era la previsione di questo grosso afflusso di persone al carcere di bolzaneto?
R: no. noi avevamo avuto indicazioni solo che ci potevano essere arresti e che li avrebbero portati li', che entravano nel sito penitenziario, andavano immatricolati visitati e portati via dal nucleo traduzioni... io avevo in mente di una permanenza di un'ora o un'ora e mezza.
D: che clima c'era a bolzaneto?
R. molta confusione... c'era un passaggio continuo di poliziotti che portavano soggetti avanti e indietro. non era un clima sereno. c'era molta gente che entrava in borghese o in divisa e transitavano davanti alla mia postazione con soggetti, i mezzi, scendevano nuovi soggetti e cosi' via.... per diversi periodi. poi c'erano periodi di tranquillita in cui non c'era nessuno.
D: nel corso delle sue deposizioni lei ha parlato di misure rigide da lei adottate... in cosa consistevano?
R: consistevano nel fatto che dopo aver avuto una sola cella dovemmo imporre la posizione delle femmine e dei maschi. e poi era quando prendevamo dei soggetti arrestati e li tenevamo vicino alle porte dell'infermerai o della matricola... ritornando al discorso di cui sopra e al via vai, noi ci posizionavamo di fronte al soggetto per evitare che incontrassero altri soggetti...
D. per quale motivo?
R: perche' di tanto in tanto c'era il televisore acceso sui rai tre che mandava in diretta gli scontri, e io ascoltai anche che c'erano gruppi rivali ed ero preoccupato che potesse succedere qualcosa...
D: lei ha notato atteggiamenti particolarmente violenti da parte dei suoi subalterni o di altri?
R: no. se non una situazione che io ho anche segnalato in occasione dell'audizione che ho fatto. non ricordo quale giorno e quale ora, avevo un soggetto pronto per essere immatricolato, posizionato di fronte alla matricola. c'erano parecchi poliziotti che transitavano. avevo posizionato questo posizionato con la faccia al muro, io ero di spalle al muro e parlavo con un altro collega, alle mie spalle ho sentito un rumore e un lamento. non l'ho visto ma ho dedotto che uno dei due poliziotti che sono passati deve aver tirato una gomitata o un calcio al soggetto. a quel punto ho gridaot nei confronti di questi due. l'agente ha continuato a camminare, mentre l'ispettore e' tornato indietro, e mi ha detto “non ti preoccupare collega ci penso io che quello e' un po' cosi'”.
D: il comportamento dei soggetti arrestati o fermati nei confronti vostri, della struttura....
R: dice degli arrestati?
D: che atteggiamento era?
R: molti opponevano resistenza... anche soggetti che abbiamo avuto noi... qualcuno non voleva essere perquisito o non voleva spostarsi, qualcuno che lamentava trattamenti... tipo “sono gia' stato perquisito”... perche' forse loro erano gia' perquisiti dalle ffoo...
D: invece soggetti che transitando davanti...
R: qualcuno gridava, si lamentavano... cose cosi'...
D: comportamenti aggressivi o reattivi?
R: reattivi si... quando lo si chiamava allora uno resisteva e doveva trainarlo un po'...
D: rapporti gerarchici tra gom e nucleo traduzioni.
R: c'era un generale responsabile delle traduzioni, Ricci, e poi c'erano due maggiori, cimino e bellicci, che avevano forse un'altra decina o non mi ricordo di squadre con altri ispettori che coordinavano degli uomini per le traduzioni. per il gom c'era un generale e ispettori responsabile di squadra.
D: quindi lei aveva solo quelle due persone e non aveva possibilita' di ingerenza nei confronti dei gom...
R: no no... io ero alla prima uscita dal circondariale di taranto...
D: lei conosceva qualcuno?
R: avevo visto il dr. sabella un mese prima e conoscevo l'ispettore fornasieri per una ispezione di quattro o cinque anni prima.
D: sabella a bolzaneto e' venuto?
R: sempre presente h24 no... ma e' venuto diverse volte e si e' trattenuto con noi diverse volte... alle volte ha usufruito della mensa della polizia... non so se tutti i giorni ma diverse volte... io comunque riferivo a lui...
D: entrava anche nella struttura?
R: si si... entrava nella struttura...
D: ma anche nelle celle?
R: di pertinenza nostra si...
D: oltre?
R: non credo sia andato, c'erano i cc e non facevano passare nessuno...
D: ma non pesno che i cc impedissero a sabella di andare...
R: ma eravamo noi stessi che non ci ponevamo il problema di andare...
A: (altro) lei ha detto che la domenica e' rinentrato verso le 23?
R: si
A: quando sono arrivati...
R: no quando erano in procinto di essere passati a noi....
A: certo...
R: tanto e' vero che domenica furono diversi gli agenti che sono andati a riposare.
A: quindi verso le 23 di domenica sera e si e' trattenuto fino a quando?
R: fino alle due della mattina del lunedi'....
A: lei e' andato via quando gli ultimi arrestati della diaz sono stati tradotti?
R: si.
A: vorrei mostrare il documento.... un attimo ... quello che riguarda la sua nomina... 4.40...
R: penso sia questo.
A: il provvedimento di nomina che incarico le conferiva?
R: praticamente mi mostro' l'ambito operativo nostro.... e mi disse che dovevo coordinare quelle operazioni nell'ambito di quell'ambito li'...
A: quindi il responsabile della sicurezza di questo sito era lei?
R: dipende cosa si intende per sicurezza.... io avevo un pezzo di carta...
A: perche' il dr. sabella ha detto che lei era il responsabile di sicurezza per l'area della penitenziaria...
R: si allora si.
A: era un incarico analogo a quella del comandante di reparto in un circondariale?
R: non lo so. nel caso mancava la figura del direttore... che nel caso era il dr. sabella, che era l'unico con cui interloquivo...
A: prendiamo un attimo la piantina. ecco lei ha fatto riferimento come a locali in uso all'amministrazione ....
R: quello con scritto matricola, infermeria, e cella numero uno. le altre due non so.... erano ufficio del nucleo traduzione e dove c'erano delle brande perche' a turnazione dormivano...
A: c'era una televisione?
R: si. mi pare di si.
A: e chi ci stava?
R: servizio centrale traduzioni
A: da chi dipendevano?
R: dal gen. ricci che non era sempre presente, e poi dai due maggiori cimino e pellicci...
A: erano presenti i maggiori?
R: uno dei due era sempre presente... durante la giornata anche entrambi... la sera si davano dei turni...
A: e questi due maggiori dove stavano?
R: fuori vicino ai mezzi... in queste due stanze, dove c'era il corridoio, io ho avuto modo di chiacchierare con loro parecchie volte...
A: erano in divisa?
R: si
A: che divisa? la mimetica?
R: si se non erro si...
A: magari per completezza mostriamo l'album delle divise... originariamente aveva due celle?
R: si. la uno e la due. ma la sera stessa di venerdi' venti quando arrivarono i primi arrestati ed evidentemente superavano il numero previsto, ripresero la cella numero due...
A: e la cella due qual e'?
[...]
A: che però in realtà non l'avete mai avuta...
R: no
R: posso?
A: prego
R: che però dopo che era terminato tutto, ci fu detto a voce che potevamo prendere la cella numero due ma non ci fu data la chiave...
A: poco fa ha detto che nell'ambito della sua permanenza lei nel corridoio non si è mai spinto oltre la cella ...
R: numero uno
A: non è mai andato su?
R: non ne avevo motivo... molti soggetti non erano di nostra competenza, anzi molti venivano rilasciati... da cinquanta ce ne consegnavano un paio....
A: dipendevate dai tempi per la polizia?
R: si... al di la' della questione delle traduzioni che avevano problemi sui mezzi... noi ritardi nella traduzione non ce ne sono stati... [...]
A: non e' mai capitato di passare questo confine?
R: no. mai.
A: durante il suo stazionamento nella palazzina, lei dove stava?
R: o in matricola o al bar
A: e quando lavorava?
R: stavo tra matricola e infermeria per vedere le operazioni. poi non avevo personale mio, percui magari mi trattenevo io ...
A: una domanda, durante la sua permanenza in questo edificio ha visto l'allora col doria?
R: si, qualche volta.
A: l'ha conosciuto in quella circostanza?
R: si
A: veniva spesso?
R: veniva con una certa frequenza come faceva il dr. sabella, il gen ricci e il gen mattiello
A: il comandante dei gom?
R: responsabile, comandante, si si... ma non si fermavano molto
A: il col doria cosa faceva quando veniva?
R: veniva, si informava, chiacchierava, poi entrava in matricola vedeva chi c'era, aveva contatti con tribunali e ospedali
A: qual era il suo compito?
R: non lo so.
A: quanto all'infermeria, lei ha gia' detto che l'assenza di stanze la obbligo' a...
R: era per due motivi. per assenza di stanze, ma anche per evitare che un arrestato venisse spogliato due volte...
A: quindi cosa succedeva? quando veniva messo a vostra disposizione il detenuto passava prima in matricola e poi in infermeria?
R: non c'era una regola. noi per accelerare i tempi noi facevamo uscire due soggetti, li tenevamo nel corridoio, uno entrava in infermeria e uno in matricola...
A: quindi in infermeria a fare le perquisizioni c'erano i due ragazzi?
R: uno o due a seconda
A: incoronato e moraschi.... che erano toscani?
R: ...
A: cioe' che venivano dalla toscana?
R: che io sapessi si... infatti se ha a disposizione l'orario ho notato che lunedi' non c'era nessuno dei due e io lamentai la cosa al dr. sabella. mi avete dato due automezzi blindati ma non ho nessun autista... dissi... e lui mi disse che sarebbero venuti subito dalla toscana... [...]
A: quindi lei si e' assentato molto poco...
R: molto poco... rispetto ad altri mi sono assentato molto di piu'...
A: e quando si assentava chi la sostituiva?
R: io mi rivolgevo all'ispettore fornasieri che stavo andando via... e lui o subentrava o dava un incarico a un altro ispettore... ora ho letto tolomeo che non lo ricordavo, ma vidi che il lavoro che dovevo fare io lo fece l'ispettore Spila...
A: uno della matricola?
R: si... ma non so di preciso... io andavo via quando non c'era molto da fare...
A: quindi in matricola c'erano Fornasieri e Tolomeo...
R: si
A: ma il responsabile chi era?
R: e' un discorso un po' a parte. se viene considerato isp. gugliotta comandante del penitenziario, allora il comandante e' responsabile della matricola, anche se c'era un isp. capo tolomeo che e' piu' alto in grado. ma io non so la figura dell'ispettore fornasieri che compiti aveva ma che era il referente numero uno del dr. sabella.
A: tutto il lavoro di presa in consegna e primo incarico, chi lo faceva?
R: la matricola
A: e chi dava ordini?
R: l'isp. capo... tolomeo... poi a fine giornata c'era il visto del dr. sabella.
A: lei ha fatto immatricolazioni?
R: no
A: ha mai assistito?
R: se mi trovavo a passare di li' si...
A: ci sono stati problemi di traduzione?
R: no... c'era un agente che parlava l'inglese non so chi...
A: ecco senta, ha presente le dichiarazioni di primo ingresso, no?
R: si
A: ha mai assistito alla redazione di queste dichiarazioni?
R: no no. io credo di non aver mai firmato nulla della matricola...
A: passiamo alle perquisizioni. era stato adibito un lato dell'infermeria?
R: si
A: quando venivano perseguiti si redigeva un foglio degli averi?
R: c'era un foglio in triplice copia, una rimaneva agli atti, una veniva data al personale per le traduzioni, perche' i loro oggetti venivano spillati con un foglietto in una busta...
A: quindi l'infermeria faceva anche da ufficio casellario?
R: si
A: e materialmente chi preparava il tutto?
R: incoronato e moraschi... poi volevo precisare una cosa... dovrebbe essere stato il sabato o la domenica... mi assentai e quando tornai trovai il personale di san giuliano. e io rimasi un po' scocciato... infatti ci fu un episodio di una discussione avuta non accesa... cmq di disappunto con fornasieri, perche' a lui mi riferivo... perche' lamentai alcune situazioni. infatti la perquisizione era stata tolta dall'infermeria e messa nella cella numero uno... io tornai e trovai il personale di forte san giuliano, e avevano messo nella cella numero uno dei tavoli e delle coperte a terra per creare delle postazioni. In pratica c'erano i detenuti che venivano denudati e perquisiti ad opera di altro personale che non erano ne' il moraschi e ne' l'incoronata, con i giubbotti multitasca che non so se erano gom o personale delle traduzioni. perche' la divisa e' uguale tranne che per uno stemmino... io mi arrabbiai, visto che nel lato buio non potevo neanche sapere cosa succede sul lato cieco dietro la porta... e mi si disse che io non c'ero e che loro avevano fatto il lavoro che c'era da fare...
A: nella cella numero uno c'erano detenuti in attesa?
R: no. in pratica perche' quelli che la polizia ci consegnava venivano lasciati nella stanza della polizia e poi li facevano uscire due o tre per volta...
A: e questa decisione non fu presa da lei..
R: perche' ero assente...
A: e lei si secco' di questa cosa?
R: mi dava un po' fastidio...
A: noto' dei comportamenti...
R: no... non mi piaceva l'atteggiamento, cioe' non si potevano controllare le situazioni.... cioe' non si poteva vedere se uno aveva il sospetto che ci fosse qualcosa che non andava bene durante la perquisizione...
A: e quando e' avvenuto questo?
R: la notte del ministro penso... era di sera....
A: volevo chiedere...
R: cmq se quelli di san giuliano sono venuti qualcuno ha dato l'ordine.
A: quindi se ho capito bene i detenuti alla fine confluivano nella cella numero uno...
R: si
A: ma materialmente a fare la vigilanza alla cella lei come fece?
R: il soggetto che entrava nella cella numero uno, era gia' immatricolato e perquisitio pronto per essere tradotto. quindi io dicevo ai maggiori che avevsano persone e si organizzavano loro...
A: quindi c'era persona dell'SCT?
R: si
A: di questo tipo di organizzazione, cioe' di aver impiegato personale dell'sct davanti a quella cella con funzioni anche di custodia lei ne ha parlato con il dr. sabella?
R: il dr. sabella lo sapeva perche' io mi ero lamentato. e poi ne parlai in quanto c'era il problema delle donne... poi usci' fuori un altro biglietto con tre nominativi di donne che io non ho mai conosciuto ma che penso appartenessero a un altro gruppo di agenti... [...]
R: il dr. sabella sapeva tutto perche' ogni volta che passava io riferivo tutto...
A: ma senta questo personale del sct quando stava davanti a sta cella numero uno a fare servizio di vigilanza fino alla traduzione, dipendeva da lei o dai maggiori?
R: non lo so. io chiedevo se avevano personale e loro mandavano, anche perche' il foglio con i nominativi lo prendevano direttamente loro...
A: perche' le spiego, il gen. ricci ha riferito che il sct si doveva occupare delle traduzioni, e non della custodia. [...] quindi quando il personale dell'sct faceva vigilanza all'interno del sito funzionalmente dipendeva dall'isp. gugliotta.... e' stato cosi' o no?
R: non saprei. io consegnavo il foglietto ai maggiori. come succede negli istituti, quando il foglietto viene dato il servizio traduzione se lo va a prendere.... io non avevo nessuno...
A: ma di fatto a questo personale chi dava gli ordini lei o il maggiore?
R: io non ho dato nessun ordine... si mettevano li' davanti
A: ma qualcuno glielo avra' detto...
R: si, i maggiori.
A: non lei. lei non dava ordini...
R: non potevo io andare da loro e dire tu vieni qui con me, ecc.
A: posso mostrare l'album delle divise?
P: prego
[ mostra le divise ]
A: la sua divisa la trova?
R: alcune volte di giorno ho usato la divisa D1 senza arma, senza cinturone e senza distintivo
A: quella normale...
R: quella che usiamo sempre....
A: ha un basco questa divisa?
R: un cappello
A: che colore?
R: blu... cappello rigido pero'.
R: durante le ore piu' tarde ho indossato la divisa D2 ma senza anfibi e soprattutto senza cinturone e senza arma...
A: di notte faceva freddo?
R: si un po' si'.
A: il personale sct che divisa avevano?
R: avevano sia loro che i gom che altri avevano la D2 con un giubbottino multitasche, ma per il resto completa...
A: il personale della matricola era in borghese o in divisa?
R: in divisa, come me quando avevo la D2. E i due autisti avevano la mimetica ma senza giubbotto multitasche.
A: che dotazione avevano questi agenti con la mimetica?
R: no...
A: avevano il manganello?
R: il manganello il nucleo traduzioni li depositava nelle stanze che aveva in dotazione... [...] mentre quelli del gom avevano del materiale, compreso manganello, scudi elmetti ma li tenevano in macchina.
A: c'erano guanti in dotazione?
R: non lo so
A: e per le perquisizioni?
R: guanti monouso...
A: c'erano guanti con i polplastrelli rinforzati?
R: io non li ho visti...
A: anche il dr. sabella ha detto che c'erano guanti rinforzati per le perquisizione...
R: i ragazzi usavano i guanti della infermeria.
A: una domanda... lei non ha mai portato un foulard al collo?
R: assolutamente no
A: e' sicuro?
R: io ho fatto un lavoro sul cartaceo...
A: io glielo chiedo e basta. come aveva i capelli?
R: un po' piu' lunghi di ora...
A: aveva i baffi?
R: non ricordo
A: aveva un pizzetto?
R: forse avevo un po' di barba, tipo questa che c'ho oggi...
A: posso mostrare la foto 37 che e' la sua foto?
P: si autorizza...
[ polemiche dei difensori “gli chieda se si riconosce” ]
R: sono io ma risale a qualche anno fa...
A: piu' o meno quando?
R: diversi anni prima... quattro o cinque anni prima... c'ho gia' il grado di ispettore.
A: aveva i capelli cosi?
R: forse piu' corti...
A: e i baffi?
R: si forse si
A: e la barba
R: si nel senso che non mi ero potuto radere....
A: una domanda sull'infermeria... a parte gli agenti c'era il personale sanitario?
R: si
A: lei ha visto qualcuno?
R: si ma non ricordo i nomi...
A: lei e' andato in infermeria?
R: si.
A: le e' mai capitato di assistere a controlli medici visite?
R: qualche volta si
A: chi le faceva?
R: il medico... faceva un'ispezione corporea per ferite...
A: sa chi era il responsabile?
R: il dr. toccafondi credo
A: lo ricorda?
R: si
A: c'era tutti i giorni?
R: no.. mi pare che io ci abbia lavorato solo una volta
A: aveva il camice?
R: so che aveva una magliettina...
A: di che colore?
R: bianca o scura
A: forse blu scura...
R: non ricordo...
A: lei ricorda di essere stato sentito dalla commissione d'inchiesta?
R: si
A: affronto' anche questo discorso delle infermerie?
R. mi pare che lasciai qualche paginetta di una memoria...
A: lei ha avuto notizia di qualche...
R: episodio? no
A: qualche lagnanza...
R: lei faccia conto che la stragrande maggioranza delle persone che sono stati portati nel sito erano piuttosto malconci... quasi tutto...
A: lei ha avuto sentore di metodi bruschi usati in infermeria...
R: no. io ho assistito soltato a visite... [...] extra se le vogliamo chiamare cosi' che non erano della penitenziaria, che erano fatte dalla polizia...
A: il cosiddetto triage...
R: certe volte l'afflusso delle eprsone rallentava proprio in prossimita' del corridoio, facevano uscire il nostro medico e faceva un controllo al volo per assicurarsi che non ci fossero ferite... ho assistito diversi di questi passaggi che chiedeva come andavano se avevano ferite...
A: e lei in queste circostanze ha sentito espressioni da parte del medico...
R: no. assolutamente no... anzi devo affermare che ho visto il dr. toccafondi e un altro medico molto preoccupati perche' c'era uno di questi arrestati che sentivano dolore all'addome... e siccome sentivo spesso che infermieri parlavano della pericolosita' dei colpi all'addome... e un paio di volte toccafondi proprio glieli strappo ai poliziotti e chiamo' subito il 118...
A: si ricorda qualcosa di questa persona che venne portato via...
R: no perche' non l'abbiamo piu' visto...
A: eh certo sono andati in ospedale...
R: perche' poi dottore alcuni che passavano dal corridoio non tutti sono portati da noi... su 350-400 persone, arrestati sono stati solo 200 o 200 e qualcosa... molto probabilmente qualcuno di questi portati in ospedale non e' stato convalidato l'arresto...
A: poteva essere un ragazzo greco?
R: non ricordo...
A: lei diceva prima che ha visto parecchie persone ferite?
R: si molte
A: ma solo dalla diaz o altri?
R: no tutti... teste rotte, denti, orecchie...
A: ricorda qualcuno che sanguinava dai denti?
R: io ricordo le labbra, sulla bocca, dal naso...
A: ha ricordo di qualche persona che avesse un camice ospedaliero?
R: no
A: che sia stato sottoposto alla doccia per decontaminazione e poi gli sia stato messo il camice?
R: no
A: non ha avuto notizia che siano state usate le docce per decontaminare lepersone?
R: no no. le docce erano anche chiuse... perche'... un ricordo un po' cosi' molto leggero... se ricordo bene, c'erano due locali doccia, uno c'era il bagno e un lavabo e dall'altra le docce... quello sulla sx era chiuso perche' la ps lo usava come magazzino... armi spranghe e altre robe sequestrate...
A: per la ps lei aveva un referente?
R: no. non conoscevo nessuno, non sapevo a chi rivolgermi... di tanto in tanto quando riferi' episodi circa la mancanza dell'acqua o dei generi, una volta anche l'eccessiva presenza di agenti... mi rivolgevo a qualcuno in divisa ma non so chi fossero... andavo nella loro stanza... [...]
[...]
R: dei nomi che ci sono nel processo non conosco nessuno... tranne incoronato...
A: passerei a mostrare all'imputato quel promemoria a cui ha fatto riferimento... si tratta del documento che noi abbiamo gia' prodotto e che e' il 6.9 delle nostre produzioni...
[...]
R: si sono questi...
A: ecco quindi questa sigla e' la sua firma?
R: si, quella sulla sinistra
A: lei li ha consegnati a chi?
R: al dr. sabella...
A: facevo riferimento a questo perche' in questo documento si fa piu' volte riferimento alla posizione... c'e' addirittura un paragrafo a pagina due dove lei dice indicazione faccia al muro
R: era una cosa che ci aveva suggerito il dr. sabella, punti che dovevano essere elaborati....
[...]
A: le donne ?
R: sedute
A: gli uomini?
R: in piedi, faccia al muro.
A: le mani?
R: normali
A: appoggiate al muro?
R: no. solo quando... ah ecco una cosa che ho dimenticato, quando il soggetto veniva consegnato a noi dalla polizia e si prevedeva la perquisizione corporale e' una norma non scritta che la perquisizione avvenga faccia al muro e mani alzate...
A: ma li tenevate in quella posizione per la perquisizione e poi li facevate sedere?
R: se arrivavano all'ufficio matricola prima di essere stati perquisiti, prima di mandarli nella stanza, per evitare pericoli, veniva fatta questa perquisizione...
[...]
A: non ho capito perche' con le donne in piedi e da soli seduti...
R: noi evitavamo il contatto repentino... per le donne il tempo di alzarsi e per gli uomini di girarsi...
A: avevate una cella sola?
R: si. ma non e' stata una regola, ma solo in alcune occasioni e per il tempo necessario.
A: tanto quanto stavano in quella cella?
R: si
A: e la posizione nel corridoio. lei ha detto che le e' capitato di dover tenere in attesa degli arrestati nel corridoio, anche in questo caso c'era la stessa posizione?
R: se c'era il transito eccessivo allora si', altrimenti potevano stare fermi ma non faccia al muro... [...]
A: la situazione nel corridoio com'era?
R: dipendeva. c'erano momenti di tranquillita' e momenti ni cui diventava anche piu' critica.
A: nell'appunto dice “il corridoio era tanto affollato da essere inpraticabile”
R: ovviamente quando c'era il momento in cui arrivavano... [...]
A: perche' lei in questi suoi appunti lei parla di alcuni accorgimenti che ha dovuto adottare...
R: quelli che vi ho detto...
A: “la necessita' di farli permanere con il viso contro il muro”
R: si
A: “tenere la testa bassa e le mani dietro la nuca”...
R: si... con le mani dietro la schiena...
A: dietro la nuca dice... una posizione precisa...
A: e in bagno come li portavate?
R: se c'era qualcuno che aveva bisogno veniva portato al bagno...
A: si certo... c'erano tempi di attesa?
R: se c'era confusione si attendeva qualche minuto..
A: comunque tutte attese contenute...
R: non ricordo...
A: no, perche' alcuni testimoni hanno detto che dovevano attendere molto...
R: io parlo della cella uno
A: chi li portava?
R: il personale...
A: si abbia pazienza... lei?
R: no
A: e quindi chi?
R: sara' stato qualcuno del nucleo.... anche perche' di li' a poco erano soggetti gia' arrestati e in responsabilita' del nucleo che dovevano essere portati via...
A: adesso glielo dico in maniera un po' brutale, vediamo se ho capito il suo pensiero... “nel momento in cui l'arrestato e' immatricolato, non sono piu' problemi miei ma del nucleo”....
R: si... una volta che abbiamo dato il fogliettino... volevo solo precisare che in un istituto penitenziario il soggetto sta per essere tradotto io porto l'ordine all'ufficio traduzioni e il detenuto rimane nella sua cella, vengono gli agenti, lo portano in matricola e lo consegnano agli altri. A bolzaneto invece il discorso era diverso, perche' non avevamo la stanza per differenziare il tutto. avevamo una stanza solo e allora c'era una collaborazione: gli dicevamo “qui ce ne sono quattro possono essere tradotti”.
A: quindi anche l'accompagnamento in bagno?
R: si
A: e le donne?
R: personale femminile del gom o dell'ufficio traduzione...
A: quindi questa posizione che appunta... [rilegge] e' stato un accorgimento suo o l'hanno adottato?
R: l'hanno adottato... tenga conto che e' un promemoria fatto da me e consegnato al dr. sabella che mi chiedeva l'andamento di quanto e' successo li' dentro. non e' detto che e' cio' che ho fatto io, ma di quello che ho visto
A: capito. oltre a questi suoi appunti lei ha fatto una relazione scritta?
R: no. solo questa.
A: per le detenute donne c'era personale femminile?
R: si. o del gom o del sct.
A: circa la posizione degli arrestati durante il periodo di responsabilita' della ps sa qualcosa?
R: no. ho visto qualche scorcio per cui erano comunque in piedi e faccia al muro...
A: perche' sempre nel suo appunto lei dice “gli stessi poliziotti posizionavano i fermati faccia al muro in piedi”...
R: si...
A: durante i giorni del lavoro li' a bolzaneto ha mai avuto occasione di parlare con il dr. sabella della posizione dei detenuti?
R: no. io rappresentai le difficolta' per il numero eccessivo di persone che transitano...
A: le faccio questa domanda perche' il dr. sabella ha ricordato un episodio. in una circostanza eravate insieme nel corridoio, lui vede le persone messe cosi' e lei rispose delle necessita' di sicurezza e lui rispose “falle sedere appena puoi”.
R: un dialogo simile e' venuto la notte del ministro... che poi tra l'altro mi sarei tagliato fuori averlo saputo... quando arrivammo a bolzaneto arrivo' sabella poi il ministro, io ero nella macchina del generale ricci che era l'ultima. quando il ministor e il dr. sabella erano arrivati alla stanza numero uno e aveva visto eventualmente, evidentemente i soggetti faccia al muro, aspetto' che arrivassi io dopo qualche minuto, quando arrivai la' ero io che li vidi faccia al muro, ma non li avevo posizionati io e quella notte non lavoravo e inventai un po' questa cosa della sicurezza...
A: quella notte non li aveva posizionati lei ma altri giorni si
R: ma solo nel corridoio quando c'era confusione...
A: ma anche nela stanza.
R: solo se c'erano uomini e donne.
A: ma la visita del ministor quanto duro'?
R: un quarto d'ora venti minuti si trattenne tra infermeria, matricola e cella numero uno. poi nell'uscire ricordo che uno della digos chiamo' un comandante che non so chi era....
A: ma il ministro entro' in matricola?
R: si mi pare di si... le porte erano aperte
A: era in corso l'immatricolazione di qualcuno?
R: non lo so. so che fece un salto in matricola, poi in infermeria, poi alla cella numero uno. poi c'era la postazione dei carabinieri la linea immaginaria, mi ricordo che si fermo' a scambiare quattro battute con loro e poi torno' indietro... non varco' neanche lui la linea...
A: l'allora colonnello doria?
R: allora con il col. doria era la prima volta che lo incontravo, come il resto del personale. ci presentammo sul momento. non so di preciso quali fossero i suoi compiti, ma mi pare che abbia contribuito a organizzare il sito
A: con il col. doria venne affrontato la questione della posizione?
R: se ne parlo'... ma non della cella, della stanza... cioe' del corridoio... lui vedeva la posizione e lui disse, sto facendo cosi'...
A: lui vedeva la posizione?
R. si penso di si
A: nel suo promemoria lei parla di soggetti che hanno opposto resistenza...
R: si
A: ma le chiedo, ci sono stati episodi di violenza contro agenti?
R: no. solo strattoni. [...]
A: io le chiedevo arrestati che hanno avuto atti di violenza contro agenti?
R: si. qualcuno si... nel senso che ci allontanava... c'era una certa... per la divisa...
A: avete fatto denunce per resistenza?
R: no no. la situazione era sotto controllo... non ci sono stati episodi particolari... anche perche' non c'erano registri di ingresso o di altro tipo....
A: in tutto questo suo promemoria fa riferimento a un clima difficile...
R: si
A: cosa intende?
R: dettato dall'impossibilita' da parte mia... io se avessi potuto avrei tenuto il nostro sito a parte, perche' c'era confusione tra i soggetti in immatricolazione e i soggetti che passavano avanti e indietro...
A: ma ci furono... lei sa che parecchi detenuti hanno lamentato delle vessazioni... ci sono stati episodi di violenza verso i detenuti?
R: no. assolutamente. io ero un incognita... ero stato buttato li'. anzi io ho percepito anche atteggiamento di diffidenza nei miei confronti proprio perche' non mi conosceva...
A: a parte quell'episodio del poliziotto?
R: si. che io mi sono arrabbiato moltissimo... [...]
A: qualche offesa?
R: qualche commento su come erano vestiti o con i capelli lunghi...
A: espressioni minacciose?
R: in presenza mia nulla... ripeto in presenza mia nulla... volevo precisare che ho fatto dieci anni e sette mesi il comandante al carcere di taranto, un istituto difficile e grande. non ho mai avuto nessun problema, anzi io ho depositato denunce contro il personale per abusi...
A: ci sono stati testimoni che hanno riferito di essere stati obbligati a fare il saluto fascista...
R: assolutamente no.
A: le e' mai capitato di sentire o di aver visto degli spruzzi di sostanze in alcune celle?
R: io ho sentito odori strani ma venivano attribuiti ai ragazzi che venivano da scontri di piazza...
A: no, perche' ci sono state persone che sono state spruzzate e quindi docciate...
R: non ho mai visto questa cosa
A: ma ne ha sentito parlare?
R: no. l'ho letto sui giornali
A: ha sentito lamenti grida?
R. solo i feriti.
A: ecco le faccio ancora un paio di domande. sugli arrestati della diaz, sabato sera che poi prendete in carico sabato notte... sono stati lasciati nelle loro stanze?
R: si. perche' erano troppi. poi quando li ho presi in consegna, contrariamente agli altri che non potevo constatare io... [...] mentre sapevo che questi ragazzi avevano gia' affrontato una notte in quelle condizioni. quindi feci quella cose delle coperte... poi c'erano le donne nella cella in fondo a destra, e due celle con gli uomini....
A: per questo gruppo di arrestati, l'accorgimento faccia al muro non venne adottato?
R: finche' ci fui io no. affrontammo subito la questione delle ragazze. ricordo di essere entrato io con una collega che non so chi era, e ho chiesto piu' volte... erano terrorizzate... non sapevo se erano italiane o meno... ho perso un po' di tempo. poi si alzo' una ragazza di padova che non ricordo il nome e disse che era italiana. io dissi “riferisci alle tue amiche che possono stare tranquille”. avevo un elenco che iniziava con una donna straniera che aveva paura di alzarsi e che la dovetti far accompagnare dalla ragazza di padova.
A: queste ragazze erano terrorizzate?
R: si
D. ricorda una ragazza che aveva sangue in bocca?
R: non ricordo. ricordo una ragazza con sangue in bocca ma non ricordo se era in quelle della diaz.
A: e' li' che noto' il problema degli assorbenti?
R: faccio un passo indietro, perch'e di queste cose si sono appropriati tutti, ma quella degli assorbenti o dell'acqua sono state soluzioni mia... cmq sugli assorbenti questa ragazza di padova disse “guardi che ci sono queste ragazze che hanno questo problema” e allora chiesi al personale femminile... che aveva una sua scorta... pero' poi il problema si e' ripetuto... allora forse contattai il dr. sabella o forse direttamente ponte x, per chiedere se potevano liberare un po' di questi prodotti...
A: questa ragazza era di padova?
R: si
A: e incoraggiava gli altri?
R: si...
A: in che lingua...
R: non ricordo
A: si ricorda questa ragazza?
R: non me la ricordo...
A: le mostro una foto...
R: mi pareva avesse i capelli piu' lunghi.... poi un altro episodio, per mostrare la nostra attenzione... ci fu un altro episodio di un uomo e una donna foggiani P. che sta ragazza quando si tranquillizzo' la situazione e via dicendo, si rivolse a me chiedendo se poteva incontrare il ragazzo per dargli il biglietto del treno... io le dissi che ci pensavo io e cosi' fu fatto...
A: le mostro due foto ancora [VB]
R: no non mi pare
A: e altre due foto per la coppietta...
R: no... ma io ho un pessimo ricordo...
A: andiamo avanti, volevo chiederle, ma durante la sua permanenza a bolzaneto ha avuto notizio di una lite...
R: l'ho letto su panorama... non c'ero quando hanno litigato...
A: ma c'era?
R. non c'ero...
A: ma ne ha sentito parlare?
R. no
[...]
[ pausa di 20-30 minuti ]
A: volevo passare a qualche domanda sulle singole imputazioni. faccio riferimenti ai capi 21-22-23-24-25 del decreto che dispone il giudizio. ispettore, lei ha visto le imputazioni che le sono mosse, ci sono tre arrestati del venerdi' 20 luglio che hanno riferito di essere stati percossi e hanno riconosciuto nella foto 37 la persona che li aveva colpiti. Cosa vuole dire in relazione a queste accuse che le sono mosse?
R: assolutamente no. non ho fatto usare violenza a nessuno, ne ho usato violenza a nessuno. tra l'altro uno di loro non e' stato preso in carico da noi. non e' mai transitato da noi. se e' transitato in bolzaneto e' stato di pertinenza della PS. non vedo come possa avermi visto o accusarmi di qualcosa.
A: quindi lei dice che non e' mai stato in quelle stanze.
R: si
A: poi c'e' stato un altro arrestato del venerdi' che ha riconosciuto la sua foto e che ha detto che lei era una persona particolarmente violenta.
R: assolutamente no. sono una persona molto tranquilla. dieci anni e mezzo come comandante di un istituto senza una protesta.
A: io concluderei l'esame mostrandole le foto di queste persone che l'accusano e poi avrei finito.
[ mostrano le foto ]
[ non le riconosce ]
A: ecco senta ci sono poi stati altri due arrestati del venerdi' che hanno tutti e tre riferito che al momento in cui sono stati tradotti via sono stati obbligati a fare il saluto fascista...
R: io non la ricordo, ma se erano in traduzione non erano in consegna mia... non e' accaduto in mia presenza.
A: certo lo avra' notato anche lei che sono un po' tante le persone che hanno ritenuto di riconoscerla...
R: cinque o sei su quattrocento....
A: va beh, tante o poche l'hanno riconosciuta
R: mi avranno visto nel corridoio...
A: va beh comunque non ho altre domande
P: qualche precisazione. molti testi hanno riferito che mentre si trovavano in bagno hanno dovuto farlo con la porta aperta. c'erano disposizioni in merito?
R: no
P: e gli oggetti personali degli arrestati mentre erano in attesa dove erano messi?
R: in dei sacchetti fino a che non dovevano essere trasportati?
P: e dove venivano tenuti?
R: li' in infermeria fino a che non venivano consegnati alla traduzione con tutti i sacchetti a cui era spillato il verbale
P: c'erano interpreti?
R: no. ma ricordo che c'era uno tra quelli alla matricola che parlava inglese, ma non erano previsti interpreti...
P: prego...
C: (Passeggi) io vorrei chiederle alcune precisazioni, cominciando dal momento in cui le viene conferito l'incarico di comandare il...
R: se vogliamo usare un termine improprio...
C: si ok... andiamo alla circostanza di fatto... lei ha detto che non aveva mai svolto servizio all'esterno della circondariale di taranto?
R: mai
C. arriva sabella
R: fa un'ispezione e dice se potevo dare una mano a luglio...
C: le ha chiesto perche' proprio lei?
R: no. sinceramente ero uno degli ispettori piu' giovani e meno esperti e non volevo rinunciare a un'occasione di crescita professionale. l'unico dubbio che ebbi fu quando avevo il provvedimento di missione per cui al mio pari grado di ufficio era stata data la possibilita' di portare degli uomini, mentre a me no. provai anche a chiamare sabella ma mi disse che ormai l'ordine era stato disposto e non potevo fare nulla
C: mi sono segnato una circostanza che lei ha riferito. lei il sabato pomeriggio si allontana perche' c'e' un problema a marassi...
R: no no... era gia' passato il problema. mi e' stato comunicato dal dr. sabella “lascia il sito, vai a ponte x dove incontrerai l'isp. colazzo e poi fatevi trovare a marassi verso mezzanotte con la macchina di colazzo”. allora uscii con uno dei due autisti, mangiammo, andammo a ponte x, lasciai libero l'autista, rimasi il tempo per cambiarmi e aspettare nel piazzale l'ispettore colazzo, con lui la sua macchina il suo autista siamo andati a marassi, dove trovai uno schieramento di forse della ps, pp e gom... non mi chieda a che ore... [...]
[...]