RIASSUNTO - PROCESSO AI 25 - I UDIENZA ARRINGA DIFESE - MULTEDO e TAMBUSCIO [ P=Tribunale, A=Accusa, D=Difesa, C=Parti Civili, R=Teste ] P: [procede all'appello] D: (Multedo) [fa sue le considerazioni dell'avvocato Menzione] D: Io parlero' relativamente a uno degli episodi di quei giorni, imputato al solo VV, il capo 23, una rapina. Devo dire che e' un capo che mi ha causato meno difficolta' come invece mi ha causato il 419 che penso il tribunale sia la prima volta che si trova ad affrontare, almeno a genova, dato che e' un reato comune. Il pm per il capo di imputazione 23 ha preso in considerazione solo le prove documentali e non si e' basato sulle testimonianze. Avete tutti presente il filmatino che riprende lo svilupparsi del capo 23. E' un filmato di poco piu' di un minuto che e' un filmato che non ci da la visione completa di cio' che e' accaduto, ma una visione parziale, perche' inizia si vedono persone correre, la telecamera inquadra un albero dietro al quale dovrebbe avvenire il clou della rapina, e poi riprende le persone che tornano con uno zaino in mano. Il filmato e' stato messo in correlazione con una foto che riprenderebbe cio' che avviene al di la' dell'albero. non e' stata presa in considerazione la testimonianza di Frassineti, la vittima, che avrebbe dovuto essere considerata, dato che ringrazio soprattutto il dr. Realini che risolvono il problema se VV sia responsabile o meno di questo reato. [ si mostra il filmato ] Le telecamere del traffico sono importanti per datare il reperto. E la foto, io ho usato la numerazione del dvd di VV per comodita', la foto 85. [...] In questa foto ci sono freccette, bene A B ma non V. La foto e' importante perche' il testimone e' la persona a terra, la borsa in mano al soggetto A e' a terra, si vede il soggetto B e si vede un giornalista anche con una telecamera che si allontana, forse sta scappando. Chi non da una interpretazione ma l'ha vissuta e' Frassineti, che interrogato ha dato una versione tutta al singolare: la persona che mi ha aggredito, ha preso la borsa, e' scappata, e a domanda risponde che 'degli altri non ricorda nulla, perche' ha fatto attenzione solo a chi l'ha aggredito'. Se guardiamo il filmato ci sono diverse persone. Anche qui, io dico VV, ma dovrei dire la persona che i pm identificano con VV. E' la persona con i pantaloni grigio-verdi, una felpa blu con una decalcomania sulla spalla, e almeno in questo episodio un casco integrale bianco, occhiali ed e' accovacciata sulle ringhierine messe di traverso sulla strada. La persona con la maglia numero uno e' quella che realizza la rapina. [...] Vediamo che il supposto VV non corre. Il teste Frassineti dice che il tutto non nasce spontaneamente ma c'era stata una precedente minaccia, e che la persona con la maglia gialla gli aveva gia' intimato di non filmare. Il dr. Realini ha chiesto se ha sentito parlare le persone intorno e Frassineti risponde di no, e se questa aggressione fosse finalizzata a prendere lo zainetto. Il Frassineti si stupisce che lo zainetto sia stato preso e che e' stata una reazione improvvisa e staccata dall'aggressione. Nella foto non si vede VV, ed e' logicamente e intrensicamente collegata alle dichiarazioni di Frassineti al dr. Realini. Quindi il supposto VV non ha partecipato materialmente alla rapina. Si puo' parlare di concorso morale? Si, ma non per rapina, al massimo per violenza privata, per la minaccia finalizzata a impedire a Frassineti a fare qualcosa. Potrebbe diventare rapina se avessimo la certezza che queste persone si fossero messe d'accordo prima per minacciare, impedire di fotografare e portare via i beni di Frassineti, ma e' la stessa vittima che ritiene che non sia cosi', come abbiamo mostrato dalle dichiarazioni. [...] Mi sono chiesta se poteva esserci un concorso anomalo ai sensi del 116 e ho concluso che non e' cosi'. Sempre per la domanda del dr Realini, perche' l'apprensione della borsa non e' qualcosa di logico e consequenziale all'aggressione ma di staccato. [...] La mia richiesta per questo capo di imputazione e per il capo di imputazione ad esso collegato del porto del bastone, e' quella di una derubricazione in violazione dell'articolo 610 cp. [ legge la trascrizione di Frassineti ] D: (Multedo) problemi molto diversi e molto piu' anche difficile la difesa per i reati del capo di imputazione per il 419. primo problema e' il 419, cioe' questo reato che gia' l'avvocato menzione ha analizzato sotto tutte le sue forme [...] Molto velocemente direi che gia' sul concetto di OP non c'e' chiarezza, e' un concetto fluido, e abbiamo capito che sia pm che il collega abbiano concordato l'OP come equilibrio di diritti. A me riesce piu' facile una definizione meno filosofica dell'OP, tuttavia concordo con il fatto che il 419 veda l'OP come bene giuridico tutelato, attraverso la correlazione del diritto di proprieta'. E a questo punto entriamo nel vivo del capo di imputazione del pm, cioe' la contestazione di aver realizzato attraverso il lancio di oggetti e l'uso di cassonetti, cioe' danneggiamenti e resistenze ma visto come componente del 419 [...] Su questo io non sono d'accordo nonostante la cassazione, dato che le parole stesse del 419 implicano un coinvolgimento della proprieta' e a mio parere quella e' una resistenza. Il 419 e' un attacco alla proprieta' che e' qualcosa di piu' di un danneggiamento e del furto, perche' implicano una differenza e una messa in pericolo del diritto di proprieta'. L'interpretazione estensiva di far rientrare barricate, lancio di oggetti della ffoo, e via dicendo, vanno al di la' delle intenzioni del legislatore, e quindi non concordo. [...] Poi ancora sul 419, che c'e' un plurale. Chiunque commette atti di devastazione e saccheggio, cioe' una pluralita' di danneggiamenti. Uno solo sono troppo poco. Il problema del concorso morale: io non sono stata a guardare molti video, perche' ho fatto questo ragionamento. il pm ha fatto dvd personali, e ci hanno messo il peggio del peggio. Se avesse compiuto una buona azione non sarebbe nel dvd personale. Il dvd personale e' il capo di imputazione. Io ho preso le foto del suo dvd, dove ci dovrebbe essere tutto cio' che lo riguarda. Di comportamenti materiali ne ho trovati solamente due, verso mezzogiorno, che sono il danneggiamento della edil fari e il danneggiamento degli arredi urbani di corso torino. In tutte le altre foto di questo video, non c'e' mai un comportamento attivo di VV, e' sempre presente ma non fa niente. Vi invido a rivedere il dvd attentamente foto per foto. si fa presto a esaminarlo. Questi atti non costituiscono devastazione e saccehggio, sono delimitati nello spazio e nel tempo, e nell'insieme sono modesti. A che ore il VV irrompe sulla scena del g8? Alle 11:45, e la telecamera savonarola ci da' l'orario mentre inquadra il cantiere dell'edil fari. Vediamo il soggetto sul cantiere mentre sta passando a persone che sono in corso torino delle tavole e dei tubi innocenti. Qual e' la situazione in quel momento in corso torino? E' tranquilla, e dalle foto si vede che non c'e' molta gente. Qualcuno si accorge e avverte la centrale operativa, con una telefonata al 113 che ci dice che stanno mettendo in allarme che qualcuno e' nel cantiere. Ma la situazione nelle altre zone com'e'? [...] Io mi sono chiesta come si fa a parlare del concorso quando non sa cosa succede nel resto della citta'. E' tutto tranquillo in citta', come ha detto anche Zampese. Ci sono invece dei testi che ci dicono cosa avviene in da novi, che e' vicina in linea d'aria ma VV non vede da dove si trova piazza da novi. Il teste Lapi ci dice che c'era parecchia gente e che l'elicottero inizia a segnalare delle cose. [...] Lapi a quel punto da corso buenos aires esce dai grigliati e si dirige verso buenos aires. Si vedano anche le testimonianze di Auriemma e Mondelli, che non sono allertati, perche' la situazione non da' da pensare, almeno per quanto riguarda piazza savonarola dove si trova VV. E Lapi a un certo punto parte da piazza buenos aires e arriva in savonarola. [...] Siamo alle 12:26 e qualche minuto subito dopo la rapina. E' importante questo momento perche' e' la prima resistenza di quelle contestate al mio cliente, ed e' importante perche' ci deve essere il concorso. Il teste Lapi e' importante. Il pm poco ha parlato dei testi, ma in alcune occasioni i testi sono stati importanti. Il teste Lapi dice di trovarsi all'angolo di corso torino, e in quel momento non ci sono lanci in corso, cosi' dice Lapi, e nell'inquadratura vediamo anche VV. Non e' in atto una resistenza. Il teste Lapi ci dice anche che non doveva dirigersi contro questi manifestanti, perche' non c'era un ordine di intervenire perche' c'era un attacco alla proprieta', ma per farle allontanare dalla zona rossa. Questo e' importante perche' ci dice che le ffoo non intervengono perche' e' in atto un 419, ma per tenerle lontane da dove si sta svolgendo il vertice. Ritorniamo all'edil fari: VV prende i tubi, perche' li prende, e' un furto aggravato, non posso dire niente, e prende le assi. E' importante capire che fine fanno: sicuramente vediamo la telecamera Savonarola, i tubi sono appoggiati a un albero; ecco, invece le tavole sono a terra li' vicino, nei pressi della recinzione. Sono importanti le tavole e i tubi, sottratti al cantiere, dato che il teste Bottino, il legale rappresentante, ci ha detto che non ha fatto denuncia perche' e' un bene di poco conto, ma che in effetti sono state sottratte delle assi e dei tubi. E' importante vedere che fine fanno, perche' sappiamo per certo che VV e gli altri non le prendono, dato che nell'immagine successiva VV e' vicino alla ringhiera dell'aiola e non si sono ne' tubi ne' tavole. Il pm ha dedotto una responsabilita' oggettiva in concorso, cioe' non le hai prese tu le cose ma eri li', mentre a mio parere e' importante sapere se le persone che sono con VV prendono questi tubi e queste tavole. Se andiamo a prendere le foto 55 e 54, quando c'e' il primo danneggiamento dopo il cantiere, vediamo che i manifestanti usano solo pali di legno, come ha confermato anche il buon Lapi. Il teste Lapi fa una ventina di metri di Buenos Aires fino a vedere cosa succede alla banda: aveva sentito dalla COT degli scontri alla banca e Lapi dice di vedere persone con bastoni che colpiscono la banca. Arrivato all'incocio c'e' il suo contingente che imbocca corso torino, dove c'e' la barricata dell'altro filmato. Poi Lapi imbocca la via e non trova problemi, tornando indietro. Il danneggiamento della aiuola, la prima espressione secondo il pm della devastazione e saccheggio. E' chiaro che VV e' li' vicino alla ringhierina, con un copertone, ma non siamo in una situazione di pericolo dell'OP, perche' ce lo dice il responsabile di zona. Lapi ci dice che torna indietro e va su Buenos Aires, perche' dice che li' si stavano si ammassando persone in cui c'era una resistenza. Noi lasciamo VV in quel punto della rapina, e lo lasciamo li' che non va in via pisacane, con le persone piu' esagitate, dove abbiamo visto lanci di ordigni incendiari, ma va a sinistra verso via trebisondi, foto 86, successiva alla ringhiera di corso torino. foto importante, perche' le persone che si allontanano sono talmente calme che si fermano a fare una scritta sul muro, persone che hanno alcuni decisamente travisati ma che imboccano una via tranquillamente. via trebisonda verso il fondo ci fa vedere che in tommaseo c'era gente piu' agitata, perche' la foto 89 del dvd si vede la caserma della stradale, e VV non c'e'. quindi non raggiunge, non e' insieme a coloro che... gira in via monte suello, dove c'e' l'episodio dell'incendio dell'auto metro notte citta' di genova. secondo me le foto del dvd non sono precise, perche' tra una e l'altra c'e' una foto che andava messa altrove. nella foto 87 il pm nella requisitoria, si vede VV davanti alla macchina, ha una bandiera in mano, ci dice il pm, la foto 87 seguita secondo il pm del rep. 105.3 frame 0015, con VV con il gruppo che passa oltre la macchina gia' in fiamma. Mentre, e' in mezzo ai due reperti, che c'e' la foto 91, che dimostra VV che non partecipa all'incendio dell'auto allontanandosi. Arriviamo a tommaseo, e anche su tommaseo non sta facendo nulla. Su tommaseo abbiamo le foto 93-94, dove si contesta la CARIGE. La freccetta non c'e' in questo caso, ma vi facciamo vedere la foto con la freccia... Vedete? V e' VV, in basso. La CARIGE e' a 20 metri, alle spalle, e il soggetto non sta facendo nulla, da le spalle a cassonetto e CARIGE, come anche nella foto 94. Sempre per la piazza, foto 105 per l'orario, 12:55, le ffoo non ci sono, [...], poi foto 112.1... nella foto 106, quella sull'orario, se si ingrandisce, la 106 e' la foto dell'orario, 12:55, le ffoo sono preannunciate dal fumo dei lacrimogeni, e VV non c'e', perche' e' inquadrato nella 105 che poco prima da' le spalle alla barricata, non c'e' fumo non c'e' niente, si sta allontanando, la barricata e' alle sue spalle, ma le ffoo devono ancora arrivare. Foto 112.1 e' la foto presa dal pm come simbolo della resistenza finalizzata a ecc ecc di VV per questa barricata. La freccetta ci illumina sulla presenza di VV, alle barricate in prima fila altre persone, mentre VV e' si suppone la persona con la freccetta. Sembrano vicinissimi, ma non sono vicinissimi, c'e' il monumento e le scale... la foto appiattisce la prospettiva. Chi commette la resistenza e il danneggiamento se si vuole sono le persone in prima fila, e VV e' la' dietro. Non sta facendo nulla e non sta incoraggiando, come vorrebbe il capo di imputazione. Poi c'e' via montevideo, di cui non abbiamo foto. Abbiamo foto in cui e' in cima alla via, gia' girato su via tolemaide, foto 126. I danneggiamenti di via tolemaide non sono nel suo capo di imputazione. Vicino a via tolemaide c'e' l'incendio della fiat brava, una foto che rimane impressa ed e' il simbolo della partecipazione di VV a devastazione e saccheggio per come interpreta la cosa il ministero: c'e' la macchina che brucia e VV e' la' in fondo. E' la foto simbolo perche' per il concorso in questo incendio il pm ha detto che VV non da' fuoco alla macchina, non si e' visto con nessun ordigno, ma in questa foto ha lo sguardo compiaciuto e contento. Io sono rimasta un po' colpita da questa descrizione e la ritengo la foto simbolo del concorso di VV nelal devastazione e saccheggio, perche' non riesco proprio a vedere questa espressione. Via tolemaide viene percorsa a scendere. VV si vede in fondo, non sta facendo nulla, e poi gira per corso sardegna. Importante la foto di corso sardegna, perche' tra le contestazioni VV ha anche quella di aver messo in mezzo cassonetti e arredi. Nella foto 147 ci sono manifestanti che portano i cassonetti mentre VV e' in fondo e non guarda il cassonetto. Non so come gli si possa contestare questo danneggiamento... Lo vedete tutti che tipo di contributo sta dando agli altri. Si arriva al di' per di', e per il di' per di', poco lontano da corso sardegna, mentre per piazza giusti la telecamera del traffico... ci aiuta e ci aiutano i testimoni. Sull'orario la telecamera e' importante perche' ci da' l'inizio della rottura del supermercato, 13:56:46. E' importante perche' e' in movimento l'immagine, con il di' per di' sulla sx, e si vedono gia' le persone che vanno avanti e indietro. [...] La teste Patti ci da' una visione completamente diversa delle persone al di' per di', dicendo che chi irrompe sono quelle che prendono le cose e le rompono, mentre le persone che vanno avanti e indietro sono persone che si sono servite. Se in una di queste VV si vede e' la 153, lontano dalle porte del supermercato, [...] e la telecamera non riprende VV che entra o esce. Il pm nella sua ricostruzione gli addebita anche questo fatto perche' nella foto 155 ha una bottiglia di birra in mano. Se confrontiamo la foto prima con questa vediamo che sono tempi diversi, non c'e' successione, guardiamo le ombre. [...] E si inserisce nella testimonianza del gommista che dice che i ragazzi vanno avanti e indietro e si bevevano anche delle birre tanto che gli chiedono un cavatappi. La dimostrazione c'e', ed e' che si beve una birra. Se proprio si vuole, che gli si dia ricettazione, non si puo' certo usare per concorso in devastazione e saccheggio. Da questo momento VV sparisce, anche se ci sono altri capi di imputazione che gli sono attribuiti. Le prossime foto sono quelle di una sfilata pacifica in circonvallazione a monte. L'ultima foto che lo riprende e' questa. Mi sono chiesta quindi, spero di essere riuscita a dimostrarlo... la partecipazione attiva e' solo all'edil fari e le aiuolette di corso torino. Successivamente e' presente e osserva o neanche quello. Una presenza che secondo la connotazione che il pm ha dato e' una connotazione di concorso morale, di aver in qualche modo aiutato rafforzato incitato, in qualche modo rafforzato quello che stanno facendo gli altri. E' difficile da provare, ma e' il pm che deve farlo, non noi. Una presenza equivoca perche' la presneza su luoghi in cui si compiono illeciti e' equivoco. Sarebbe stato piu' facile se non ci fosse stato nessuno, se fossero stati in tre o quattro, ma c'e' una moltitudine di persone, ed e' quindi difficile dimostrare per il pm se quella presenza ha rafforzato quello che volevano fare gli altri. La cassazione e' molto precisa su questo. [...] Uno puo' anche essere d'accordo con quello che avviene, ma se questo accordo non si estrinseca in una condotta attiva, siamo di fronte a una presenza, che non costituisce reato, come stabilisce la nostra costituzione e il nostro ordinamento, dato che le idee che si sia d'accordo o meno non e' perseguibile. La presenza anche qualificata, in alcune sentenze, il pm ha considerato tale l'aver avuto in mano qualcosa, fa si che senza determinati connotati che devono essere provati puo' andare bene, ma seocnod me non li ha provati. Riassumendo dato che del concorso morale ne parleranno anche altri, io dall'esame delle prove ho ravvisato sicuramente il furto all'edil fari di assi e tubi innocenti, il danneggiamento dell'aiuola di corso torino e la ricettazione per la birra. Un po' poco per fare si che questo diventi concorso in devastazione e saccheggio. Reato di resistenza? Discende un po' da quello che ho gia' detto: la resistenza e' avvenuto ovunque dove ci sono stati anche i danneggiamenti, resistenza che si e' estrinsecata non solo nei danneggiamenti, ma nei lanci e addirittura nei lanci incendiari. Possiamo vederlo solo in corso torino il concorso in resistenza. IN altri casi non tira mai niente, ne' pietre, ne' ordigni incendiari, neanche nelle situazioni piu' scabrose. [...] Concludendo perche' sul concorso morale si puo' parlare per ore ma mi ripeterei. [...] Per il capo di imputazione 23 una assoluzione o derubricazione in violenza privata, con tutte le subordinate del caso, generiche, minimo della pena, ecc. Sul 419 assoluzione, e derubricarsi per gli episodi dell'edil fari in furto, con aggravante del bene alla pubblica fede, ma con l'attenuante della lieve entita' del danno, danneggiamento per le ringhiere in corso torino, sempre con le generiche, e ricettazione col capoverso per l'episodio della birra. Assoluzione per la resistenza eccetto che per l'episodio di corso torino, e l'assoluzione dagli altri capi di imputazione. I reati vanno altresi' uditi dal vincolo della continuazione. Le generiche sono richieste quantomeno in forma equivalente. Invece se il tribunale decidesse per il 419 sono da richiedere le generiche in prevalenza, dato che il pm ha detto che il capo piu' grave e' la rapina. Se ci sono le generiche equivalenti il minimo deve essere quello del 419, e questa e' stata la richiesta. La concessione delle attenuanti prevalenti, farebbe si di scendere sotto gli otto anni, che il pm aumenta di sei anni per la continuazione, che mi pare un po' esagerato. [...] Questa richiesta viene fatta perche' anche se il tribunale aderisse alla ricostruzione e alla qualificazione giuridica del pm, e' comunque una pena esagerata, dato che la pena deve essere adeguata al fatto e al comportamento dell'imputato. Le attenuanti prevalenti consentirebbero al tribunale di addivenire a una pena piu' adeguata al fatto e a quello che e' il concorso della persona in quel fatto. [...] E' una richiesta legittima e lecita, perche' la pena io non devo insegnarlo a questo tribunale, ma deve tendere non a essere pura e semplice repressione, ma nel nostro ordinamento ha una finalita' diversa. Una pena di 14 anni per il contenuto del dvd di VV e' eccessiva e va contro l'articolo 27. concludo, sono stata anche rapida. D: (Tambuscio) Io parto nella mia conlcusione dovendo fare sicuramente l'introduzione vista l'importanza e la durata del processo da due frasi del pm che non riguardano argomenti tecnici ma che mi sono sembrate molto significative. La prima e' che il pm ci dice: 'le problematiche connesse allo svolgimento del corteo delle tute bianche sono diventate punto fondamentale del dibattimento pur non essendolo rispetto alle imputazioni'. Io avendo un capo di imputazione abbastanza articolato e difendendo una posizione molto specifica come quella di AF, sono dovuto andare a vedere se quello che dice il pm e' vero. Sono andato a controllare sul capo di imputazione se il nucleo fondamentale del processo non fossero le problematiche collegate al corteo delle tute bianche ma altro. Devo dire che ho visto il contrario. Al capo 55 ho trovato [elenco di imputati] tutti imputati del 419 per fatti commessi nell'area di via tolemaide. Sono 17 imputati su 25, di cui uno stralciato, coinvolti al di la' dell'appartenenza personale all'area delle tute bianche, ad esempio AF non faceva parte fino a quel momento del corteo, abbiamo al di la' di questo 17 su 26 che si sono trovati coinvolti in una imputazione legata alle problematiche.... diciamo alle cariche sul corteo delle tute bianche e scontri successivi. Su 25 imputati due sono una specie di meteora che passa in vespa in tutta la citta', e quindi abbiamo 17 su 23 persone che sono imputati per via tolemaide. quindi la considerazione del pm che i fatti di tolemaide non erano centrali ai capi di imputazione, ma che lo sono diventati per una sorta di fuori tema dei difensori, non e' assolutamente esatta. Probabilmente il pm voleva veramente fare il processo al blocco nero, e magari era utile, ma la realta' dei fatti non e' assolutamente questo, non nei capi di imputazione al di la' di quello che e' avvenuto in dibattimento L'altra affermazione e' piu' sorprendente: 'questo processo non piace al pm, per il suo oggetto, forse non gli piaceva fin dall'origine'. Io non voglio approfittarmi del momento di sincerita' della pubblica accusa, ma e' una frase sorprendente. Ci dice che il processo alle persone che hanno devastato la citta', perche' questi fatti non accadano mai piu', ma che dice non piacergli. Dovrebbe essere un processo simbolo e dovrebbe essere motivo di grande orgoglio. Non voglio approfittarmene, ma questo ha delle ripercussioni tecniche, perche' sia in fase di indagine, che in fase di formulazione del capo di imputazione ci sono state delle forzature molto pesanti, legittime se passano il vaglio del gip che e' anche vero che non ha potuto vagliare piu' di tanto dato la mole degli atti. Questa frase 'per il suo oggetto' lascia ampi spazi di interpretazione per cercare di capire perche' non piace questo processo. La mia lettura e' che a genova si sia creato subito dopo i fatti del luglio 2001 una situazione dal punto di vista giudiziario piu' che politico, ci siamo trovati ad avere indagati 250 rappresentanti delle forze dell'ordine. A giudizio ce ne sono 84 nei vari processi sparsi, ma si partiva da una base di indagati che era intorno ai 250. Moltissimi sono stati archiviati perche' per esempio nel processo della scuola diaz tutto il personale del nucleo speciale antisommossa, se vi ricordate il filmato di corso gastaldi dove c'e' quel poliziotto che picchia sotto il muretto girando ben due volte il manganello, ecco quello e' del nucleo antisommossa si riconosce anche per il tonfa, tutto quel personale intervenuto alla diaz, circa 80 poliziotti, erano stati indagati, e sono stati archiviati per un problema di attribuzione personale della responsabilita'. C'era la necessita' assoluta di controbilanciare in qualche modo, mandando a giudizio alcune persone anche tra i manifestanti: spiace dirlo ma e' l'unica chiave di lettura possibile, perche' se si manda a giudizio SN, non la difendo io ma non c'era il difensore d'ufficio quando Zampese ha parlato di SN dicendo 'mi scusi ma cosa ha fatto SN?' e mi ha risposto 'non ha fatto niente, ma c'ha il fidanzato'. A genova e' successo di tutto, ma avere il 25esimo imputato con pena richiesta 6 anni perche' e' andata dietro al fidanzato, vuol dire che c'e' stata la necessita' assoluta di controbilanciare, le critiche erano state moltissime da piu' parti politiche e continuano a esserlo, di controbilanciare non solamente trovando degli imputati ma con accuse abbastanza pesanti, perche' se si fosse scelto per il blocco di tolemaide, come peraltro tanti che sono andati a giudizio in maniera spiccio spesso finiti con assoluzioni e solo in alcuni casi con condanne... se si fosse contestata la semplice resistenza ci sarebbe stato meno clamore, ben altro e' la devastazione, e la resistenza e' un reato particolare in cui la procura deve dimostrare [...] comporta problmatiche ben maggiori come l'immediata applicabilita' della scriminante e tutta una serie di domande sulla legittimita' del comportamento dei pubblici ufficiali. Quindi, per concludere questa introduzione che puo' sembrare polemica ma serve a spiegare perche' siano state fatte alcune scelte sul capo di imputazione eni confronti di alcune persone e anche per spiegare perche' le indagini della procura si siano svolte in un determinato modo. Quello che io rimprovero da sempre alla procura e' che non si e' partiti cercando di capire quello che e' successo veramente in quella giornata, e mi riferisco sempre a quello che mi interessa per posizione personale e contesto, cioe' via tolemaide alle 14:50, perche' si e' arrivati a quella carica illegittima e criminosa, e che ha provocato quella degenerazione che ben conosciamo, non e' stato fatto nessun tentativo per capire quale e' stata la gestione dell'OP da parte delle forze dell'ordine e in particolare le motivazioni di quella carica. E quando dico nessun tentativo non lo dico per polemica, perche' se prendiamo il fascicolo del pm potrete capirlo da soli. Basta prendere uno dei reperti, si mette la cassetta e si vede la carica, si vedono diecimila persone tutte tranquille e dopo dieci minuti l'inferno. Il rapporto storico di causa effetto tra intervento delle forze e reazione l'ha riconosciuto anche il pm: 'il rapporto storico di causa effetto sussiste, ma non sussiste dal punto di vista giuridico'. Ma se ci si pone davanti a un fenomeno cosi' rilevante, perche' sono in gioco dieci quindicimila persone, diritti costituzionali, erano persone che erano a manifestare non erano allo stadio, fermo restando che anche allo stadio le persone hanno dei diritti, persone che stavano esercitando il diritto di riunione connesso al diritto di manifestazione del pensiero, cmq art. 17, non sara' importante come quello che tutela la proprieta', ma e' stato inserito nella costituzione tra i primi articoli, tra l'altro senza riserva di legge: 'hanno diritto di riunirsi' punto, pacificamente e senz'armi. Quando una procura si pone davanti a un fenomeno eclatante e complesso in un ambito complesso e problematico, scegliendo di contestare un reato contro l'ordine pubblico, con tutta una serie di valutazioni, le indagini andavano fatte a tutto campo: non si dovevano interrogare tre testimoni, evidentemente scomodi, e basta. Siamo andati a processo con 140 testimoni che non erano mai stati interrogati. Siamo andati a giudizio sulle relazioni di servizio, che voi non avete, ma che avete potuto capire in quanti casi erano inaffidabili. Il risultato e' che non e' stato approfondito in nessun modo nella sede in cui si poteva cosa era successo nella stanza di comando, perche' bene o male l'OP viene gestito dal questore nella centrale operativa e dai reparti. Non e' stato interrogato il questore, che era il responsabile dell'OP per legge. Non e' stato interrogato il vero responsabile cioe' il vice capo della polizia andreassi, ma neanche i responsabili piu' minuti, come gaggiano, zazzaro, mondelli, bruno, faedda. Forse si poteva capire qualcosa di piu' di quello che e' successo se con l'indubbia capacita' e peso del pm le indagini fossero state fatte in altra sede. Non si puo' dire 'finalmente siamo arrivati alla fine del processo', dopo aver citato testi inutili, come alcuni funzionari, e non aver fatto indagini. Perche' le indagini di questo processo sono consistite negli accertamenti fatti da Zampese, che avra' molta capacita' di osservazione, che non ha dimostrato a Bolzaneto dato che ci e' stato tre giorni e non si e' accorto di nulla, devo dirlo, ma cmq molta capacita' di osservazione ma a livello molto minuto. Il quadro generale e' stato ricostruito in questo dibattimento grazie a tutte le acquisizioni consentite da questo tribunale: le comunicazioni radio non c'erano nel fascicolo del pm e si sono dimostrate fondamentali; un altro tribunale avrebbe potuto negarle per costi e irrilevanza. Dicevo, grazie alla pazienza del tribunale siamo arrivati a una ricostruzione dei fatti, ma solo grazie a difese e tribunali, perche' se non ci fosse stato il dibattimento sulla base del fascicolo del pm voi non avreste nessun elemento di giudizio, certo sareste in grado di giudicare perche' avete un filmato con AF che tira un sasso, ma quello che e' successo prima e dopo vi sarebbe stato completamente ignoto. Questo quando il pm parla degli occhiali che ha preparato per il tribunale, io ho avuto l'impressione che parlasse di occhiali molto molto anneriti. Questa non e' mera polemica, perche' i riflessi processuali sul capo di imputazione e sull'accertamento dei fatti si sono fatti e si fanno sentire. Una parentesi di cui ci ha gia' parlato l'avvocato Menzione, sul metodo utilizzato, sulla valutazione delle prove. Il pm ha fatto un atto di fede di completa fiducia della prova video fotografica, e tutte le sue conclusioni sono basate su questo. Devo dire che apparentemente e in realta' e' una prova meravigliosa, io penso che il tribunale che ha la costante problema di valutare l'attendibilita' dei testi davanti alla prova in tempo reale del reato che si consuma sotto i suoi occhi abbia tirato un sospiro di sollievo. le cose pero' non sono cosi' semplici. Io ricordo il dibattito iniziale con le ordinanze del tribunale, nessuno di noi aveva affrontato un processo in cui fosse cosi' preponderante la prova video fotografica, e devo dire che solamente la difesa, o meglio i suoi consulenti, sono arrivati a dare la prova di come usare la prova video fotografica, mi riferisco alla consulenza del dr. bachschmidt che tutti potevano fare, dice il pm, ma nessuno ha fatto nonostante gli appalti per l'apparecchiatura informatica specifiche sul g8... quello che voglio dire e' che la prova video fotografica se non e' messa in una sequenza precisa all'istante e' assolutamente ingannevole: noi vediamo i lanci di lacrimogeni da via invrea, vediamo i lanci di oggetti e dobbiamo capire cosa e' nato prima. Sicuramente e' nato prima il lancio di oggetti, ma c'e' un antecedente, cioe' l'ordine di lanciare, allora e' tutto piu' complesso. Ovvio che se parliamo di una singola ripresa continua e' facile, ma se abbiamo trenta fonti video, da incrociare con foto, sapendo che i professionisti non filmano in continuo ma staccando, se non abbiamo una sequenza precisissima ci trae in inganno. Altro problema che la prova videofotografica non e' completa perche' vediamol'azione ma non sappiamo cosa avessero in testa, quali fossero moventi che hanno mosso determinati soggetti. Vediamo la carica dei cc, ma non sappiamo perche' lo hanno fatto. Noi non sapremo mai cosa ha pensato il capitano bruno quando ordina di disperdere un corteo di diecimila persone. Non sapremo mai se ha preso una iniziativa follemente sbagliata, o se ha fatto quella azione per motivazioni sue o di chi per lui. Quindi la prova fotografica disgiunta da altri elementi di conoscenza, quale la prova testimoniale, sicuramente, perche' i testimoni sono stati citati dal pm, ma non sono stati nominati in alcun modo, solo giulietto chiesa per fargli dire che ha visto i lanci di oggetti, e fra l'altro non ho trovato questa frase, ma esattamente il contrario cioe' che esclude lanci di oggetti da parte del corteo di via tolemaide sui carabinieri schierati, questo elemento poi lo pongo... cita alle corde con quattro reperti video che riprendono l'azione, cita le parole di TF che dice che 'forse qualche lancio c'e' stato', ma fortunatamente in questo caso la prova videofotografica serve. Se non ci fossero stati con i testi presentati dalla procura, perche' i testi fondamentali sono Zazzaro che esordisce dicendo che il corteo non era autorizzato, Gaggiano che dice una serie di cose importanti che il pm non usa, cioe' dice che il corteo delle tute bianche si e' dimostrato aggressivo molto prima della carica, ma lo dovremo ricordare noi dato che se un pubblico funzionario mente in maniera vistosa e quasi simpatica dato che la prova video mostra che si e' inventato tutto diventando un teste innocuo, ma senza la prova video il tribunale avrebbe avuto cinque pubblici ufficiali che danno versioni dei fatti completamente smentite. Io devo dire che per bruno, mondelli, faedda, la mia richiesta alla fine sara' quella della trasmissione degli atti, perche' io penso che un pubblico ufficiale non possa venire a raccontarci delle menzogne, perche' per la difesa basta dimostrare che i fatti sono diversi, ma quando i pubblici ufficiali vengono a raccontare il falso a me dispiace per il tribunale, per la giustizia, per una questione morale. Io mi chiedo come il tribunale fara' i prossimi processi senza la prova video su questioni spinose con dei pubblici ufficiali, io fossi nei panni del giudice non saprei cosa fare. Questa era solamente una parentesi, una questione di metodo che ora si e' allargata leggermente. Questo processo andra' ricostruito con i video, essenziali, usati al meglio dal nostro consulente, senza la sincronizzazione non servirebbero a niente, il fenomeno e' troppo complesso, anche isolandolo, il pm ha raggruppato le imputaizoni per aree geografico stradali, ma cmq e' un contesto territoriale gia' ampio che se non si mettono in correlazione i video non e' assolutamente utile. Bisognera' usare i video, le comunicazioni radio, che ci fanno capire cosa succedeva esattamente nella centrale operativa... un processo per un reato contro l'OP... io non ho mai letto veramente a fondo, sono una quantita' enorme e destano grande interesse e sopresa e sgomento... vi faro' dei casi concreto... scusate se sono stato polemico ma ci sono dei riflessi processuali specifici, non si tratta di fare esempi di cattiva gestione o di poliziotti che dicono stupidaggini, ma usero' o cerchero' di usare elementi concreti. Concluso il discorso sul metodo, a me tocca la ricostruzione dei fatti di quel venerdi' con particolare riguardo al corteo delle tute bianche, che come dice il pm e' diventato nucleo essenziale del procedimento a mio giudizio a buona ragione, perche' guardando la citta' sicuramente c'erano stati dei problemi, ma cmq macroscopico il problema nasce dopo la carica dei cc intorno alle 15:00. Quindi, corteo delle tute bianche: anche qui il pm ha ripetuto nella parte iniziale dlela sua ricostruzione sulle problematiche del corteo, non solo politiche... voi potreste dire a noi cosa interessa di come e' stato organizzato il corteo, ma poi ci sono delle connessioni. Quando il pm ripete per cinque volte che il corteo non scendeva verso il migliore dei mondi possibili non e' solo una valutazione politica, ma puo' avere dei riflessi sul dolo, dato che e' un reato cosi' sterminato e vasto, ma purtroppo e' un reato con dei confini abbastanza difficili da determinare. Quando usa questa frase, il pm preannuncia due aspetti: la giustificazione dell'operato delle ffoo, e la consapevolezza dei singoli di quanto stava accadendo; due elementi che vanno a influire sulla materialita' del reato, qunidi tutto cio' che c'e' in quei due elmenti vi rientra. C'e' un tentativo concreto di colpevolizzare quel corteo, gli organizzatori, e anche in qualche modo i partecipanti. Devo dire che questo tentativo comincia proprio dopo il 2001: in commissione parlamentare di inchiesta, non l'avete negli atti, ma sono atti pubblici reperibili in internet, e' stato subito fatto da parte dei rappresentanti delle forze dell'ordine il tentativo piu' ingenuo da bambini delle elementari, si presentano il questore e de gennaro e dicono 'il corteo non era autorizzato'. Per avere un aggancio processuale ce lo racconta agnoletto: 'sono stati sentiti colucci e de gennaro, poi i rappresentanti del gsf'. Parlano, mostrano l'autorizzazione, cioe' il non divieto, e il presidente della commissione dice ai rappresentanti delle ffoo, 'ma non c'e' un atto successivo di divieto?'... non c'e'. questo per dire che il tentativo di criminalizzazione comincia quasi subito e viene smentito molto semplicemente. Poi abbiamo un tentativo processuale, ne ho gia' parlato, un tentativo autorevole che viene dal dr. gaggiano, che era come da ordinanza del 19.07.2001, prodotta dalla difesa... la mia polemica precendente sul fatto che la procura non ha indagato a sufficienza, che questa ordinanza in cui ci sono tutte le disposizioni per i servizi di OP per il 20 luglio, non solo non e' stata acquisita dal pm dato che non e' un processo per resistenza contro ragazzini ma un processo immane, questa ordinanza non e' stata acquisita dal pm non solo, ma quando ne abbiamo chiesto l'acquisizione c'e' stata una vivace opposizione, un atto pubblico. Io volevo acquisirla, e il pm diceva che non era firmata, ma il tribunale mi ha salvato facendo notare che era firmata dal capo di gabinetto in ultima pagina. L'accertamento dei fatti nasce anche da queste cose. La mia vena polemica nasce anche da queste cose. Nasce dall'opposizione del pm all'acquisizione delle foto dei cc con le spranghe, dopo aver ottenuto l'ammissione del capitano bruno, contestualizzato l'episodio, la procura si e' opposta, la vena polemica forse e' giustificata, era una notizia di reato, ci vuole la capacita' di rinunciare alla propria tesi... non dico alla tesi accusatoria... gli occhiali dei pm vacillano in determinate situazioni. Il tentativo di criminalizzare il corteo in senso proprio e' stato fatto dal dr. gaggiano, il responsabile come da ordinanza del corteo delle tute bianche. Era la persona che aveva sotto di se all'incirca, perche' in fondo alla matitnata molti contingenti dovevano confluire proprio per accogliere il corteo, circa 400 uomini. era il dirigente del commissariato centro di genova, una presona affidabile, a cui viene data la responsabilita' dell'evento piu' importante. C'erano delle piazze tematiche che non dovevano presentare determinati problemi, poi le cose sono andate diversamente, ma l'evento piu' problematico era il corteo delle tute bianche, era stata data la responsabilita' a questo funzionario, e rileva non solo per smentire quello che dice, che senno' ve lo trovate in motivazione, ma perche' bisogna capire che tipo di persone erano state messe a dirigere in punti chiave determinati servizi. Perche' scusate ma io di un funzionario che viene in udienza e mente in maniera spudorata, io allora mi devo anche chiedere se e' in grado di fare il suo lavoro in piazza. Dico subito che secondo me non ha alcuna responsabilita'... mente senza alcun motivo, il dr. gaggiano interviene in una situazione gia' gravemente compromessa da altri, il che pero' rende ancora piu' inspiegabile e grave la sua falsa testimonianza... lui era venuto a dire con grande sicurezza, ci ritorna, ho riletto le trascrizioni, lui dice ed era schierato sotto le telecamere in piazza delle americhe, dice di non aver visto l'intervento dei cc, ma di aver visto arrivare il corteo all'imbocco di corso torino, astrattamente possibile, di aver visto varie persone facilmente riconoscibili come tute bianche dalle imbottiture di gomma uscire dal corteo, infilarsi nel tunnel e riuscirgli lateralmente dal tunnel di via canevari intenti a fare lavoretti, in particolare a incendiare quelle 4 auto incendiate in via canevari, circostanza specifica che sarebbe avvenuta ben prima della carica dei cc. Una circostanza che ha l'unico scopo di dire che il corteo e' stato fermato assolutamente a ragione. Fortunatamente c'era tutto un colplesso di prove videofotografiche: gli incendi cominciano con una volvo, poi prende fuoco una povera ape piaggio, e avviene tutto alle 14:10, [...] come si vede dalla telecamera di brignole, e i filmati relativi alle persone che hanno incendiato le auto e sono persone che sono assolutamente diverse da quelle che dice gaggiano.... non ci sono neanche intorno... [...] Tutto questo era una testimonianza che bisognava affrontare anche se e' stata passata in silenzio dal pm, dato che basarsi su questi testi e' controproducente, ma il tentativo di criminalizzare o colpevolizzare, dato che anche dire che il corteo non era autorizzato e' un tentativo di dare responsabilita' penali, molto piu' plateale e' il tentativo di gaggiano, ma il pm fa lo stesso tentativo solo un po' piu' sottile di criminalizzare quel corteo con la frase 'non sta scendendo verso il migliore dei mondi possibili'. E ci dice anche che 'se fosse stato deciso in questura di interromperlo sarebbe stato logico'. Su questo aspetto puo' avere forse ragione, secondo me no, e vi spieghero' perche', ma e' un discorso estremamente ipotetico. Se la questura avesse ritenuto di revocare l'autorizzazione e avesse avuto la capacita' di comunicare la revoca, c'era la possibilita' di farlo, perche' c'era un gruppo di contatto, agenti digos che sono stati dentro il corteo fino agli ultimi cinque minuti. C'erano i cellulari del gruppo di contatto scambiati ai piu' alti livelli. Se ci fosse stata una revoca, non so quale sarebbe stata una risposta da parte degli organizzatori, ma staremmo facendo un altro processo. Capisco che il pm lo faccia per insaporire il processo, ma colpevolizzare e addebitare colpe ai partecipanti e agli organizzatori di quel corteo non e' assolutamente giusto, e vi determino il perche': abbiamo sentito, e forse abbiamo esagerato nel presentare una quantita' di testi assolutamente completa sulla parte organizzativa, e un teste di riferimento e' la raffaella bolini, dirigente arci e incaricata del gsf di organizzare le manifestazioni del 20. Ci ha ricordato che ci sono stati quattro incontri preparatori con le ffoo, tre nel mese di giugno, il 23, il 28 e il 30 giugno 2001, nei primi due presenti sempre de gennaro e andreassi, vice capo della polizia mandato a genova con incarico di supervisione proprio dell'OP, il 30 c'erano de gennaro, andreassi, colucci, mortola, una riunione estremamente specifica. Da ultimo una riunione, significativa per capire a che livello di trasparenza e confidenza si era arrivati tra organizzatori e ffoo, la bolini ricorda di essere stata convocata il 19 e di essere stata ricevuta dal solo andreassi in forma riservata per mettere a punto gli ultimi aspetti organizzativi. In tutta un'altra serie di testimonianze abbiamo sentito gli organizztori materiali del corteo, e anche i membri del gruppo di contatto. Era stato chiarito che non ci sarebbe stato un servizio d'ordine, e meno male, perche' ci sarebbe stata un'accusa per associazione a delinquere. La risposta di De Gennaro e' stata: 'non preoccupatevi, e' compito nostro garantire l'incolumita' e la possibilita' di manifestare'. [...] Poi dice 'saremo buoni con i buoni, cattivi con i cattivi, commisureremo la nostra risposta in base alle iniziative'. Andando poi a vedere gli elementi di conoscenza da parte delle ffoo... la bolini dice che 'ci voleva essere la massima trasparenza sulle iniziative'. Su quel corteo cosa vuol dire? Il corteo era stato richiesto e autorizzato con determinate limitazioni. La richiesta di autorizzazione era rituale nei termini del testo unico, mi pare il 16, cmq si sapeva dell'iniziativa, c'era stato un volantinaggio diretto della presenza delle manifestazioni.. perche' poi i cc ci dicono che sono una specie di pacco portato in piazza dal funzionario... lo sapeva tutto il mondo, in senso letterale, che c'era quel corteo. Erano stati distribuiti volantini con i percorsi e i posti dove andare alle persone. I cc non lo sapevano... lo sapevano i cronisti giapponesi si, ma il capitano bruno no. Dicevo, andando negli elementi di conoscenza che in concreto aveva a disposizione la COT, si va molto piu' a fondo, e infatti e' una carta che non e' stata usata. Il corteo era dotato di una serie di armamentari: certo. A parte che erano strumenti di difesa, che non potevano essere usati anche volendo in maniera offensiva, abbiamo un giornalista che ci racconta che un cc da un colpo intenzionale di scudo in faccia a un manifestante ma non abbiamo descrizioni viceversa. [...] Non era una sorpresa, perche' sappiamo benissimo e ce l'hanno raccontato tre o quattro testi, c'e' stata quella perquisizione che a mio giudizio era piu' che altro una questione mediatica perche' la questura doveva dimostrare di aver fatto quanto doveva per controllare l'OP, una perquisizione al Carlini ampiamente documentata, in cui gli organizzatori mostrano alla digos tutti i loro armamentari. Abbiamo prodotto la relazione di servizio del funzionario digos soricelli che racconta tutta la perquisizione [...] C'era piena consapevolezza quindi su quello che sarebbe stato usato. Andando a leggere le dichiarazioni testimoniali, in particolare quella del dr gaggiano, che una volta tanto e' attendibile, non perche' mi fa comodo, ma perche' e' riscontrato da questi elementi: 'il corteo era unico, doveva arrivare in piazza verdi, sapevamo che avevano come erano soliti fare in precedenza, che avrebbero costruito scudi di plexiglas, protezioni per assorbire un eventuale contatto con le ffoo, glielo si consentiva e si consentiva tutto cio' che era normale, arrivare con tutto, con gli scudi fino a piazza verdi, come era stato detto'. Il responsabile del servizio d'ordine pubblico sulle tute bianche ci conferma questo elemento non trascurabile, dato che alcuni pubblici ufficiali ci hanno racocntato di essersi indotto a sciogliere il corteo ravvisando elementi aggressivi in questo armamentario. [...] Erano sicuramente strumenti di protezione, e dovevano come dice gaggiano 'per la loro visibilita'... era un modo per distinguersi nei confronti di chiunque, e serviva a delimitare la testa del corteo. Un tempo si usavano gli striscioni, c'e' bisogno di delimitare chi sta dentro e chi sta fuori... Un tempo c'era la prima fila in cordone con le aste di bandiere, adesso c'e' questa versione piu' pacifica. [...] Continuando in tutte le precauzioni prese dagli organizzatori, il teste Fratoianni ci racconta di aver disarmato due ragazzini che avevano due bastoni, personalmente. E in effetti in tutti i video relativi all'uscita dal Carlini dove si sentono i megafoni che dicono di non portare strumenti atti a offendere, e abbiamo ore di filmati con queste persone che scendono dove non c'e' nessuno dotato di armi. Altro teste interessante e' Giulietto Chiesa, in proposito. Io tendo a confondermi tra testimonianza e libro. Chiesa ha raccontato di aver personalmente ispezionato sia alcune file del corteo sia i due mezzi che stavano nel corteo, cioe' il grande camion con l'impianto sia il piccolo ducato che fara' una brutta fine, e di aver constatato che non c'era nessuno strumento atto a offendere. Anche sotto questo profilo quindi c'e' stata massima prudenza e massima trasparenza. C'e' stato tutto il discorso del gruppo di contatto, e abbiamo abusato della pazienza del tribunale, presentando molti dei suoi componenti, tutti con cariche pubbliche [...] Doppia considerazione: il gruppo di contatto doveva servire a tenere i rapporti con le ffoo nel corso di tutto lo svolgimento del corteo. A livelli piu' alti, c'e' la telefonata di Scajola, quindi a livello di ministro dell'Interno. Tutte le considerazioni su quello che sara' l'intervento necessitato dei carabinieri, bisognera' metterlo in relazione tra le possibilita' di comunicazione tra ffoo e organizzatori. Seconda considerazione e' che io non riesco a credere all'ulteriore suggestione del pm 'ma le tute bianche che non sono certamente dei gandhiani cosa avrebbero dovuto fare una volta arrivate?'. Io non credo che tutti questi parlamentari si sarebbero prestati a essere testimoni o complici di una attivita' illecita particolare. Il discorso del pm e' molto insinuante. E' irrilevante dal punto di vista del processo, dato che il corteo non e' stato fermato perche' pensavamo dovesse fare qualcosa, nessuno ha mai detto 'abbiamo caricato perche' volevano sfondare la zona rossa', ma nell'ulteriore tentativo di condire la sua considerazione sul 'non scendevano nel migliore dei mondi possibili', dice 'chissa' cosa avrebbe fatto'. Hanno cercato di spiegarcelo molti testi, magari con termini politici e non di rito: un'azione simbolica. Se al pm interessava cosa il corteo voleva fare, poteva interrogare Colucci. Colucci dichiara... P: [pausa] D: Mi rendo conto che indubbiamente gli argomenti sono molti. D'altronde mi da l'impressione a volte di dire cose non esattamente sul capo di imputazione, ma sono necessarie. Dopo l'interruzione mi sono reso conto che le cose da dire sono molte, dopo 140 udienze mi pare normale, e chiedo al tribunale di essere pazienti. Torno a dove avevo interrotto. Un complessivo disegno che ci ha proposto il pm in cui con riflessi non solo politici ma anche e soprattutto giudiziari, la responsabilita' di questo pericolo per l'OP sarebbe tutta in capo ai manifestanti e agli organizzatori della manifestazione prima e ai singoli dopo. Ho parlato di tutte le precauzioni che erano state prese nel corso della manifestazione, e degli elementi di consocenza che erano in possesso della COT e delle ffoo per gestire la situazione. Stavo affrontando il problema irrilevante per questo processo ma che nasce da una insinuazione del pm di cosa sarebbe successo se il corteo fosse arrivato a destinazione. E' irrilevante perche' nel processo c'entra solo quello che e' successo. Nessuno ha mai detto 'abbiamo caricato eprche' pensavamo che sfondassero la zona rossa', anche perche' sarebbe stato impossibile dato che la COT diceva il contrario. Se il pm voleva sapere cosa avrebbero fatto, avrebbe potuto interrogare Colucci. Il questore Colucci poteva chiamarlo la difesa, dira' il pm, e noi lo abbiamo fatto, ma io ho rinunciato a malincuore. Ma per una ragione precisa: dopo aver ascoltato una serie di funzionari il cui esame e' risultato difficoltoso, abbiamo constatato tutti come fosse difficile farsi dire la verita' da questi signori, soprattutto in assenza di elementi di riscontro. Il problema dell'esame di Colucci era particolare, perche' ci doveva riferire su una serie di circostanze che non potevano essere provate documentalmente, tutta una serie di accordi informali con gli organizzatori... Devo dire che la spinta finale per rinunciare e' stata la testimonianza fatta dal questore Colucci al processo Diaz dove ha reso una prestazione molto scadente come testimone ed e' uscito indagato per falsa testimonianza a seguito di intercettazione molto esplicita in cui veniva invitato a farla. Da li' ci siamo resi conto che era un teste difficile da sentire. Certo che erano testi che se sentiti in altra sede, certo non da un difensore, potevano dare utili contributi di verita' a questo processo, e quindi non sapremo mai quello che poteva succedere, innanzitutto perche' il capitano bruno ha caricato, e perche' i pubblici ufficiali hanno ostacolato non solo in questo procedimento l'accertamento della verita'. Anche il pm ha riferito le dichiarazioni di de gennaro in commissione parlamentare, e io rispondo che colucci pur mentendo su un particolare in commissione, ma ci dice una cosa interessante: '124 intercettazioni ambientali su casarini, e diro' di piu' che un funzionario aveva un contatto diretto con casarini, [...] e lo scontro doveva avvenire in piazza verdi con la famosa sceneggiata che dava visibilita' al movimento delle tute bianche; questo non si e' verificato. perche' abbiamo caricato il corteo? lo abbiamo fatto perche' quando e' arrivato che non era proprio un corteo in quanto non autorizzato ha immediatamente attaccato le ffoo'. Riesce a dire una cosa vera e una cosa falsa contemporaneamente: la prima cosa falsa e' che non era autorizzato; la seconda che il corteo ha attaccato immediatamente le ffoo ma doveva pur giustificarsi in commissione parlamentare; la cosa vera era che era gia' deciso previsto e concordato cosa doveva accadere in piazza all'arrivo del corteo. dice 'abbiamo ritardato appositamente l'uscita di alcuni gruppi perche' le tute bianche potessero raggiungere da sole in piazza verdi, perche' fino ad oggi le tb quando hanno agito da sole hanno perseguito gli obiettivi senza distruzioni ne' danni alle persone e quindi sarebbe stato possibile contrastarle senza cariche ne' uso di lacrimogeni'. Queste le dichiarazioni di colucci che doveva avere la responsabilita' dell'OP, anche se c'era andreassi che era stato inviato esplicitamente e che gli era superiore di grado. E anche questo nell'ambito di un tentativo di scaricare le responsabilita' sul corteo, riesce a dire che era tranquillo, per i funzionari in contatto con casarini, e per la conoscenza che si era scambiata tra organizzatori e polizia, culminata dal punto di vista visuale nella perquisizione, per cui la polizia sapeva benissimo cosa doveva succedere, quell'azione simbolica di cui ci hanno parlato, e nessuno si preoccupava. C'era gaggiano con i suoi 400 uomini e dovevano fare quella sceneggiata, come dice gaggiano con quegli strumenti per garantire la loro visibilita', dato che le tb non avevano mai creato problemi. La prospettiva non era drammatica da parte della questura, ed e' per questo che il corteo e' statao autorizzato. Tutto questo e' un elemento extra processuale, che non c'entra con il processo, ma conta da un punto di vista morale, che poi conta quando si devono giudicare le responsabilita' delle persone. Andando poi per completare quella che e' la ricostruzione delle responsabilita' di organizzatori e ffoo nella gestione della situaizone che ha anticipato poi gli eventi, finisco vedendo cosa succede poi nella fase esecutiva di questa manifestazione. [...] Mi interessano in contatti con le autorita' a manifestazione in corso: sono stati molti i testi che ce li hanno ricordati. Il corteo si muove molto tardi, perche' la questura chiede di ritardare la partenza. Ce lo ricorda l'on. Mantovani, mi pare. Arriva un'auto della DIGOS al Carlini e gli dice 'aspettate a scendere'. Poi ci sono Caccia, Bettin, e Bulgarelli che sono quelli che hanno i contatti diretti di Ciarambino della digos di venezia, anche qui una scelta territoriale fatta per la gestione dell'OP, delle scelte precise, non per caso. Tutti e tre dicono che hanno avuto vari inviti prontamente accolti di rallentare il corteo, infatti si vede che il corteo e' lentissimo. Alle 14:10 e' alla casa dello studente, l'avevamo gia' visto sul discorso gaggiano, anche se mi ero concentrato su altro [...], viene invitato a rallentare, il corteo rallenta. In particolare raccontano questi testi una circostanza molto particolare, e rilevante sul discorso del 'miglior mondo possibile'. Quando il corteo arriva all'auto in via montevideo c'e' grande preoccupazione: tanto e' vero che caccia si rivolge a ciarambino e gli dice 'cosa sta succedendo?', ciarambino non lo sa e caccia lo invita a chiamare in questura. La risposta che arriva e' 'non lo so di preciso cmq rallentate'. Questo e' in concreto come viene affrontato dagli organizzatori del corteo la parte che gli competeva: vengono invitati i partecipanti a non portare oggetti atti a offendere, vengono disarmati i ragazzini, viene rallentato il corteo quando la questura lo chiede, viene rallentata su interessamento espresso. C'e' il discorso delle informazioni, un punto su cui c'e' stata una scarsa istruttoria dibattimentale: noi non abbiamo una visione completa di quello che sapevano gli organizzatori durante la discesa. Ci dicono che si sapeva di scontri in citta', abbiamo il riscontro di fumo delle macchine incendiate, e poi l'auto di via montevideo, e il pm dira' che avranno visto i negozi. Bene, cosa dovevano fare gli organizzatori piu' di quello che hanno fatto? Bisogna contestualizzare quello che e' accaduto: tutti sapevano che a genova ci sarebbero stati problemi di OP, non era la manifestazione degli studenti medi in via XX settembre, si sapeva che ci sarebbero stati problemi causati da gruppi che non avevano aderito al gsf, per questo erano stati mandati 20000 agenti di polizia, carabinieri, finanza, penitenziaria, forestali, per questi erano stati messi grate per la zona rossa, per questo era stata rifatta la COT spendendo miliardi, per questo c'erano i 4 elicotteri, per questo c'erano 3000 uomini dell'esercito. Quello che voglio dire: i quattro incontri preparatori con il capo dlela polizia sono stati fatti perche' non era una situazione normale, era ampiamente previsto che ci sarebbero stati dei problemi; e il discorso di de gennaro 'garantiremo il diritto di manifestare e difenderemo la zona rossa' discendeva dalla consapevolezza che ci sarebbero stati problemi. Il pm ci dice 'non scendevano nel migliore dei mondi possibili' ma era ampiamente previsto che ci sarebbero stati problemi. La presenza massiccia della polizia doveva garantire il diritto di manifestare contemporaneamente.... i cingolati dei cc, gli m113 normalmente non girano per strada, gli idranti non stanno sotto la questura, si sapeva esattamente il tipo di problemi che si sarebbero incontrati. C'era un'estrema consapevolezza. E anche dal punto di vista dei manifestanti quando si e' vista la colonna, normale c'e' stata preoccupazione, si e' chiamato in questura e si e' chiesto cosa fare, si e' chiesto di rallentare e si e' rallentato. Ci si muoveva in un contesto che si pensava le ffoo fossero pienamente in grado di governare. Le forze dell'ordine... veniamo alla seconda parte del lavoro che voglio esporre... in tutta questa fase preparatoria per capire come si arriva ai fatti di causa, io ho cercato di spiegare quali sono state le responsabilita' degli organizzatori e come sono state affrontare. L'on cento dice: 'noto un'anomalia, mancavano le scorte ai cortei da parte dei ffoo, sia vicine che lontane'. A me spiace non aver potuto portare un consulente di OP particolare, un funzionario di polizia in pensione che ci dicesse come si devono svolgere in concreto i servizi di OP. La dr.ssa Della Porta ci ha spiegato la storia e la teoria, ma in concreto nessuno lo puo' dire, perche' alcune scelte che ci sono state passate come normali sono assurde, anche per chi ha poca esperienza di OP. Una e' questa: il corteo non era scortato. Si fanno scendere 12.000 persone in una situazione problematica e non si pensa a tenere aperta la strada davanti al corteo. Se non c'era l'opportunita' politica di mettere a stretto contatto la polizia con i manifestanti andava cmq fatto, ad esempio a firenza nel 2004 fu fatto cosi', il corteo viene scortato a distanza, per impedire che gli automobilisti passino in mezzo al corteo. [...] Voglio dire non ci si preoccupa minimamente con 13.000 poliziotti che il corteo arrivasse a destinazione, perche' bastava una sorveglianza nelle vie laterali per impedire quello che e' successo. L'OP sono poche regole molto banali. Bastava un contingente che scortasse in una via laterale il corteo per impedire che ci passasse qualcun altro. Questo e' il primo elemento per iniziare a parlare di come e' stata affrontata la situazione da parte delle ffoo. Abbiamo l'ordinanza di servizio, grazie al tribunale, e abbiamo un punto di partenza per vedere come erano dislocati i vari reparti. io non voglio fare la ricostruzione completa della dislocazione dei reparti che e' rappresentata staticamente nell'ordinanza; bisognerebbe poi incrociare i movimenti con le testimonianze, un lavoro eccessivo che non sono in grado di fare. Quello che ci interessa anche come esempio e' il reparto che interviene in via Tolemaide. [...] Innanzitutto quali sono gli strumenti di conoscenza in possesso delle ffoo, non le informative dei servizi, anche se alcune ci interesserebbero dato che parlavano chiaramente di piazza da novi e quindi rilevanti, ma superate da testimonianze di giornalisti che ci dicono che da XX settembre si spostano nella piazza perche' ci doveva essere il blocco nero... stiamo parlando di gruppi di 500 persone, lo sapevano anche i giornalisti... il luogo di incontro del c.d. blocco nero... dicevo dei mezzi di conoscenza: Zazzaro il responsabile della COT della polizia rinnovata con grandissimo dispendio di mezzi proprio in occasione del g8 ci ha raccontato delle possibilita' di interconnessione con la sala operativa dei cc a forte san giuliano. Avevano a disposizione 50 telecamere, 25 manovrate della questura che non sappiamo dove fossero collocate, e 25 che erano gestite dai cc. c'erano 4 elicotteri che non volavano contemporaneamente, ma due di ps e due di cc, che trasmettevano in diretta le immagini alla questura che possono scegliere cosa vedere... e probabilmente arrivano anche a roma, dato che c'e' la telefonata di Scajola a Giordano che dice 'ma chi sono quelle persone vestite di nero che sto vedendo davanti a voi nei monitor?', domanda rilevante dato che il ministro dell'interno chiama qualcuno nel corteo quando ha tutta la polizia d'italia a disposizione. Gli strumenti di conoscenza delle ffoo erano molto elevati: 50 telecamere, 4 elicotteri, gli agenti digos sparsi ovunque, e poi le notizie dagli operativi. Questo perche' il pm ci parla del black out delle comunicazioni per cause di OP. Io ho letto un po' delle trascrizioni delle comunicazioni radio e il black out non c'e' stato. [...] Il punto di partenza e' piazza paolo da novi. abbiamo alcuni testi di riferimento, perche' anche i testi a volte sono importanti: mondelli, bruno, lapi e auriemma. Come da ordinanza sono dislocati: mondelli su via pisacane angolo via della liberta', con 200 uomini del battaglione lombardia; lapi e' all'altezza delle grate all'altezza del cinema augustus, con a dispsoizione 80 uomini del reparto di genova, e 70 uomini del nucleo speciale antisommossa comandato da canterini, un gruppo altamente specializzato, quelli che si vedono operare nei portici sotto corso gastaldi, gli unici ps con il tonfa, diverso da quello dei cc; auriemma in santa zita, con 50 ps del reparto mobile di polizia di milano. piazza paolo da novi e' circondata da augustus da un lato, pisacane dall'altro, santa zita dietro. Abbiamo 400 agenti schierati tutti in contemporanea verso le 11.00 Possiamo pensare che non si siano accorti di nulla. C'e' l'elicottero che racconta di aver visto tutta la vicenda del furgone. Andando per curiosita' alla testimonianza di mondelli ci dice che: 'no io ho potuto vedere dall'angolo di piazza da novi ho visto che erano ammassati diverse, direi centinaia di manifestanti e che si stavano preparando disselciando la sede stradale e che avevano a disposizione altre armi come spranghe'. La durata dell'azione di piazza da novi, e' gia' stato mostrato dall'avvocato menzione, [...] ve lo rimostro, lo conoscete a memoria, il video, si vede la' in fondo, se fate uno sforzo, lo schieramento nero dei cc. non vi sto dicendo niente di nuovo, e' il battaglione lombardia che carica su tolemaide. anche ci avessero detto che non si sono accorti di niente, mondelli usa un termine specifico 'si stanno preparando'. Bruno invece ci dice 'in piazza da novi non hanno fatto niente, si stavano organizzando in gruppi, ma gia' potevamo vedere che avevano bastoni, tubi di ferro, spranghe'. Quindi un contesto con 410 uomini schierati nella collocazione a ferro di cavallo intorno alla piazza, l'elicottero che sorvola, un funzionario e un capitano dei cc che si rendono conto in maniera esatta di cosa sta succedendo, e che ci descrivono le attivita' che il pm ha ritenuto di devastazione... Erano le prime udienze del processo e nessuno gli chiede 'scusi ma in questi tre quarti d'ora lei che cosa ha fatto?', perche' il reparto di mondelli interviene solo quando viene attaccato espressamente su via pisacane piu' di un'ora dopo. una reazione diretta. io non voglio entrare nel merito di quello che dovevano fare, che bisognava fare, ma e' stato scelto un modo di gestire l'OP particolare. Ci sono 400 uomini a guardare, il funzionario sa cosa sta avvenendo, l'elicottero vede e trasmette in COT: non succede nulla. C'era in corso un reato di devastazione secondo il pm, seocndo me e' un danneggiamento, ma cmq nessuno interviene. Secondo, la valutazione degli stessi funzionari e del capitano in via tolemaide: Mondelli ci dice che non ha deciso, ma ha deciso Bruno, ma ai miei ordini, e cmq perche' quel corteo era diventato rifugio di violenti, [...], bisogna anche valutare se dice la verita' o meno. E quando Bruno dice una roba diversa dicendo che lo voleva disperdere il corteo, bisogna capire come si sono comportati in una circostanza analoga ben peggiore, perche' la scena di da novi non e' assolutamente paragonabile a quella che avviene nel corteo. [...] Ma in questa circostanza il funzionario ha deciso di non agire, nonostante la gravita' della situazione, e quindi valutare quali erano le sue motivazioni quando si e' comportato in maniera totalmente diverso, con l'inutilita' assoluta dell'intervento in tolemaide. Da questo episodio nascono i problemi ed e' curioso veramente senza polemica o dietrologia che siano gli stessi i protagonisti. [...] Lasciamo da parte la situazione di piazza da novi con questo clamoroso mancato intervento: mai tanto personale di polizia si trovera' incondizioni di intervenire e non interverra', anche perche' intorno c'era tranquillita' assoluta. Quando il pm ci parla di situazione di grande emergenza che ha provocato il mancato intervento magari a marassi, o invece ha necessitato l'intervento sul corteo in qualche modo, bisogna vedere cosa succede quando non succedeva nulla, come al mattino, in cui i manifestanti stanno confluendo e i reparti sono li' con lo scudo in mano. L'episodio successivo che ci interessa e' piazza tommaseo, non nel suo svolgimento, ma come punto iniziale di tutta una catena di eventi che portano mondelli e il suo reparto in tolemaide. E qui ci aiutano le comunicazioni radio. Incidentalmente, alle 11:42 Auriemma 'in piazza da novi passanti notiziano che ci sono persone che si stanno armando di mazze e hanno caschi'. [...] Dalle 11:42 all'intervento di mondelli di tempo ne passa tantissimo. [...] La serie di comunicazioni radio che ci interessa, che ci servono a capire come e' stato gestito, con che ottica particolare, il reparto di mondelli e' lo stesso che interviene in tolemaide ma anche in molti altri contesti che rendono significativo il suo ruolo come esempio del contesto generale. Prima comunicazione il dr. Lapi che si muove con enormi ritardi dall'augustus e avanza verso piazza tommaseo. alle 13:18 dice 'siamo rientrati in possesso di piazza tommaseo, ci muoviamo in via montevideo per liberare la barricata, se il questore e' d'accordo. mi servono dei lacrimogeni'. [...] Il questore gli dice di andare verso la stradale e di cercare di fare degli arresti. Lapi dice di essere li' con i cc del lombardia di mondelli come rinforzo. Alle 13:18 ci sono 200 cc e 160 ps in tommaseo gia' liberata, e si fermano li'. Ormai se ne servisse la prova c'era stata che quel gruppo di manifestanti dava qualche problema. [...] I manifestanti sono a piedi, si armano di quello che trovano chi decide di farlo. Ci sono 360 poliziotti e nessuno si occupa di capire cosa questo gruppo avrebbe potuto fare nell'immediato futuro. I manifestanti continuano a piedi per via montevideo, via tolemaide, e poi passano sotto il tunnel. Il tutto a piedi. A percorrere tutta la citta' ci mettono ore e ore. [...] Cmq il reparto si ferma a tommaseo, il bb viene lasciato a se stesso. Quello che mi interessa e' che e' una scelta: piazza da novi e' una scelta, lasciare il gruppo a se' stesso e' una scelta. Un'altra scelta non necessitata, ma deliberata. Primo dato. Mi interessa per la vicenda di mondelli. Alle 13:35 mondelli manda questa comunicazione via telefono al 113: 'ribadisco il concetto, ho la radio in avaria, quindi mi potete contattare sul cellulare' [...] Mondelli ha un problema specifico riceve ma non riesce a comunicare. Infatti Mondelli usera' il cellulare. Successiva telefonata non particolarmente significativa, dopo lo sgombero di piazza tommaseo. Tra l'altro un problema che non viene risolto. Comanda 200 cc, non si poteva mandargli un'altra radio con un'auto dalla questura. tutte queste azioni sono particolari perche' si svolgono nel raggio estremamente circoscritto, non e' mica come nervi e voltri, ma un km e mezzo intorno alla questura. [...] Via brigate partigiane e corso italia sono sgombre sempre. non ci sono particolari problemi per andare avanti e indietro. [...] Alle 13:51 sempre sul 113: 'sono mondelli, sono sempre buenos aires tommaseo, volevo disposizioni che non ricevo con la radio [...] io ho 200 uomini qui su piazza tommaseo.' gli passano zazzaro: 'sono mondelli ho l'apparato in panne ma sono in tommaseo con 200 uomini'. Alle 13:46:52 la COT chiama gaggiano: 'devi alleggerire il contingente, in via archimede stanno incendiando un distributore, devi avanzare urgentemente'. In realta' i fatti sono accaduti, iniziano una serie di danneggiamenti circa dieci minuti prima, con l'episodio dell'ufficio postale. cmq alle 13:46 gaggiano viene invitato a intervenire in via archimede. [...] Alle 13:53:23 mondelli chiama il 113 e parla con perisi, dieci minuti dopo: 'qui la situazione e' tranquilla, sento che c'e' confusione da qualche altra parte'; la COT gli dice 'non fare niente di particolare', sul presupposto evidentemente che e' stato mandato gaggiano. Alle 13:56:33 la COT invita gaggiano a correre al corriere mercantile: 'dr. gaggiano sono entrati dentro' 'un attimo solo' 'ribadisco portate un contingente in via archimede' gaggiano rispondo 'non posso andare in via archimede perche' c'e' la massa del corteo, non posso spostare nessuno in questo momento perche' c'e' la massa dei manifestanti proprio li' Si stanno verificando i danneggiamenti descritti dal pm in via archimede e ppoi piazza giusti. Gaggiano risponde e dice che non puo' intervenire perche' aveva il corteo li'. Interessante perche' gaggiano li' non ce l'aveva il corteo, che non era neanche alla casa dello studente. Gaggiano se lo inventa senza malizia, pensando che deve aspettare il corteo e non vuole invischiarsi in un altro servizio. Pero' e' significativo il tutto. [...] Finalmente alle 14:10 noi sappiamo che ci sono i danneggiamenti del di per di. Piena consapevolezza da parte della COT di quello che sta accadendo. Gaggiano ha gia' detto dieci minuti prima che non poteva intervenire, mondelli si era reso disponibile, ma non si muove nessuno. [...] Alle 14:10, Mondelli telefona ancora una volta: 'sono mondelli. io ho un contingente di 200 cc tra corso torino e via barabino, dove devo andare?' Ripeto la COT e' importante il momento e quello che sta accadendo. Poi parla con Zazzaro: 'rimani li', noi sappiamo che sei disponibile', chiede in centrale che fare, riportando la posizione di mondelli. Sono le 14:10:10. Direi che la commentero' perche' e' doveroso e dal mio punto di vista e' simpatico. Quello che sta succedendo lo abbiamo visto in diretta. Non e' un'azione che e' nata in quel momento. Alle 13:46 aveva cercato di mandare gaggiano per la prima volta al distributore che stava bruciando. Ci riprova alle 13:53 e gaggiano gli dice che non puo' muoversi che ha il corteo proprio li'. Lasciamo stare che e' una menzogna. Nessun altro reparto e' inviato. Alle 14:10 chiama il 113 e si trova tra corso torino e angolo barabino, non e' che stia lontano da dove doveva intervenire, e a parte che erano dieci minuti che doveva intervenire qualcuno. C'e' la telefonata simpatica con Zazzaro che gli dice di indietreggiare un pochino, cosi' ti vediamo pure con le telecamere, conversazione tra amici, ma il problema e' che stava succedendo quello che stava succedendo. Ma non e' solo il mancato intervento... che il povero mondelli chiama ancora: 'sono mondelli mi passa zazzaro?' tempi interminabili, mondelli parla con tale enrico dicendogli 'noi vecchietti dobbiamo ancora fare a mazzate'. Alle 14:23 riesce a parlare: 'sono mondelli con 200 cc sotto la questura, voglio disposizioni su cio che devo fare, resto di di riseva, mi sposto? che devo fa?'. Perisi parla con Zazzaro e poi decidono di lasciarli li' di riserva. [...] Quindi, due comunicazioni, 14:10 e 14:20. Il pm dice che il corteo era a ferro e fuoco, che il corteo non e' sceso nel migliore dei mondi possibile. Certo che se questa era la situazione in COT, ha ragione, chi doveva assolutamente doveva tutelare il diritto a manifestare come e' stato detto piu' volte fa questo tipo di ragionamenti... ripeto corso torino via barabino, le strade libere, lo fanno andare sotto la questura, in piena consapevolezza di quello che stava accadendo, l'incendio era stato comunicato decine e decine di minuti prima. E' mondelli che chiama, tra l'altro, poverino. Chiama dicendo 'sono qui, non sto facendo nulla'. Due volte gli dicono: 'stai tranquillo, stai li'. Non lo tengono li' per difendere la questura, perche' c'e' un secondo reparto quello di pagliazzo bonanno che verra' mandato poi a marassi e piazza manin. Non mi interessa tanto il mancato intervento, che e' clamoroso, dolo o colpa, direi chiaramente colpa cosciente sentendo le comunicazioni... [...] Come dice il pm il dolo deve essere generico, basta la consapevolezza di quello che si fa e di quello che non si fa, c'e'a nche la responsabilita' per quello che non si fa e si dovrebbe fare, in particolare per un pubblico ufficiale. Ma cosa succede alle 14:29? La COT si sveglia e c'e' la famosa comunicazione che dice Mondelli di andare 'fai subito' in piazza giusti. non ve la faccio risentire. 'mondelli mondelli devi andare, fai subito, in piazza giusti c'e' un gruppo di anarchici che sta sfasciando tutto', gli da la strada, e poi dice 'devi fare subito che sta scendendo un corteo da corso gastaldi. E' questa dal mio punto di vista la rilevanza di questa catena di comunicazione agli eventi: l'assoluta incapacita' e irresponsabilita' della COT, veramente non ho definizioni, me lo inventassi io, ma ce le avete negli atti, sono comunicazioni che potete leggere; piena consapevolezza degli eventi, piena disponibilita' degli uomini per intervenire, inerzia per piu' di mezz'ora. Allora ci serve per capire quanto era necessitato questo infamo... famoso intervento di mondelli, quanto era necessitato in un'ottica generale, cioe' sono stati ad aspettare per tre quarti d'ora e qualcuno ci verra' a dire che hanno dovuto fare un macello su quel corteo perche' hanno dovuto passare in gran fretta. Non e' cosi'. Due volte mondelli chiama e due volte gli dicono di stare fermo. Il problema e' sempre lo stesso. Nasce in piazza da novi e non viene fermato, in piazza tommaseo viene allontanato e nessuno si preoccupa di cosa succede dopo, si ripresenta in via archimede, via canevari, marassi. Sempre lo stesso problema, gli stessi protagonisti. Il pm ci dice che c'e' il black out delle comunicazioni: le comunicaizoni funzionano benissimo, la radio di mondelli non funzionano ma mondelli ripara con il cellulare, qualcuno poteva mandargli una macchina con una radio dalla questura. non ha un autista genovese, gli mandano anche quello, ve lo faro' vedere, ho capito chi e' lo scout, lo conosciamo tutti, chi ha fatto direttissime in procura lo conosce benissimo. A un certo punto gli mandano anche l'autista genovese, quindi non c'era nessun black out delle comunicazioni, c'era una COT che non trovo aggettivi per qualificarla, c'era un solo problema che si stava muovendo per la citta', il pm ha cercato di mettere dentro anche via cesarea che finisce a mezzogiorno e ha iimpiegato 40 uomini per una cosa molto modesta come entita'. [...] Il pm ci ha parlato di piazza dante, una manifestazione autorizzata e un po' vivace, che si e' conclusa con due persone arrestate, non una guerra, che infatti e' stata gestita solo con l'intervento dei reparti numerosissimi presenti. [...] C'e' un gruppo sicuramente, parte del gruppo che era in paolo da novi che arriva a forte san giuliano, che pero' sono in grado di far fronte alla situazione. Certo ci sono degli scontri, ma non c'e' quella situazione apocalittica che il pm vuole descrivere. C'e' una situazione che avrebbe giustificato interventi puntuali per cui la ps era attrezzata sia per comunicazioni che per personale a intervenire, ma che sceglie di non fare. Parlando di tolemaide bisogna stare molto attenti a giustificare il comportamento delle ffoo in questa situazione. E' uno scenario diverso completamente diverso. Mondelli ha questo ordine, si trova dove ben sappiamo dalla consulenza. [...] Mondelli su invito di Zazzaro si e' messo tranquillo mentre succedeva di tutto, sotto la questura. Viene mandato con queste indicazioni di fretta per l'arrivo dell'altro corteo, una volta tanto una indicazione giusta. [...] Mondelli in aula dice di non aver sentito la cosa del corteo, ma poi si correggera' a domanda specifica del pm. Bisogna stare molto attenti a dire che l'intervento su quel corteo era legittimato dall'emergenza, questo mi interessa. Non usare la situazione circostante per legittimare il disastro che e' stato fatto. Se ci fosse stata veramente una situazione di emergenza, e cmq secondo me non si poteva usare, anche se il pm dice che l'OP e' quello che viene deciso dal funzionario sul momento, non e' cosi'... ci sono regole molto precise che vanno dal diritto di riunione, all'uso delle armi, al TULPS... Nonche' le direttive che ben conosciamo, come quella del capo della polizia de gennaro sull'uso di sfollagente e lacrimogeni, e quelle contenute nel manuale operativo di OP, sull'uso dei blindati. Non e' vero che l'OP e' quello che decide il funzionario. [...] Con il sistema di comunicazione efficiente che c'era, la concezione di OP e' cambiata, con una tale capacita' di intervenire in diretta sugli avvenimenti che la possibilita' della COT di intervenire con indicazioni vincolati e' aumentata moltissimo rispetto a una esperienza tradizionali con il funzionario abbbandonato nelle campagne della barbagia e doveva decidere da solo. Le decisioni sono prese dalla COT e trasmesse al funzionario. La testimonianza e' il famoso 'porco giuda' che e' in diretta con la carica. Il concetto che e' il funzionario a decidere sul terreno la decisione migliore va molto relativizzato. Chiederei anche un attimo di pausa, definitivo o meno, lo decida il tribunale. [ pausa ] D: ho approfittato della pausa per fare ordine nelle comunicazioni a cui ho fatto riferimento, e vorrei piu' che altro per il verbale per poterle ritrovare. Il problema innanzitutto sono io e ci sono tre orari: l'orario a cui faro' riferimento e' quello del nome del file, poi c'e' l'orario in cui si svolge effettivamente la conversazione, e poi c'e' l'orario [...] e' che ha trovato uno sfasamento che puo' essere significativo di piu' di due minuti tra l'orario degli eventi cosi' come rappresentato nelle telecamere del traffico e l'orario su cui era tarato l'orologio della COT: tutte le comunicazioni hanno un orario di due minuti e qualche secondo successivo a quelle delle telecamere del traffico, quindi per capire bisogna fare questi incroci. Io ho fatto riferimento a orari diversi, si tratta di pochi minuti e non rilevano assolutamente. Cmq la sequenza facendo riferimento all'orario di nome dei file: lapi in tommaseo 13:45:03, mondelli che ha rotto la radio 13:38:00, la comunicazione in cui la COT dice a gaggiano di andare in archimede il file e' 13:46:52, ma la conversazione avviene alle 13:55:50; invece la conversazione con mondelli a disposizione il file si chiama 13:53:23, poi c'e' una successiva nello stesso file in cui mondelli chiama perisi e di nuovo non succede niente, poi 13:56:33 in cui gaggiano finalmente dice che non puo' andare in via archimede, 14:10 in cui mondelli parla con la questura e chiede disposizioni, e alla fine l'ultim 14:20:53 in cui sempre mondelli dice di essere sotto la questura e di non sapere cosa fare, ma la conversazione avviene alle 14:24:25, esattamente in prossimita' dell'ultima, la prima della nuova serie, quella che gia' conoscevate alle 14:29. Io avevo interrotto la mia ricostruzione che era partita dalla curiosita' di capire come si erano comportati e mossi gli organizzatori delle tute bianche e i partecipanti al corteo, e dall'altro quali erano stati i movimenti sul terreno e le modalita' della controparte diciamo, anche se non doveva necessariamente essere una controparte e il gsf aveva dimostrato di voler collaborare ampiamente e la polizia anche, quindi definire controparte e' improprio da parte mia... diciamo quale era stata l'organizzazione delle ffoo e della COT in particolare. Abbiamo visto come si sono rapportati gli organizzatori e come si e' rapportata la COT in conseguenza. Il discorso non serve a dare colpe, non siamo qua a fare processi all'inefficienza della polizia. La rilevanza e' per capire se c'era gia' stata una messa in pericolo dell'OP, questo non perche' rilevi a mio giudizio sulle imputazioni relative ai fatti di tolemaide, perche' lo diro' successivamente questo reato presuppone un nesso di causalita' tra i fatti commessi e la messa in pericolo dell'OP, non e' un reato che ha come antecedente la lesione dell'OP a mio giudizio, dico a mio giudizio perche' ci troviamo davanti a una fattispecie un po' insolita non solo per la poca giurisprudenza, ma perche' e' insolito per me confrontarmi con un reato per il quale non e' evidente se la fattispecie rientra o meno nel reato. [...] Siamo abituati a reati in cui se e' chiarita la responsabilita' personale e' chiarito anche di che tipo di reato si parla, ma non voglio anticipare la breve discussione di diritto. A mio giudizio non e' che sia rilevante particolarmente quello che succede in citta' mentre gli imputati che fanno parte dell'area delle tute bianche stanno scendendo, e neanche il pm lo contesta in questa forma, dato che contesta la devastazione e saccheggio per settori stradali: il 419 viene contestato ai 17 imputati che ho ricordato per fatti che avvengono in concorso. Il concorso include una serie di condotte, ma non penso che neanche il pm presuma un concorso di partecipare a un unico episodio. La rilevanza di tutto questo discorso sull'OP e' dal mio punto di vista interessante per quelle imputazioni per capire se c'era una necessita' assoluta di intervenire con quelle modalita', cioe' caricare in fondo a via tolemaide, se la condizione di OP era tale per cui i cc si trovavano in stato di necessita', perche' lo diro', il pm ha parlato di scriminanti, addirittura prima del reato ne ha parlato, parlando che fossero i comportamenti dei manifestanti che andassero scriminati, ma io penso che dovremmo capire se i comportamenti delle ffoo debbano essere scriminati, non lo dico per provocazione. Se io vedo un cc che spara un lacrimogeno, il mio primo pensiero e' che questa persona sta usando un'arma e ci sono delle regole per usare o meno queste azioni, e quindi visto che il primo intervento violento in senso tecnico e' agito dalle ffoo, io devo capire se e' scriminato l'intervento delle ffoo... non e' che se un cc da una manganellata in testa a una persona non ci dobbiamo neanche porre il problema se e' scriminato o meno, anche per il codice rocco era una azione che si poteva tenere in determinate circostanze. l'uso legittimo delle armi e' stato introdotto con il codice rocco. Riprendendo il discorso, la rilevanza dell'Op dal mio punto di vista e' per vedere se e' stato assolutamente necessario quell'intervento, piuttosto che per criticare o inserirmi in posizioni di altri imputati che non c'entrano niente con quello che interessa a me. [...] A mio giudizio il risultato di tutta l'esposizione che ho fatto e' chiaro che fino a quel momento, le 14:29, non c'era stata una situazione che legittimasse un intervento violento nei confronti di manifestanti pacifici. Nel senso... la COT aveva avuto tutto il tempo che abbiamo visto attraverso l'esame delle comunicazioni radio per intervenire, aveva tutti gli elementi di conoscenza per risolvere il problema del gruppo di manifestanti che stava creando una situazione di pericolo, e aveva avuto anche tutti i mezzi necessari per farlo, perche' abbiamo visto che lo stesso reparto che viene mandato poi 'veloce' come dice Papa a fare l'intervento si era messo a disposizione da ore. [...] Quindi non si puo' arrivare neanche andando molto indietro nella ricerca degli antecedenti a questo intervento, non si puo' affermare che c'era il black out delle informazioni, lo tengono decine di minuti a chiacchierare, tra queste comunicazioni mondelli telefona piu' volte... non le ho fatte sentire per non annoiare il tribunale... [...] C'e' una telefonata con mondelli in attesa, poi si sentono delle urla tipo tifo in COT che hanno evidentemente visto un intervento, forse una carica, poi c'avete la centralinista che dice: 'eh certo c'avete questo contingente ha proprio rotto i coglioni, glielo volete dire dove deve andare?'. Per capire: mondelli chiama, chiede la radio e non gliela mandano, chiede dove andare e nessuno glielo dice. Non si puo' dire che era necessario mandare questo contingente in quel momento. [...] Mi pare che sia un principio tecnico accettato che chi si pone volontariamente in una situaizone di colpa, che causa una situazione di pericolo non puo' poi invocare non dico scriminanti, ma non c'era motivo per intervenire con tutto quel ritardo... [...] Anche perche' io trovo che ci sia molto spesso una tendenza cosi' generale a giustificare il comportamento delle ffoo, una tendenza che nasce da considerazioni piu' psicologiche che politiche. In tribunale si vede piu' spesso tollerare testimonianze ballerine da parte delle forze dell'ordine, o anche comportamenti abbastanza censurabili sul presupposto non ideologico ma molto psicologico: 'ah ma loro stanno sulla strada, ah ma loro devono risolvere situazioni difficili e quindi non si puo' usare un metro di giudizio severo contro le ffoo'. A mio giudizio non e' cosi'. Ci sono parametri molto semplici anche nello svolgimento dell'OP, ci sono riferimenti precisi sia normativi, che regole di prudenza ed esperienza che come in ogni altro settore di attivita' umana sono patrimonio di conoscenza a cui fare riferimento, ma anche criteri normativi che regolano la gestoine tecnica dell'OP dai quali non si puo' prescindere. Io mi chiedo e dico che i comportamenti che abbiamo visto in queste situazioni andrebbero valutati con lo stesso criterio con il quale si valuta la responsabilita' di un direttore di produzione per un incidente sul lavoro. [...] Infatti questo dicevo, avrei voluto portare un esperto sul campo di OP che potesse spiegare perche' non e' un settore di cui siamo esperti, spiegare come ci si comporta, cosa si deve fare, come si deve fare. E' stato per me impossibile trovare una persona di questo tipo visto il settore, ma escono in questo processo indicazioni molto utili, anche da testimoni di contorno. Anche il capitano dei cc che stava davanti al carcere di marassi, descrivendo la sua manovra di allontanamento, parla del rapporto di forze consigliabile da tenere, e dice un rapporto 1:1, 1:2, 1:3 visto le dotazioni puo' essere accettabile, andando oltre puo' essere pericoloso, perche' poi possono provocare reazioni improprie come abbiamo visto, riferendosi ai fatti di piazza alimonda, chiaramente. In OP i problemi vanno innanzitutto evitati, non in senso giuridico, ma in senso di attivita' tecnica, evitare a tutti i costi gli itnerventi, e' il primo criterio. L'OP che si chiude con successo e' quello in cui a fine giornata la polizia non e' dovuta intervenire. Altri criteri sono quelli di non avvicinarsi eccessivamente ai manifestanti, non avere atteggiamenti aggressivi, e via dicendo, perche' ci sono dei nessi poi di causa effetto. Il capitano dice di essersi allontanato perche' rischiava di trovarsi in una condizione di pericolo non solo per se ma anche per i manifestanti. Altre regole sono quelle di non usare i blindati per caricare, ma quello e' addirittura scritto. Non c'era una situazione tale che legittimasse determinati comportamenti. Non e' che tra l'altro nessuno l'ha mai invocata, nessuno ci ha detto che c'era uno stato di necessita'. Dopo questo inciso tornerei alla ricostruzione dei fatti. Abbiamo lasciato mondelli con la comunicazione delle 14:29 dove la COT gli dice di andare in piazaza giusti, fare subito, che c'e' un corteo. Le direttive sono molto chiare: evidentemente sotto le telecamere della COT era ben chiaro che si stesse avvicinando un corteo. mondelli ha a disposizione la sua ordinanza che e' indirizzata per conoscenza a tutti i funzionari [...] dove era anche espressamente indicato 'servizi di op e sicurezza pubblica intorno alla zona rossa, in occasione dello svolgimento del preavvisato corteo del GSF che dovra' avere veto di percorso a piazza verdi'. Mondelli sa che c'e' il corteo sia perche' glielo dicono, sia perche' c'e' nell'ordinanza. Mondelli a questo punto entro nel campo della consulenza.... del dr. Bachschmidt e mondelli alle 14:29 si trova sotto la questura, ce lo ha fatto vedere il consulente. Arriva a destinazione molto misteriosamente alle 14:50. Il percorso che fa mondelli lo sappiamo per certezza [...] Mi sembra che fosse stato determinato dal consulente, il percorso finale per arrivare in piazza giusti e' 1200 metri, in via invrea sono 1000 metri circa, che viene percorsa in zone fortemente presidiate dalle ffoo, con degli alari in via invrea deserta. Resta ed e' una delle tante curiosita' da chiarire cosa sia successo in questi venti minuti. E' un'altra clamoroso ritardo, perche' abbiamo visto prima tutti i clamorosi ritardi della COT, stupefacenti, venti minuti per fare 1000 metri nella citta' deserta senza blocchi stradali, manifestanti, altro. Tutta quella zona era saldamente in mano alle ffoo, perche' questo contingente impiega 20 min ad arrivare fin li'. C'e' una comunicazione che il consulente ha fatto sentire che e' estremamente suggestiva, di poco successiva fatta dal reparto dei cc alfa, in cui alfa 1, il dirigente cioe' Bruno, fa questa comunicazione criptica dicendo 'stiamo partendo, facciamo il giro largo naturalmente'. Noi dei cc purtroppo non riusciamo a sapere niente, dato che visto quanto sono state interessanti le comunicazioni della ps e' un peccato non poter avere anche quelle dei cc... non si capisce cosa ci sia di ovvio nel fare il giro largo. il consulente ha ben mostrato che tanto per cambiare le indicazioni della centrale operativa sono sbagliate. perche'? perche' alle 14:29 l'indicazione di recarsi in piazza giusti era abbondantemente superata. Abbiamo visto i movimenti del blocco nero, e abbiamo visto che il grosso alle 14:10 e' gia' in via canevari, e alle 14:29 in piazza giusti c'era forse qualche pensionato che stava uscendo dal di per di con i sacchetti ma di bb non c'era piu' niente... La COT e' in ritardo di circa 20 minuti... in base alle telecamere del traffico e all'elicottero, informazioni accessibili anche alla COT. [...] Dicevo sbagliata l'indicazione del posto, in ritardo di almeno 20 minuti, mi rifaccio senza appesantire troppo l'esposizione ai concetti generali della consulenza.... Sbagliata anche l'indicazione della strada, perche' a maggior ragione dovendo andare in via canevari o in piazza giusti il percorso indicato dalla COT era curiosamente il piu' lungo tra le tre possibilita'. C'era il tunnel di brignole, il tunnel di archimede e il tunne di corso torino: era la piu' scomoda dal punto di vista della distanza, 1158 metri sarebbe stata la distanza da percorrere se fosse stato indicato il tunnel di brignole, forse la soluzione piu' semplice, dato che era presidiato dal dr gaggiano portando il reparto istantaneamente nel pieno dei problemi, esattamente in via canevari. Dicevo forte ritardo nell'intervento, enorme ritardo nel disporre l'intervento, indicazione di luogo relativa a fatti avvenuti mezz'ora prima, cmq indicazione sbagliata anche rispetto a piazza giusti. Sta di fatto che mondelli si presenta alle 14:50 in via invrea, e qui si e' aperto il problema dato dalle testimonianze dei testi che abbiamo sentito, mondelli e bruno, funzionario di ps che aveva alle dipendenze il reparto e il comandante del reparto stesso. tutti e due non ci hanno raccontato la verita', in particolare il capitano bruno e' quello che ce le spara piu' grosse, perche' letteralmente dice, nella sua prima risposta [...]: 'ancora prima di scendere dai mezzi e poi durante la discesa sono stati fatti oggetto di numerosi lanci di oggetti e molotov'. E' chiaro che un tribunale con questa testimonianza dovrebbe prendere un certo atteggiamento. Siete scesi dai mezzi sotto le molotov, e il vostro atteggiamento giustamente non puo' essere sindacato alla virgola, che le molotov fanno male. La realta' non e' questa, la realta' l'abbiamo vista. C'e' un'imponente massa di testimoni, con i quali pero' sarebbe arduo l'accertamento della verita' nonostante molti siano giornalisti... come giulietto chiesa e scaduto, e altri reporter, tra cui quello che viene poi picchiato dai cc, il famoso 'sono un giornalista', di cui Bruno dice 'ma lo dice lui di essere un giornalista', come se anche se non fosse stato un giornalista potesse meritarsi il trattamento che abbiamo visto. Fortunatamente dico, ci sono i reperti video. Vi faccio vedere solo quelli introdotti dalla consulenza, non i soliti. Uno mi scuso anticipatamente e' pervenuto con un sonoro con una musica assordante... [mostrano video della carica in cui i cc scendono senza motivo e non vola una foglia] Io adesso non vi faccio vedere tutti i reperti, ma mi pare assolutamente chiaro che a differenza di quanto dice Bruno, cioe che 'praticamente abbiamo dovuto fermare i mezzi perche' abbiamo trovato un consistente schieramento di manifestanti che hanno subito iniziato a lanciarci pietre, molotov, bombe carta'. Permettete una battuta, ma quando un funzionario vi dira' d'ora in poi 'quant'altro' saprete gia' che non ve la sta dicendo tutta. Quelle sono le immagini. La realta' e' che arrivano in una situazione di assoluta calma. L'OP che poteva essere stato... perche' la citta' e questo potra' essere affrontato in sede di discussione di diritto... la citta' e' grande, l'OP e' in crisi dove e come? Cmq li' la situaizone e' tranquilla, da molto ormai, in quel punto. Ci sono le immagini, c'e' un quantitativo impressionante di giornalisti a quell'incrocio... l'abbiamo visto centinaia di volte. [...] Tutto il mondo sapeva che stava arrivando il corteo delle tb che dal punto di vista mediatico era molto seguito, quindi centinaia di reporter, si avvicinano tutti ai cc, con le macchine da presa, e non e' che da dietro gli tirano i sassi sulla testa. Situazione tranquilla. Ulteriore considerazione io l'ho fatta sul dr. gaggiano. Al di la' della falsa testimonianza... e' molto triste vedere un capitano dei cc che fa una falsa testimonianza, io mi chiedo che tipo di attendibilita' abbia un personaggio di questo tipo, non solo per quello che dice dopo, perche' l'esperienza insegna che se uno dice il falso in una circostanza lo dice pure in altre circostanze, ma anche per il rapporto di un ufficiale con i suoi doveri di funzionario. Non e' un cittadino qualsiasi che ci racconta la lite condominiale, e' un personaggio che ha il suo peso, i suoi doveri, ha scelto il suo ruolo e lo interpreta nel modo che e' diversa da come lo interpretiamo noi... non si fa una falsa testimonianza se non si ha qualcosa da nascondere... o si fa per aiutare un amico nel processo di pretura, ma perche' questa persona ci viene a raccontare una cosa diversa... ha paura di essere indagato, perche' sono passati cinque anni e la procura di genova ha ampiamente dimostrato che non c'era timore di essere indagato, in generale, non questi pm. Quindi evidentemente ha qualcosa da nascondere, non parlo di un complotto, parlo solo del fatto che e' consapevole di aver fatto una cosa sbagliata. Questa e' la mia spiegazione. Magari ha fatto falsa testimonianza per divertimento... Tra l'altro una persona che viene a esporsi molto, ci racconta che gli hanno tirato le molotov, o pensa che stiamo giocando, oppure ci avra' pensato. Si vede quello che succede e i lanci di oggetti ci sono, tre o quattro... Molto interessante e' la sequenza cronologica: e' un dato assodato, che l'ordine di lanciare i lacrimogeni, c'e' un primo piano interessato, si sente la voce del capitano, viene dato prima di un qualsiasi lancio. Sono considerazioni per accumulo. E' significativo per vari motivi: uno per come si rapportavano. Arrivano su una piazzaa con centinaia di giornalisti, nessun reato e' in corso, decidono di lanciare una pioggia di lacrimogeni. Il pm e' arrivato a dirci che si potra' parlare in eterno dell'opportunita' della carica al corteo... Ma io mi chiedo forse i pubblici ufficiali sono svincolati dai normali criteri del codice penale... forse ormai siamo talmente abituati da questi 6500 lacrimogeni lanciati a genova nel vederli usare che non ci fa impressione, pero' innanzitutto si tratta di arma... ci sono sentenze della cassazione, se ci fosse il dubbio, ve la indichero', semmai la trovero', in cui viene specificamente qualificato il candelotto lacrimogeno come arma da guerra, per l'effetto urticante e da tenere presente che ha anche effetto di proiettile, e spesso e' stato usato cosi' in queste circostanze [...] ad altezza uomo... [...] Infatti Chiesa dice di aver ricevuto il tiro del primo lacrimogeno con un fal poco sopra la testa tanto che ha staccato pezzi di intonaco della massicciata della ferrovia. Ho intrapreso il discorso dei lacrimogeni... la sentenza prometto... per quanto possa interessare... sentenza del 1982 nr 946 9.07.81 'arma da guerra compresa tra gli aggressivi chimici' [...] Tutto questo per dire che quando vediamo una massa di persone cosparsa di candelotti lacrimogeni, gia' quella e' attivita' violenta. Il pm dice che la carica dura 60 secondi, non e' vero e lo faro' vedere, ma se un cittadino sta facendo quello che puo' fare senza commettere reati non c'e' un principio che dice che puo' essere asfissiato e aggredito con armi da un pubblico ufficiale. I pubblici ufficiali sono sottoposti al codice penale: l'uso legittimo delle armi e' previsto in caso di resistenza o violenza. Quando Bruno da l'ordine non c'era ne' violenza ne' resistenza. Gia' in quel momento ha interpretato il codice in maniera disinvolta, se fosse stato qualcun altro gliene chiederemmo conto. I cc restano schierati in via invrea qualche minuto, nonostante il ritardo e l'urgenza, quando dice 'lancialo la in mezzo' passa un po' di tempo, problemi organizzativi, certamente, ma sta di fatto che l'apparire di un reparto con maschere calzate, assetto, lacrimogeni alzati, ha creato l'occasione ad alcuni di fare tre lanci. ma il problema di questi tre lanci non e' sostanziale, perche' l'uso dei lacrimogeni era finalizzato a sgombrare l'incrocio e non c'entra con quello che accade dopo. Ma mi serve precisare che l'uso dei lacrimogeni, a parte la circolare di de gennaro se non altro con valore come criterio dice che l'impiego dei lacrimogeni deve essere ordinato in forma esplicita dal dirigente in conformita' con le direttive impartite. In particolare l'uso dei lacrimogeni deve essere rimedio estremo per fronteggiare situazioni di particolari gravita'... certo che se la creano prima la situazione di particolare gravita'... 'salvo l'adottare da parte del dirigente del servizio di ogni iniziativa idonea a scongiurarne l'uso'. [...] Per quanto attiene lo sfollagente 'vorra' accertarsi che tutot il personale sia stato sensibilizzato all'uso di quello strumento che dovra' sempre essere correttamente impugnato'. Quindi tutta una serie... e mi avvicino al punto... quando dicevo che le tecniche dell'OP non e' che siano lasciate all'intuito del funzionario, ci si muove in un ambito fortemente regolamentato... ci dice che l'uso dei lacrimogeni deve essere preventivamente ordinato dal funzionario, ma cosi' non e' sia nella prima occasione da via invrea che dopo, il dr. mondelli non ordina il lancio di lacrimogeni. Quello che succede e' un fatto che avolte si verifica quando un funzioanrio di ps viene messo a comando di un reparto di cc, molto spesso si verifica uno scollamento... anche mondelli dice che e' molto piu' semplice comandare un reparto di ps che non di cc, il funzionario si rapporta solo con il comandante e i cc tendono a fare quello che vogliono, come in questa situazione. Mondelli sia dai video, che dalla sua testimonianza sembra essere stato... forse non ah tenuto in pugno la situazione, forse non ha voluto prendersi la responsabilita' di questi 200 esaltati... dico subito dove voglio andare a parare. Mondelli delega del tutto al comandante dei cc anche se cosi' non dovrebbe essere. All'inizio della carica i cc partono e quasi lo travolgono. Sta di fatto che anche dal punto di vista normativo le cose non si dovevano svolgere in questo modo. [...] Altro discorso e' il perche' e' stata fatta questa scelta. Io ho cercato nelle testimonianze relativa... qualche traccia relativa al tunnel ostruito, e devo dire non l'ho trovata, ma sono talmente tanti gli atti che mi posso essere sbagliato. Ne' mondelli ne' bruno ne parlano. Mondelli dice piu' volte che ha fatto scendere gli uomini perche' ha visto nel tunnel fumo e molte persone e che quindi riteneva pericoloso impegnare il tunnel con i blindati. Che ci fossero degli oggetti che ostruivano il tunnel in fondo a corso sardegna mi pare sicuro. Che si trattase di una ben fragile disposizione di oggetti mi pare altrettanto sicuro, non perche' lo dico io ma perche' ci sono parecchie testimonianze a proposito, come Franceschini, il fotoreporter che ha filmato l'attimo dello sparo in piazza Alimonda, quel video in cui si sente una voce a lato abbastanza sconvolta. Racconta che al momento della carica e' entrato nel tunnel e continua a filmare e si vede che passa della gente in moto nel tunnel, figuriamoci dei blindati... Quindi tutto il discorso sulla percorribilita' del tunnel se non trovo conferme e' una creazione giurisprudenziale, diciamo... sta di fatto che le motivazioni che muovono il reparto a lanciare lacrimogeni e' inutile approfondirle piu' di tanto. E' utile capire come si muove il reparto, se hanno idea di dover seguire delle regole di diritto o se pensano di poter fare qualsiasi cosa... questi primi comportamento non depongono a loro favore. Ho gia' richiamato il dr. cernetig, che non e' sicuramente uomo di parte, e ci dice molto chiaramente che vanno usati con alzo intorno ai 45 gradi i lacrimogeni. Forse l'ho gia' detto... [...] 'E' scritto su tutti i manuali, nelle riunioni preventive si raccomandava a tutti di usare correttamente i lacrimogeni, l'alzo deve essere di 45 gradi di modo che cada secondo la parabola'. Io ricordo che nell'interrogatorio di Bruno quando gli facciamo notare che ha accanto un cc che spara ad alzo zero, devo dire che ci ha preso in giro dicendo 'ah ma no, perche' bisognava farlo andare lontano il lacrimogeno', spiegazione che anche senza l'ausilio dei testi di balistica possiamo capire che per fare andare un proiettile piu' lontano si debba stare ad un alzo di 45 gradi... a parte che la distanza e' di 70 m come ha mostrato il consulente, ma Bruno ci prende in giro perche' non vuole ammettere di aver tollerato qualcosa di sbagliato. Gli episodi sono numerosi. Io ho in mente una scena di un cc che spara alzo zero a pochi metri sugli scudi. Fortunatamente gli scudi hanno tenuto, ma se si fosse aperto uno spiraglio poteva succedere una tragedia... vorrei ricordare il caso di Saverio Saltarelli con condanna a 9 mesi per omicidio colposo per il cuore spaccato da un lacrimogeno, erano epoche diverse... non e' un caso... quando vediamo i cc che sparano lacrimogeni come bombette puzzolenti, primo dobbiamo chiederci se se lo meritavano, e poi se oltre alle crisi asmatiche o altro, alla folla schiacciata dietro gli scudi, che ha ricordato al dr costantini quella dell'heysel [...], ma che usato ad alzo zero sotto gli occhi di un ufficiale un lacrimogeno provochi direttamente la morte di un manifestante. L'azione dei cc prosegue con quella apertura a ventaglio. E' molto interessante, e se non ci fossero le immagini non potremmo ricostruire, cosa succede ai due giornalisti in primo piano che si trovano dopo la svolta a sinistra, Balsamo che fa parte dei registi di Luna Rossa, e che racconta 'ho visto i lacrimogeni, panico di tutti i colleghi, mi sono fermato perche' non aveva senso per me scappare, mi sono seduto con la telecamera dietro la schiena e quello che e' successo lo abbiamo visto'. Due sono gli ufficiali che girano a sinistra, Faedda e Bruno, vice comandante e comandante. Nessuno interviene. Tutto questo per capire che tipo di concetto di regolamentazione dell'OP c'era nella mente dei protagonisti diretti della vicenda. Anche perche' dobbiamo ricordare che era tutto fatto nell'ottica di avvicinarsi all'obiettivo dato dalla COT. Sempre in questa ottica... qui abbiamo visto la COT come interpreta la gestione dell'OP, chiacchiere con mondelli mentre il distributore brucia... in pratica quello che succede sul campo sono questi calci ai giornalisti... anche qua, il pm molto correttamente ci dice che non c'e' un rapporto causale con i comportamenti successivi dei manifestanti, non c'e' l'atto arbitrario perche' nessuno dal corteo ha visto questi episodi, che sono isolati ai margini della carica. Non e' vero. Infatti sicuramente dal corteo nessuno ha visto, ma hanno visto ben di peggio, e non e' vero che sono episodi marginali che non c'entrano nulla con l'operazione dei cc. Non faccio tutto questo discorso per dire che i cc sono cattivi, cosa che non mi fa particolarmente piacere, ma che l'operazione complessiva costituisce non un atto arbitrario, ma di un colossale atto illecito criminale in senso proprio, delittuoso. L'iniziativa di caricare il corteo e' un delitto e le piccole modalita' sono singoli delitti. Ma non solo quelle marginali che si svolgono in un angolo, il cortile di F., i giornalisti nessuno li vede, non fanno neanche denuncia, e' strano l'atteggiamento delle persone, non sarebbe servita a niente... stessi fatti per piazza Manin, 70 querele, il pm mi dice 'pendono', ma non arriveranno mai a processo, se non per i giudizi civili... E' tutto un gigantesco comportamento criminale. Non e' vero che il pm ci dice: 'mi dispiace ma quando parte la carica queste sono le modalita'. Non e' vero. A parte che dobbiamo vedere se doveva partire, ma in ogni caso quelle modalita' non vanno bene. Costituiscono delitti anche gravi. Le singole modalita' non sono necessitate. Prendere a calci i giornalisti non e' l'episodio di un cc, ce ne sono 7 o 8 per ognuno. I due ufficiali sono li'. Apparentemente quel reparto sembra fuori controllo... Ci sono tutta una serie di indizi che contraddistinguono quel reparto, ad esempio l'uso di armi fuori ordinanza... Su 11 mila foto ha trovato 93 foto ma solo di quel reparto con armi fuori ordinanza. Come anche il casco con la scritta Nightmare, sul retro, che a me fa impressione, da cittadino... lasciamo stare i trascorsi... quando ho chiesto a Faedda che era il responsabile del reparto, capitano istruttore istruito a Velletri, era il comandante del reparto di milano, del battaglione, io gli ho chiesto 'ma e' normale quelal scritta?', e lui prima fa finta di non leggere e poi ci dice 'ah, ma si, e' un segno distintivo'. I cc non si comportano in quel modo e non hanno segni distintivi. Non e' consentito scriversi quelle cose sul casco. Non e' consentito e non sono particolari che dico per colorare la cosa, ma hanno un significato abbastanza profondo: se cc arrivano a scriversi sul casco nightmare, un ciclo di film dell'orrore particolarmente impressionante, vuol dire che sono andati in piazza... perche' non se l'e' scritto dopo la brutta mattinata come dice il pm... un episodio... non se l'e' scritto dopo piazza da novi, ma e' andato in piazza scrivendosi incubo sul casco, perche' i cc che conosciamo noi normalmetne non agiscono in questo modo. Sono espressamente vietati come comportamenti anche molto piu' lievi di questi. Sembrerebbe a prima vista, per esempio con le armi fuori ordinanza, un reparto fuori controllo. Noi non sappiamo quanti sono. Abbiamo mostrato 93 foto di cc armati, non sono 93 cc armati, in ogni foto ce ne sono di piu'... difficile fare una stima, ma io direi che un quarto del reparto avesse questa dotazione... non e' possibile che sia avvenuto all'insaputa degli ufficiali. Abbiamo una foto con faedda che arresta un ragazzo e a un palmo vede queste spranghe e dice 'non me ne sono accorto'. E' impossibile. Me ne sono accorto dalla foto: lui, bruno, saccardi, sono stati in compagnia di questi uomini dalle sei del mattino, e si vede benissimo che li hanno in mano o infilati negli anfibi. Alcuni sono armati solo di questi e altri sono armati con tonfa o manganello e nell'anfibio l'altro oggetto. Non e' possibile che tutto sia avvenuto a loro insaputa, e' difficilmente credibile, e' un'altra falsa testimonianza, particoalri di mezzo metro di uniforme dissimile cadono sott'occhio con immediatezza, come avere la toga rossa anziche' nera. Era un reparto fuori controllo e si vede con quello che fanno sugli arrestati. Ma non succede a caso... Le coincidenze sono sempre strane, da guardare cons ospetto, che proprio i cc che sono andati a sfondare le tute bianche si fossero dotati di spranghe, non di manganelli fuori ordinanza, ma di spranghe, e' curioso. Ci sono cinque compagnie CCIR, ma solo loro hanno queste armi e vanno a caricare le tb, sapevano di dover colpire gente con imbottiture e quindi... Sapevano quello che andavano a fare... Il tutto e' carico di significati giuridici ed extragiuridici: il pm dice che tanto essere colpiti da un manganello di un tipo o di un altro non fa differenza, e cmq nessuno ce lo ha riferito, dice perche' la giurisprudenza sull'atto arbitrario circoscrive tantissimo. Allora: prima considerazione strettamente giuridica, ho trovato tre sentenze, una per corpo, in cui si dice espressamente... le norme che fanno da quadro sono il TULPS dove si dice che 'gli agenti di polizia giudiziaria sono autorizzati a portare le armi in dotazione', e implicitamente il TULPS dice che non sono autorizzati a portare armi non in dotazione. Piu' che altro si parla del porto di armi fuori servizio, perche' non penso esistano sentenze su porto d'arma diversa in servizio. Ho trovato tre sentenze, una per un cc, una per un ps, una per un agente di penitenziaria, che vengono condannati per il porto d'arma diverso da quelle di ordinanza: sono la 908/1978 per il ps, [...] la 3940/1995 per il cc e infine una per il pol pen. [...] Dicevo, c'e' anche una norma piu' specifica che e' l'art. 77 della legge 121 del 1981 di riforma della ps: 'chi porta in servizio armi diverse da quelle in dotazione e' punito con la reclusione fino a 3 anni e con una multa fino a 2 milioni; alle stesse pene e' sottoposto il superiore gerarchico che consente i fatti di cui sopra'. Quindi la questione non e' da affrontare con leggerezza come ha fatto il pm: uno perche' e' un reato, ma soprattutto perche' puo' provocare... non a caso c'e' questa normativa... il TULPS e' l'inquadramento generale, e la norma e' superflua, ma non a caso con la riforma della polizia e' stata introdotta questa regola, perche' c'e' il ricordo di casi analoghi precedenti che forse noi non ricordiamo piu'... come il caso della celere di padova con manganelli riempiti di oggetti metallici anziche' in gomma cava. L'uso di questi oggetti non e' solo illecito o che sia indifferente essere colpiti con uno o con l'altro. Le armi in dotazione sono studiate in modo da consentire il minor danno possibile, e portarsi un oggetto che noi chiaramente non abbiamo a disposizione ma da alcune foto possiamo intuire di cosa si tratta, dicevo non e' solo un illecito ma e' ancora una volta mettere a repentaglio la vita delle persone. Se ci si porta una mazza come un tubo metallico tagliato e rivestito di nastro adesivo si mette a repentaglio la vita delle persone, perhce' i medici che hanno testimoniato ci hanno raccontato di essere rimasto sorpreso della natura di quelle ferite che sembrava strano fossero ferite da manganello perche' apparivano come rasoiate... e certo nessuno s'e' lamentato perche' probabilmente avevano altro a cui pensare in questi momenti... ma quando la gente ci viene a raccontare che la carica gli e' sembrata particolarmente violenta e che la reazione e' stata quindi violenta, questi elementi devono contare anche se non riportati con specificita'. [...] MI avvio a concludere questa parentesi. Dicevo... un ulteriore significato nel quadro di quello che ho gia' detto e' che se un reparto di cc vanno in piazza con questi oggetti vuol dire che si sono predisposti con un'ottica particolare. Vuol dire che se un cc esce... [...] Quello che posso dire e' che la battuta del pm 'si sono dotati di manganelli della polizia' e' proprio una battuta, perche' truglio ci dice espressamente che non hanno mai ricevuto manganelli della ps. [...] Molto significativo perche' vuol dire che non sta andando in piazza a fare il suo dovere, il suo lavoro, ma sta andando in piazza per spaccare delle teste, questa e' l'unica ragione. Un tempo i cc non avevano neanche i manganelli, non avevano nulla, con la pistola e a mani nude, se non con la carabina. No, questi vanno in piazza con il nuovo tonfa in alluminio che evidentemente non e' cosi' lesivo. Se si portano il tubo nastrato vuol dire che andavano in piazza per spaccare delle teste. Questa e' la realta'. Non ci sono altre versioni. [...] Questo si trovano davanti le persone che scendevano in quel corteo con tutta quell'organizzazione con de gennaro che dice 'saremo buoni con i buoni, e cattivi con i cattivi'. Non e' cosi'. Una spranga che arriva sulla testa non fa l'effetto di un manganello di 350 grammi, fanno l'effetto di spranghe che arrivano in testa. [...] Dunque dicevo questa e' la situazione che si trovano davanti i manifestanti, che si' si sono messi anche le imbottiture e forse hanno fatto bene dato che sono meno fiduciose di noi, e pensavano anche di poterle prenderle, ma non perche' pensano di fare qualcosa di cattivo, ma perche' succede anche come per il collega in corso italia, di prenderle senza aver fatto nulla di cattivo, quindi mettersi la gommapiuma o lo scolapasta addosso potrebbe avere anche una funzione diversa da quella di commettere un reato. Tutti questi punti io li devo toccare e che costituiranno la ragione per determinate richieste e ragioni. Siamo arrivati alla svolta a sinitra dei cc, che picchiano i giornalisti. Anche qui le grida 'sono un giornalist sono un giornalista'. Non basta, prendono l'altro 'so de a rai', forse gli serviva anche il canale pubblico. Qualcuno dice che forse i lacrimogeni gli servivano per allontanare i giornalisti per non avere testimonianza di quello che sarebbe avvenuto dopo, qualcuno un po' malevolo. Ma anche non fosse cosi', perche' lo fanno? Dicevo... il reparto ha risolto la situazione sulla sinistra, verso brignole, e svolta verso destra, trovano questo corteo di cui dice Bruno 'nessuno sapeva niente'... Io devo ricordare che c'e' un teste, Franceschini, che dice una cosa importante, quello che ho ricordato prima che e' un ottimo professionista, un reporter, era li' per lavoro, che e' quello che ha ripreso il momento dello sparo di giuliani con mano molto ferma, evidentemnte sa fare il suo lavoro, retrocede dentro il tunnel, e descrive la situazione: si e' avvicinato a corso torino da via invrea, non vede neanche i cc, poi e' rimasto stupito da un cc che lo ha superato gridando due volte 'stanno arrivando stanno arrivando' come un ossesso. Mi e' parsa persona assolutamente affidabile, lo ha raccontato in maniera assolutamente incidentale, giustificando il suo ricordo [...] Marginalmente su un teste di questo tipo in un processo per omicidio si da la condanna all'ergastolo, con questo tipo di ricordo non vorrei trovarmi a difendere qualcuno con un teste di questo tipo contro. Lui l'ha raccontata non sapendo che per noi poteva avere un particolare significato. 'Stanno arrivando, stanno arrivando'... contro le affermazioni di Bruno e Mondelli che dicono di non sapere niente del corteo... poi non e' che conta molto colpa o dolo dei cc in questo caso, ma tanto per farlo notare. I cc fronteggiano il corteo su via tolemaide. C'e' una coincidenza di orari con l'intervento di Pagliazzo Bonanno su Marassi. Perche' ci si dimentica che tutta questa azione e' finalizzata solo ad andare su un obiettivo preciso. Perche' nel mentre a Mondelli e' arrivata la rettifica di andare a Marassi e non in piazza Giusti, quindi ulteriore ragione per andare dritto e passare nel tunnel di Brignole, dato che gli arriva prima di entrare in Invrea la notizia. E aveva con se' lo scout a questo punto. Sappiamo anche chi e'... [...] E' il poliziotto con il casco azzurro che e' l'ispettore Scibilia del commissariato centro. C'era uno scout con lui e quindi poteva dirgli gia' prima le alternative che ha esposto il consulente. Dicevo c'e' una coincidenza di orari interessante. Alle 14:52 la COT dice a Pagliazzo Bonanno di andare a Marassi. Vuol dire prima ancora... cerco un attimo la comunicazione radio... scusate... [...] Si nota come evidentemnte la COT vedendo che non arrivava nessuno a Marassi ha potuto mandare un altro reparto... e non e' stato l'incontro con il corteo evidentemente a provocare questo ritardo: mondelli era gia' in ritardo, quindi parte questa comunicazione alle 14:53:19 'con tutti gli uomini a marassi'. Tanto per dire sull'inutilita' complessiva dell'intervento su tolemaide. [...] La situazione che non e' ancora nonostante i lacrimogeni, i pestaggi sui giornalisti, il panico della folla, non sono antecedenti causali del disastro successivo... Perche' la situazione dell'OP anche in senso ottocentesco, la tranquillita' della strada... vorrei ricostruirli da questo punto di vista. Presupposto del reato e' il pericolo concreto per l'OP, nel nostro caso si va ben oltre, la lesione dell'OP, e basta rapportarci al concetto base del 1930, la tranquillita' della strada, concetto che andra' un po' orientato... [...] per esempio verso il libero esercizio dei diritti... Ma dicevo a me sembra che bisogna osservare proprio quando l'OP inteso come tranquillita' della strada viene messo in crisi. Il pm ci dice che viene leso con le prime barricate successive alle 15 che compaiono in via invrea e piazza alimonda e bisogna vedere se e' vero, cioe' se l'OP prima delle 15 era in buona saluta, non l'OP in via canevari, o quello di cui non sapeva nulla nessuno... Bisognera' anche dimostrare che le persone nel corteo delle tute bianche sapevano quello che succedeva in un altro luogo e volevano parteciparvi, dato che hanno dimostrato ampiamente che il corteo non volesse partecipare alla messa in pericolo di un altro OP, di altre aree. [...] Se il corteo avesse voluto partecipare alla lesione dell'OP, quando Ciarambino gli dice 'rallentate' quale circostanza migliore? vediamo i fumi, la macchina bruciata, dovevano accelerare e dire 'che bello, ci buttiamo anche noi'. Invece si fermano, rallentano, chiamano la questura, chaimano scajola. Bisogna guardare tutta la vicenda di tolemaide con l'ottica di capire quando l'OP e' stato messo in pericolo, perche' l'OP e' un bene che non e' che coincida con la volonta' dei cc. i cc sono un soggetto eventuale dell'OP, sono soggetti che devono tutelarlo, ma l'OP e' chiaramente un bene che appartiene a tutti i cittadini anche se viene interpretato come libero esercizio dei diritti e puo' essere messo in pericolo da chiunque, non e' detto che un reparto di cc non possa mettere in pericolo l'OP. Io continuo a chiamarle ffoo anche se mi viene da dire altro in questa situazione. Dalle immagini si puo' dire che l'OP viene messo in pericolo verso le 14:50, in questo settore stradale: i primi lanci ordinati da Bruno gia' lo scuotono un po'... Ho capito doveva passare, ma anche 20 minuti, una serie di errori lo portano in quella circostanza, il problema dei lanci non e' fondamentale, ma abbiamo 100-150 giornalisti che il libero esercizio dei diritti se lo dimenticano. Gli dicono a mondelli vai a marassi e punto, non c'era nessuno in pericolo di vita. Fortunatamente non era cosi', era un'azione fortemente simbolica ma non si e' fatto male nessuno. Era una struttura ben adeguata a difendersi e quindi non c'era nessuno. Bisogna sempre valutare se l'uso di mezzi di coazione e di armi da parte degli agenti segue il codice penale. [...] Il libero esercizio dei diritti viene messo in crisi: il diritto di manifestazione del pensiero, di riunione, all'integrita' fisica, perche' prendere il cs sulla faccia e altri episodi che ci hanno raccontato, a parte il fatto che il cs e' vietato l'uso addirittura in guerra, [...] quando si sparano 10 lacrimogeni ad altezza uomo il libero esercizio dei diritti e' compromesso, tanto piu' se i giornalisti sono presi a calci, dato che quelle immagini non ci arrivassero neanche... se non ci fosse quel lancio di lacrimogeni avremmo non 10 filmati ma 100, ma 90 sono scappati per l'intervento. Quando si parla di OP bisogna vedere quando va in crisi. Il momento culminante in cui l'OP va fortemente in crisi e' quello successivo allo schieramento in via tolemaide, di cui abbiamo molte immagini. Anche qui c'e' un particolare interessante: fino alla partenza materiale della carica a mio giudizio la situazione non era ancora definitivamente compromessa. Mondelli doveva passare attraverso il tunnel, il corteo era assolutamente fermo, checche' ne dica il povero saccardi, che fa nel suo piccolo la sua falsa testimonianza, perche' viene a raccontarci che sulla dx 'c'era un gruppo di manifestanti che arrivava con le protezioni in plexiglas, quando ci sono arrivati quasi addosso noi abbiamo rotto il blocco disperdendo la folla'. Saccardi dice che gli scudi sono avanzati con le modalita' che ho letto. Cosi' non e'. [...] Cmq i cc devono passare nel tunnel e potrebbero farlo. C'e' una mia domanda a mondelli, che si riferisce a una azione che si vede. Ci sono alcune cose da dire, prima che parta la carica. Sia mondelli che bruno sono d'accordo nel dire che mondelli non ha ordinato questa carica. [...] le circolari dicono che l'ordine deve darlo il funzionario. [...] in realta' non e' un naturale sviluppo degli ordini di mondelli, perche' non ha nessuna comunicazione dopo la partenza dei cc da via invrea, non ha comunicazioni con bruno, da invrea non si vede il corteo e quindi mondelli non puo' aver dato ordini di scioglimento del corteo. [...] Poco cambierebbe perche' non e' che l'ordine diventerebbe legittimo se lo da il funzionario. Dicevo... la carica viene ordinata da Bruno dopo un minuto di fronteggiamento, fronteggiamento che ci dice chiesa, anche se come dice il pm le immagini sono inequivoche, non parte nessun lancio prima della partenza dei lacrimogeni. Io non vi faccio vedere le immagini. Dopo parecchi lanci di lacrimogeni, parte una persona lateralmente agli scudi e lancia un sasso, peraltro ampiamente giustificato che non si puo' prendere gas cs per minuti... La persona viene presa da qualcuno del servizio d'ordine, gli da una manata e lo manda nelle retrovie. E' importante: ancora una volta i partecipanti di quel corteo danno segno di grandissima responsabilita', perche' bisogna pensare cosa vuol dire trovarsi in quella strettoia... Il pm ha detto 'cosa si lamentano i manifestanti? hanno scelto loro di percorrere via tolemaide'... una frase che mi e' rimasta impressa. L'hanno scelto loro di percorrere via tolemaide, ma non hanno scelto di essere caricati, l'hanno scelta perche' e' il percorso piu' breve e perche' in corso buenos aires c'era un'altra piazza quella dei cobas... un tentativo di colpevolizzare chiaro,ma la frase mi pare eccessivo... rileggevo le trascrizioni artigianali. C'e' un singolo lancio di sassi quando ci sono svariati lanci di lacrimogeni, e chi lo fa viene malamente cacciato via. segno ancora una volta di quanto quelle persone non volevano contribuire a nessun problema di OP. Prima ci sono i lanci di lacrimogeni contro il corteo, passano sulla testa di giulietto chiesa che e' in testa al corteo, questa e' violenza, la gente respira male, si schierano davanti, il corteo e' autorizzato, uno lancia un sasso e viene preso e menato via. C'e' un gesto molto significativo di mondelli in questo contesto, questa e' l'immagine, a me sembra che stia dicendo che dovevano impegnare il tunnel... Visto che lui non si preoccupa dello schieramento del reparto. [...] Tutto sommato mondelli non e' che sia un pazzo, cercava di far andare le cose bene, e' tutta la mattina che chiede alla COT di fare qualcosa perche' sente che c'e' confusione. E' uno che ha a cuore l'OP, come dimostra il successivo intervento quando interrompe la carica dei cc. Sembra dire: c'e' il corteo non ci interessa andiamo nel tunnel. A mia domanda mondelli dice: 'eh... puo' darsi... non ricordo'. L'immagine e' importante, certo c'e' tensione, ma non c'e' violenza in corso, c'e' uno stcco tra cc e corteo, non ci sono lanci, niente emergenze, mondelli e' alle spalle dello schieramento e bruno poteva chiedere informazioni. aveva tutto il tempo. perche' l'OP ha tutta una normativa di riferimento, che e' quella del TULPS. Scusatemi quando devo interrompere io interrompo, o le dico adesso o non le dico piu'... capisco di essere pedante... Dicevo: c'e' tutta una normativa di riferimento, non e' che i pubblici ufficiali possono fare quello che vogliono. Si trovano davanti un corteo autorizzato, quando si e' legittimati a scioglierlo? Chi e' legittimato e quali sono le ocndizioni. Noi purtroppo facciamo riferimento a un TULPS del 1931 non particolarmente attento ai dettami costituzionali, per dire che non e' esattamente una normativa garantista. [...] Cmq dice cose interessanti: 'quando il corteo e' preavvisato, puo' essere sciolto se ci sono delitti in corso'. Gia' questo ci toglie il primo problema dato che non ce n'erano. Dice anche che qualora ci siano le condizioni per scioglierlo 'le persone riunite sono invitate a disciogliersi dagli ufficiali di ps o in loro assenza dagli ufficiali di cc'. Sono formalita' con il loro senso. L'invito deve essere fatto con i modi previsti, l'invito e l'intimazione per tre volte in nome della legge e gli squilli di tromba, molto folkloristico, ma ha un senso. Dopo di questo l'ufficiale ordina di disperdere l'assembramento con la forza. Le condizioni per discioglierlo non ci sono. Mondelli e' l'unico che puo' ordinare lo scioglimento. non sono formalita'. perche' e' il funzionario che ha gli ordini del questore. Se bruno avesse chiesto a mondelli probabilmente gli avrebbe detto che non avrebbe dovuto scioglierlo. Non e' neanche un problema di avvisi perche' non poteva essere disciolto, ma anche nel caso gli avvisi servono ad avvisare la gente di andarsene che senno' qualcuno puo' farsi male. [...] E la cassazione infatti ci dice che queste formalita' sono previste ad substantiam. Tutto questo non avviene, e sono ulteriori elementi di illegittimita' che si accavallano: il comportamento dei cc, le dotazioni, l'uso dei lacrimogeni. [ interruzione ]